Václav Hájek z Libočan

Václav Hájek z Libočan

Václav Hájek z Libočan (... – Praga, 18 marzo 1553) è stato uno scrittore boemo.

Biografia

Oltre all'attività letteraria svolse la carriera ecclesiastica, esercitando come parroco dapprima a Rožmitál pod Třemšínem e poi dal 1527 al 1553 a Karlštejn.

Durante la sua esistenza rimase coinvolto in numerosi processi, sia contro personalità religiose sia laiche.[1]

La sua prima religione fu quella cristiana protestante, ma in un secondo tempo, nel 1521, si convertì al cattolicesimo.[2]

Kronika Česká, 1541

Il suo nome è rimasto celebre per la sua redazione di una Kronika Česká, edita nel 1541, commissionata da alcuni nobili cattolici, allo scopo di contestare la Kronika o založeni zemč české ("Cronaca sulla fondazione della terra ceca"), scritta dall'Hussita Martin Kuthen e ritenuta troppo indulgente nei confronti della borghesia.[1]

Però anche il saggio di Hajek non venne considerato imparziale da tutti, perché attinse da alcune fonti storiche fornite dalle stesse autorità che gli avevano affidato l'incarico, e inoltre dopo la pubblicazione della sua opera i documenti delle sue fonti originali diventarono irreperibili.[1]

Nonostante il successo riscosso dalla Kronika,Hájek ebbe svariati problemi economici e nel 1545 cadde in disgrazia e venne arrestato con l'accusa di disubbidienza religiosa ed eresia e morì otto anni dopo a Praga.[3]

Dal punto di vista letterario, comunque, la Kronika di Hájek, si rivelò superiore a tutte le opere dello stesso genere pubblicate fino a quel momento e contribuì all'evoluzione della letteratura ceca.[1]

Il suo lavoro si distinse per una marcata "gioia del raccontare" e per una integrazione dei fatti storici con racconti raccolti dalla tradizione orale popolare e da riferimenti di autori dell'antichità classica.[4]

La sua vasta cronaca della storia ceca coprì il periodo dall'arrivo degli antenati cechi nell'anno 644 fino all'incoronazione di Ferdinando I come re di Boemia nel 1526.[2]

La Kronika di Hájek si dimostrò apprezzabile anche stilisticamente, al punto che ispirò non solamente scrittori dell'Ottocento, come Tyl, paladino del Risorgimento ceco, ma anche autori moderni, quali Jirásek.[1]

Anche Goethe completò la sua conoscenza della storia della Boemia con la Kronika di Hájek.[5]

Opere principali

  • Kronika česká, 1533-1539, pubblicato per la prima volta nel 1541;
  • O nešťastné příhodě, kteráž se stala skrze oheň v Menším Městě pražském a na hradě svatého Václava i na Hradčanech, 1541
  • Život Adamův aneb jinak od starodávna Solfernus, kniha velmi kratochvilná a utěšená, 1553;
  • Bible zlatá Ant. de Rampigolis, (traduzione).

Note

  1. ^ a b c d e le muse, V, Novara, De Agostini, 1964, p. 461.
  2. ^ a b (CS) Václav Hájek z Libočan, su spisovatele.cz. URL consultato il 16 agosto 2018.
  3. ^ V. Flajšhans, Cronaca ceca. Introduzione, in Enciclopedia dei monasteri cechi, Praga, 1997, pag. 506.
  4. ^ (CS) Václav Hájek z Libočan, su aktualne.cz. URL consultato il 16 agosto 2018.
  5. ^ Johannes Urzidil Goethe in Boemia, Berlino, Darmstadt, Vienna 1962

Bibliografia

  • (CS) Bohuslav Balbín, Bohemia docta, 1977.
  • (DE) Heribert Sturm, Biographisches Lexikon zur Geschichte der böhmischen Länder, Vienna, Oldenbourg Verlag.

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