Racconta Norberto Bobbio (Norberto Bobbio e Maurizio Viroli, Dialogo intorno alla repubblica, Laterza) che nel 1934, in occasione del plebiscito quinquennale, dato che si votava sì o no (le schede del sì erano tricolori e si vedeva dal di fuori che erano diverse), Morra chiese la scheda del "no" e la mise tranquillamente nell'urna, al che con molto imbarazzo gli dissero che forse si era sbagliato. "No" - rispose Morra - "siete voi che vi state sbagliando". Segnalato dal Segretario federale di Arezzo, il 5 aprile 1934 l'incidente fu riferito al capo della Polizia dal segretario del PNF Achille Starace: "Al Segretario del Fascio locale che gli aveva fatto osservare l'errore il Morra replicava di non essersi affatto sbagliato" (Archivio Centrale dello Stato, Roma, fascicoli Umberto Morra di Lavriano, cit. in Alfonso Bellando, Umberto Morra di Lavriano, Firenze, Passigli, 1990, p. 133).
Fu collaboratore de "Il Mondo", "Critica Liberale" e di molti altri periodici. Per anni lavorò a una biografia di Piero Gobetti, rimasta incompiuta alla morte e pubblicata postuma.
Fra le sue numerose frequentazioni di personalità della cultura e della politica italiane e straniere, va ricordato Bernard Berenson, a cui fu legato da amicizia, e di cui curò un volume di Colloqui.
Un profondo rapporto, durato l'intera vita, lo legava a Alessandro Passerin d'Entrèves e Guglielmo Alberti.
Il 19 ottobre 1978 Cortona gli conferì la cittadinanza onoraria. Nel 1986 istituì il "Centro permanente per la pace 'Umberto Morra'".
È sepolto nel cimitero del Campaccio, presso Cortona.