L'Università nazionale Jurіj Fed'kovič di Černivci (in ucrainoЧернівецький національний університет імені Юрія Федьковича?, Černіvec'kyj nacіonal'nyj unіversytet іmenі Jurіja Fed'kovyča) è un'università pubblica della città di Černivci, nell'Ucraina occidentale.
Nel 1775 la monarchia asburgica austriaca aveva ottenuto il territorio della Bucovina, che dal 1786 venne amministrato all'interno del distretto di Černivci della Galizia. Sotto il governo dell'imperatore Giuseppe II, questo territorio scarsamente abitato fu popolato da coloni tedeschi, principalmente originari della Svevia. Insieme ai funzionari amministrativi austriaci costituivano un gruppo di popolazione separato ed alla fine del XIX secolo sorsero diversi istituti di istruzione superiore con lingua di insegnamento tedesca, tra cui scuole secondarie a Černivci e Suceava. Dato che i diplomati dovevano comunque lasciare la Bucovina per studiare nelle parti occidentali della monarchia austro-ungarica, l'amministrazione locale sviluppò piani per fondare una università nell'area.
Dopo che l'Università di Leopoli aveva adottato nel 1871 la lingua polacca per l'insegnamento, un comitato della Bucovina guidato dal giurista e politico liberale Constantin Tomashchuk (1840–1889) – membro del Consiglio Imperiale – chiese la fondazione di un'università di lingua tedesca nella multicultarle Czernowitz sita a 740 km da Vienna . Nel 1874 il comitato inviò una petizione al ministro dell'istruzione austriaco Karl von Stremayr, accolta dall'imperatore Francesco Giuseppe e cui seguì la decisione di istituire l'università, adottata dalle due camere del Consiglio imperiale il 13 e 20 marzo 1875. Anche altre città richiesero la creazione di un'università, quali Brno, Lubiana, Olomouc, Salisburgo e Trieste, ma non ebbero questa possibilità.
A cento anni dall'affiliazione della Bucovina alla monarchia austriaca, il 4 ottobre 1875 (giorno dell'onomastico dell'imperatore) fu inaugurata la "Franz-Josephs-Universität" – costituita dalla Scuola Teologica Superiore di Czernowitz – e Constantin Tomashchuk ne fu nominato il primo rettore. L'insieme architettonico della residenza arcivescovile scelta per ospitarla combina elementi dell'architettura austriaca, bizantina, gotica e barocca, costituendo un eccezionale esempio di architettura storicista, design e pianificazione del XIX secolo, che esprime l'identità culturale della Chiesa ortodossa all'interno dell'impero austro-ungarico.[2]
In origine la lingua di insegnamento principale era il tedesco, con singoli dipartimenti dedicati alle lingue ucraina e romena, oltre che alla letteratura. Questo nonostante il fatto che nella regione della Bucovina non si parlasse il tedesco e le altre università austro-ungariche al di fuori delle aree di lingua tedesca si stessero allontanando dal tedesco quale mezzo per l'insegnamento.[3] Durante il periodo austro-ungarico nell'università erano attive tre facoltà: teologia greco-ortodossa (l'unica nell'Europa centrale), giurisprudenza e filosofia. Per completare gli studi di medicina, i diplomati in Bucovina dovevano invece andare a Leopoli o all'Università Jagellonica di Cracovia.
Sebbene la lingua di insegnamento principale fosse il tedesco, furono istituite anche cattedre di lingua romena e rutena. Durante il periodo austro-ungarico la maggior parte degli studenti di Czernowitz erano ebrei e austriaci tedeschi, mentre ucraini e romeni costituivano tra il 20% e il 25% del corpo studentesco. In alcuni periodi furono attive più di 40 fraternità tedesche, ucraine, romene, polacche, ebraiche e cattoliche (Studentenverbindung) nella città, a testimonianza della sua ricchezza linguistica e religiosa.
In seguito allo scioglimento dell'Austria-Ungheria nel 1918, la Bucovina divenne parte del Regno di Romania e l'università fu ribattezzata "Universitatea Regele Carol I din Cernăuţi", in onore di Carlo I di Romania. Dal 1919 al 1940 l'università fu in gran parte romenizzata: il dipartimento di lingua ucraina venne abolito, i professori ucraini licenziati e la lingua romena divenne l'unica utilizzata per gli insegnamenti. Nel 1933, su 3 247 studenti, c'erano 2 117 rumeni, 679 ebrei, 199 tedeschi, 155 ucraini (in diminuzione da 239 su 1 671 studenti nel 1920), 57 polacchi, 26 russi e 4 di altre nazionalità. Ion Nistor, un importante storico romeno e uno dei più accesi sostenitori della teoria nazionalista della Grande Romania, fu per molti anni il rettore dell'università.
