Un'ora sola ti vorrei è un brano musicale italiano composto nel 1938 su versi di Umberto Bertini da Paola Marchetti per la commedia musicale Una voce nell'ombra.
È stato inciso dalla Parlophon una prima volta nel 1938 da Nuccia Natali, accompagnata dall’orchestra di Pippo Barzizza, e poi di nuovo l'anno seguente nell'interpretazione di Fedora Mingarelli, con cui divenne popolarissimo. Dal regime fu guardata con sospetto e considerata addirittura una canzone "della fronda" perché molti cantavano i versi “Un’ora sola ti vorrei per dirti quello che non sai” con lo sguardo rivolto a un ritratto di Mussolini.[1]
Ebbe un ritorno di grande popolarità nel 1967 con la versione beat degli Showmen e con quella di Ornella Vanoni cantata a Canzonissima l'anno seguente,[2] ma è da considerarsi una sorta di evergreen della canzone italiana, venendo riproposta più volte nel corso degli anni.[3]
Incisioni ed interpretazioni
Incisa nel 1938 da Nuccia Natali (come lato B di È arrivato l'ambasciatore), la prima versione di grande successo fu quella registrata l'anno successivo da Fedora Mingarelli.[4] Il brano ha avuto negli anni numerose incisioni. Tra le più famose si ricordano le versioni cantate da Gianni Marzocchi (1956), Emilio Pericoli (1962), da Luciano Virgili (1963), dagli Showmen (1967), da Ornella Vanoni (1967), da Dorsey Dodd versione strumentale per l'album Intimità (Vedette, VPAS 874), da Nicola Arigliano, da Fausto Leali, da Giorgia (1997), da Claudio Villa, da Bianco, Daniele Celona e Nadàr Solo (2015) e da Pino Daniele (2015).
Tra gli artisti stranieri si segnala la versione di Neil Sedaka, inserita nel 1966 nell'album Smile (RCA Victor, LPM 10181) e la versione del pianista tedesco Christian Pabst, inserita nel 2023 nell'album The Palm Tree Line (jazzsick, 5170JS).
Note