Il Club Trascendentale fu un gruppo di autori, filosofi, socialisti, politici e intellettuali provenienti dal New England, che all'inizio e alla metà del XIX secolo che diede origine al trascendentalismo.
In origine, il gruppo si chiamava Hedge's Club perché di solito si riuniva quando Hedge era in visita a Bangor, nello Stato del Maine.[1] Il nome Transcendental Club fu dato al gruppo dal pubblico e non dai suoi partecipanti. Esso fu coniato in una recensione del gennaio 1837 del saggio di Emerson intitolato Nature, ed era inteso in senso denigratorio.[5] James Elliot Cabot, un biografo di Emerson, scrisse:
«[Il gruppo attua] le riunioni occasionali di un corpo mutevole di pensatori liberali, che non concordano in nulla se non nella loro liberalità.»
(Gura, Philip F. American Transcendentalism: A History, 2007[6])
Hedge a sua volta scrisse:
«Non c'era un club in senso stretto... solo incontri occasionali di uomini e donne che la pensavano allo stesso modo.»
(Gura, Philip F. American Transcendentalism: A History, 2007[6])
Talora, ci si riferiva ad esso con il soprannome di brotherhood of the "Like-Minded" (Fratellanza di chi la pensa come me).[6]
Il club fu un luogo d'incontro per questi giovani pensatori e un terreno per la loro frustrazione idealista rispetto al contesto generale della cultura e della società americana dell'epoca e, in particolare, dell'intellettualismo all'Università di Harvard.[senza fonte] Gran parte del loro pensiero era incentrato sulle carenze della Chiesa unitariana.[7]
Molte note riviste americane, tra cui la North American Review e il Christian Examiner, rifiutarono di accettare le proposte di pubblicazione del Transcendental Club.[8] Una delle prime recensioni delle poesie di Emerson, ad esempio, avvertiva i lettori:
«[Le sue poesie] non sono canti sacri; sono inni al Diavolo. Non lodano Dio, ma Satana, e possono essere apprezzate solo dagli adoratori del Diavolo.»
(Kilcup, Karen L. Who Killed American Poetry? From National Obsession to Elite Possession, 2019[9])
Nell'ottobre del 1839, i membri del Transcendental Club ebbero l'idea di fondare un proprio periodico come piattaforma per i loro ideali.[10] Inizialmente, Brownson suggerì di utilizzare la sua Boston Quarterly Review, anche se altri pensarono che fosse necessaria una propria rivista.[11] Hedge, Parker ed Emerson rifiutarono il ruolo di redattore.[10] Ripley prestò servizio come redattore capo[12] e, il 20 ottobre 1839, Fuller accettò il posto di redattore, sebbene non fosse stato in grado di iniziare a lavorare alla pubblicazione fino alla prima settimana del 1840.[11] Il primo numero di The Dial, con un'introduzione di Emerson che lo definiva un "Giornale in un nuovo spirito" (Journal in a new spirit), fu pubblicato nel luglio 1840.[13]
Il Trascendental Club probabilmente non si riunì più ufficialmente dopo il settembre 1840, anche se continuarono a tenere una corrispondenza e a partecipare alle conferenze degli altri.[14] Il The Dial continuò a essere pubblicato, anche se non fu mai finanziariamente stabile. Nel 1843, l'allora direttrice commerciale Elizabeth Peabody contava solo duecento abbonati e le entrate non coprivano i costi di produzione. La pubblicazione cessò definitivamente nell'aprile del 1844.[15] Il discorso/saggio di Anderson intitolato Nature fu considerato un manifesto delle idee trascendentaliste.[7]
Note
^abPacker, Barbara L. The Transcendentalists. Athens, Georgia: The University of Georgia Press, 2007: 47. ISBN 978-0-8203-2958-1
^Buell, Lawrence. Emerson. Cambridge, Massachusetts: The Belknap Press of Harvard University Press, 2003: 32–33. ISBN 0-674-01139-2
^Gura, Philip F. American Transcendentalism: A History. New York: Hill and Wang, 2007: 7–8. ISBN 0-8090-3477-8
^ Francis B. Dedmond, The Letters of Caroline Sturgis to Margaret Fuller, in Studies in the American Renaissance, 1988, pp. 201–251, JSTOR30227564.
^Hankins, Barry. The Second Great Awakening and the Transcendentalists. Westport, CT: Greenwood Press, 2004: 24. ISBN 0-313-31848-4
^abcGura, Philip F. American Transcendentalism: A History. New York: Hill and Wang, 2007: 5. ISBN 0-8090-3477-8
^abHankins, Barry. The Second Great Awakening and the Transcendentalists. Westport, CT: Greenwood Press, 2004: 23. ISBN 0-313-31848-4
^Slater, Abby. In Search of Margaret Fuller. New York: Delacorte Press, 1978: 51. ISBN 0-440-03944-4
^Kilcup, Karen L. Who Killed American Poetry? From National Obsession to Elite Possession. Ann Arbor, MI: University of Michigan Press, 2019: 100. ISBN 978-0-472-13155-6
^abGura, Philip F. American Transcendentalism: A History. New York: Hill and Wang, 2007: 128. ISBN 978-0-8090-3477-2
^abVon Mehren, Joan. Minerva and the Muse: A Life of Margaret Fuller. Amherst: University of Massachusetts Press, 1994: 120. ISBN 1-55849-015-9
^Slater, Abby. In Search of Margaret Fuller. New York: Delacorte Press, 1978: 61–62. ISBN 0-440-03944-4
^Gura, Philip F. American Transcendentalism: A History. New York: Hill and Wang, 2007: 129. ISBN 978-0-8090-3477-2
^Packer, Barbara L. The Transcendentalists. Athens, Georgia: The University of Georgia Press, 2007: 165. ISBN 978-0-8203-2958-1
^Gura, Philip F. American Transcendentalism: A History. New York: Hill and Wang, 2007: 130. ISBN 978-0-8090-3477-2