Černovickij gosudarstvennyj universitet
Dopo l'occupazione sovietica della Bucovina settentrionale del 1940, l'area fu annessa alla Repubblica Socialista Sovietica Ucraina e la lingua principale dell'università divenne l'ucraino. A quel tempo il soffitto ligneo sagomato originale dell'aula sinodale andò perduto per un incendio, venendo sostituito negli anni 1950.[2] Il tetto fu gradualmente restaurato con tegole smaltate fabbricate secondo il modello originale e importate dall'Austria. Il cambio di destinazione del complesso, passato da residenza dei metropoliti ad università, non comportò mutamenti architettonici.
L'università, ribattezzata "Черновицкий государственный университет" (russo, traslitterato Černovickij gosudarstvennyj universitet), fu notevolmente ampliata e riorganizzata. Nell'anno accademico 1976-1977 l'università contava 10 000 studenti e circa 500 insegnanti, 26 specialisti e dottori di ricerca in materie scientifiche, circa 290 professori tra associati e candidati scientifici. Gli insegnamenti scientifici vennero allargati, mentre il dipartimento di teologia fu sciolto per poi essere riaperto nel 1996. Nel 1989 l'università venne intitolata a Jurіj Fed'kovič, importante scrittore ucraino originario della Bucovina. Nel periodo sovietico, il numero di studenti romeni iscritti all'università diminuì drasticamente: nell'anno accademico 1991-1992 – l'ultimo sotto l'Unione Sovietica – erano solo il 4,44% (434 su 9 769).[4] La ripartizione delle principali nazionalità tra il corpo docente era invece la seguente: insegnanti ucraini 465 (77,1%), russi 102 (16,9%), moldavi 9 (1,4%), rumeni 7 (1,1%), bielorussi 6 (0,9%).
Dal 2000, quando ottenne lo status nazionale, l'università adottò l'attuale nome "Černіvec'kij nacіonal'nij unіversitet іmenі Jurіja Fed'koviča".
Su decisione della sessione del consiglio dell'Associazione delle università europee tenutasi a Bruxelles il 15 gennaio 2009, l'ateneo ottenne l'adesione individuale a pieno titolo alla stessa.[5] Il 29 giugno 2011 la 35ª sessione del Comitato del patrimonio mondiale dell'UNESCO decise di includere l'edificio centrale dell'Università, l'ex residenza dei metropoliti bucovini e dalmati, nella lista dei patrimoni dell'umanità.[6][7]
Nel 2016, in seguito ad una risoluzione del Gabinetto dei ministri dell'Ucraina, le venne affiliata l'Università statale finanziaria ed economica della Bucovina.[8]
Ad aprile 2019 il rettore era il professor Roman Іvanovič Petrišin, dottore di ricerca in scienze fisiche e matematiche.[9]
Campus ed edifici
L'università è composta da 17 edifici ed un totale di 105 locali; la superficie complessiva è di 110800m².
La biblioteca universitaria – fondata nel 1852 come Biblioteca Krayova – fu la prima biblioteca pubblica in Bucovina. Nel 2004 il totale dei libri qui custoditi comprendeva 2 554 000 volumi, tra questi 1 215 000 di letteratura scientifica, 648 000 di narrativa e 171 000 tra libri di testo e manuali. La collezione di libri stranieri conteneva 376 000 opere in tedesco, romeno, inglese, latino, polacco, greco antico, francese, ebraico, yiddish e altre lingue.
La biblioteca scientifica comprende 11 dipartimenti: collezione, elaborazione scientifica, conservazione del fondo nativo, conservazione del fondo estero, libri rari e di pregio, prestito libri, sale di lettura, filiale, lavoro culturale, tecnologie dell'informazione ed informazione bibliografica.
Ad aprile 2019 l'università era al quarto posto nella classifica degli istituti di istruzione superiore ucraini stilata dal database "Scopus", basata sul numero di pubblicazioni e relative citazioni.[14]
Professori, alumni e rettori
Sydir Vorobkevych (1836-1903), compositore e scrittore ucraino.
^(EN) Johann Strauss, Language and power in the late Ottoman Empire, in Imperial Lineages and Legacies in the Eastern Mediterranean: Recording the Imprint of Roman, Byzantine and Ottoman Rule, Routledge, Rhoads Murphey, 2017, pp. 196-197, ISBN1317118448.
^(RO) Românii din Ucraina (2), su Romania Data Systems Cluj-Napoca, 7 agosto 2005. URL consultato il 31 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2007).
^(EN) UNI History, su Università nazionale Jurіj Fed'kovič di Černivci. URL consultato il 31 gennaio 2022.