In totale si contano 42 torri in territorio corso più altre 15 (3 di queste nel centro-nord) di cui si ha solo notizia senza una localizzazione certa[1]. Danno il nome alla civiltà torreana.
Venivano costruite con blocchi di pietra posti l'uno sopra l'altro a secco, senza l'uso di malta o altri leganti, spesso a partire da rocce naturali. Caratteristici sono i grandi ingressi con architrave e le cavità interne sui lati dei muri, simili a quelle dei nuraghi sardi.
Funzione
Le torri potrebbero aver avuto uno scopo di sorveglianza del territorio e di difesa.
All'interno sono stati trovati resti di granomacinato e altri alimenti lavorati e conservati in vasi di creta[2]. A causa della scoperta di ceneri nelle cavità della parte centrale, lo studioso francese Roger Grosjean ipotizzò che la funzione principale delle torri fosse quella di tempio per l'adorazione del fuoco e dei morti[3][4].
^F. de Lanfranchi: „Les torre de l'Age du Bronze moyen en Corse méridionale“, in: L' Anthropologie, ISSN 0003-5521, 1998, vol. 102, no1, pp. 97-109 (nicht eingesehen), (FR) Online-Zusammenfassung, su cat.inist.fr (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
^Almut und Frank Rother: Korsika, DuMont, Köln 1982 S. 63
^(DE) Storia Corsa, su Geschichte Korsikas (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
Bibliografia
R. Grosjean: Die Megalithkultur von Korsika. 1964
R. Grosjean: Filitosa - Hochburg des prähistorischen Korsika. 1978
F. de Lanfranchi: „Les torre de l'Age du Bronze moyen en Corse méridionale“, in: L' Anthropologie, ISSN 0003-5521, 1998, vol. 102, no1, pp. 97-109
Almut und Frank Rother: Korsika, DuMont, Köln 1982 S. 63