Conoscendo le date astronomiche dei passaggi planetari attraverso i vari segni zodiacali, i transiti sono utilizzati per formulare delle previsioni, a breve e lunga scadenza. Queste ultime, di gran lunga più importanti, si basano sui transiti dei pianeti cosiddetti lenti, ossia che impiegono maggior tempo a compiere il loro moto di rivoluzione: Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone.[2]
Di seguito l'indicazione approssimativa del tempo impiegato dai pianeti per ritornare nella stessa posizione di un tema natale, e la durata della loro permanenza in ogni segno dello zodiaco:[3]
Per quanto riguarda gli angoli rilevanti, molte scuole mantengono gli stessi criteri usati per la lettura del tema natale. Altre utilizzano solo gli aspetti definiti "maggiori": congiunzione, sestile, quadratura, trigono e opposizione.
L'orbita entro la quale i transiti agiscono, ossia la tolleranza rispetto all'aspetto esatto, è ancora oggetto di discussione. In genere, si considera accettabile un'orbita di 5 o 6 gradi per la congiunzione e l'opposizione e di 2 o 3 gradi per gli altri aspetti.
Da un punto di vista spirituale, i transiti possono venire intesi come espressione delle interazioni e delle reciproche influenze fra entità celesti,[4] in relazione con le tipologie di individui contraddistinte dal loro corrispondente tema natale.[5]
^Giacomo Albano, Macrocosmo e Microcosmo in astrologia. Saggi di Cosmologia esoterica e astrologia oraria, elettiva, genetliaca e mondiale, pag. 28 e segg., 2013.