Ultima resistenza (o ultima difesa) indica, in ambito militare, la situazione per cui una forza poco consistente, spesso sistemata in posizione difensiva vantaggiosa, affronta un nemico superiore in termini numerici o tecnologici.[1]
Storia
Il concetto di "ultima resistenza" è noto fin dall'età antica, e già Sun Tzu lo tratta in dettaglio ne L'arte della guerra (VI-V secolo a.C.). Per lo stratega cinese i soldati, quando intrappolati in una posizione senza più vie di fuga, di fronte alla possibilità di una morte certa combatteranno sempre al massimo della loro forza, ottenendo risultati sorprendenti e spesso insperati.[2] Nel mondo anglosassone il corrispettivo last stand è molto utilizzato, anche come modo di dire, già a partire dal XVII secolo, rintracciato per la prima volta in un commentariobiblico del teologo John Trapp.[1]
L'ultima resistenza era un fenomeno frequente nelle guerre dei secoli anteriori al XX secolo, poiché spesso in combattimento si lottava senza quartiere e i prigionieri non venivano risparmiati, incentivando quindi i combattenti a resistere fino all'ultimo uomo. Ciò portò, alla convenzione dell'Aia del 1907, a bandire e rendere illegale il massacro dei prigionieri e la lotta senza quartiere con l'articolo 23.[3]
Avvenimenti famosi
Di seguito alcune delle ultime resistenze più note della storia:
480 a.C. - Battaglia delle Termopili: ultima resistenza spartana contro i persiani, vittoria pirrica persiana