In astronomia, una curva di luce è un grafico che mostra l'andamento della luminosità di un oggetto o di una regione celeste in funzione del tempo. La luce è in genere misurata in una particolare frequenza o banda spettrale.
Lo studio delle curve di luce, assieme ad altre osservazioni, può dare molte informazioni sui processi fisici che le producono e può influenzare lo sviluppo delle teorie fisiche che cercano di spiegarle.[1]
Planetologia
In planetologia, una curva di luce può essere utilizzata per stimare il periodo di rotazione di un pianeta minore, di un satellite, o di un nucleo cometario. Dalla Terra spesso non è possibile risolvere un piccolo oggetto del nostro sistema solare, nemmeno coi più potenti telescopi, poiché la dimensione angolare apparente dell'oggetto è più piccola di un pixel delle camere CCD. Gli astronomi misurano la quantità di luce prodotta da un oggetto in funzione del tempo (curva di luce). La differenza tra luminosità massima e minima (l'ampiezza della curva di luce) può essere dovuta alla forma dell'oggetto, o ad aree chiare e scure della sua superficie. Ad esempio, la curva di luce di un asteroide asimmetrico ha in genere picchi di luce più pronunciati, mentre la curva di luce di un oggetto più sferico è normalmente più piatta e regolare[2]. Quando la curva di luce si estende su un lungo periodo di tempo, viene chiamata curva di luce secolare.
Note
^S. V. H. Haugan Separating intrinsic and microlensing variability using parallax measurements (astro-ph/9508112. August 1995) [1]Archiviato il 29 settembre 2011 in Internet Archive.