Uomini erbivori (草食系男子?, Sōshokukei-danshi) o uomini divora-erba[1], è un'espressione giapponese con cui si indicano quegli uomini che non dimostrano un atteggiamento propositivo nei confronti del sesso e delle relazioni sentimentali e sono piuttosto passivi a riguardo, nonostante ciò non significhi che non ne sono interessati.[2] Il termine è spesso contrapposto a Nikushoku Danshi (肉食男子?), uomini carnivori, che indica invece gli uomini particolarmente attivi nella ricerca di una partner.[3]
Origine del termine
Il termine è stato coniato nel 2006 dalla scrittrice e giornalista Maki Fukasawa (深澤真紀?), in un articolo pubblicato sul sito Nikkei Business Online,[4] e si è diffuso nel 2008-2009, periodo nel quale sono stati pubblicati diversi libri sull'argomento.[2]
Secondo un sondaggio del Japan Times, nel gennaio 2011 oltre un terzo dei giapponesi maschi tra i sedici e i diciannove anni non era affatto interessato al sesso (il doppio rispetto agli intervistati nel 2008), e oltre il 40% degli uomini sposati non aveva avuto rapporti sessuali da un mese o più.[5]
Il fenomeno non è stato ancora ufficialmente documentato in altri Paesi asiatici, ma si è diffuso su buona parte del continente insieme alla cultura giapponese: Agenzia Nuova Cina ne parlò il 1º dicembre 2008, mentre il libro di Masahiro Morioka Lezioni d'amore per i ragazzi erbivori fu tradotto in cinese tradizionale nel 2010 a Taiwan.[6]
Note
- ^ "草食男子、新語・流行語大賞でトップテンに" Archiviato il 28 settembre 2011 in Internet Archive. Nikkei BP December 2, 2009.
- ^ a b (EN) Herbivore Men, su lifestudies.org. URL consultato il 14 giugno 2018.
- ^ (EN) From carnivores to herbivores: how men are defined in Japan, in Japan Today. URL consultato il 14 giugno 2018.
- ^ (JA) 深澤真紀, 第5回 草食男子, in 日経ビジネスオンライン. URL consultato il 14 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2011).
- ^ (EN) Alex Martin, Young men, couples shunning sex, in The Japan Times Online, 14 gennaio 2011. URL consultato il 16 giugno 2018.
- ^ (EN) Lesson of Love for Herbivore Boys, su lifestudies.org. URL consultato il 16 giugno 2018.
Voci correlate