Sono rispettivamente un suricato e un facocero e il loro motto è racchiuso nella famosa frase swahiliHakuna matata, che significa "senza pensieri". Al loro esordio, Timon e Pumbaa, come molti personaggi secondari comici dei film Disney, sono stati caratterizzati dall'essere maggiormente caricaturali e ostentati rispetto agli altri animali del film, rappresentati invece come più naturali e sommessi.[1] I loro aspetti furono ideati basandosi sulle caratteristiche fisiche dei rispettivi doppiatori originali, Nathan Lane e Ernie Sabella, che nell'abbozzo originale del film avrebbero dovuto dare voce alle tre iene antagoniste.
Nel 1992, Nathan Lane, il doppiatore di Timon, fu invitato a fare un'audizione per il progetto Disney ancora sotto il titolo provvisorio King of the Jungle. Inizialmente Lane avrebbe dovuto doppiare le tre iene, ma non volendo doppiare i tre personaggi da solo chiese al doppiatore Ernie Sabella di unirsi a lui.[3] L'audizione impressionò il regista Roger Allers al punto che decise di creare dei personaggi nuovi appositamente per Lane e Sabella, affidando loro il ruolo di spalle comiche per alleggerire il tono cupo del film. Per i successivi 15 mesi il duo avrebbe lavorato sulle registrazioni di giorno per poi tornare a recitare in Guys and Dolls di notte.[3]
Lane ha descritto Timon e Pumbaa come "personaggi Runyoneschi" simili a "due tizi della classe operaia di Brooklyn",[4] dichiarando inoltre che fossero "i primi omosex disneyani a raggiungere il grande schermo!".[4][5]
Apparizioni in lungometraggi
Timon e Pumbaa fanno la loro prima apparizione nel film Il re leone del 1994, nella scena del salvataggio del piccolo Simba da un branco di avvoltoi che gli stava girando attorno credendolo morto. Nonostante si tratti di un cucciolo del più temibile carnivoro della Savana, lo accolgono come un fratello in difficoltà credendolo un esiliato proprio come loro. Grazie alla loro filosofia di vita basata sulla spensieratezza (Hakuna Matata), riescono in poco tempo a distrarre il cucciolo dal dramma appena subito e lo convincono a restare con loro. Anni dopo, quando Simba è ormai un leone adulto e il suo passato torna a bussare chiedendogli di tornare a casa per salvare le Terre del Branco e sconfiggere il malvagio Scar, Timon e Pumbaa accompagneranno l'amico, combattendo al suo fianco.
Nel sequel del film, intitolato Il re leone II - Il regno di Simba (1998) Timon e Pumbaa hanno un ruolo meno centrale e più secondario, diventando i babysitter di Kiara, la figlia di Simba. Ne Il re leone 3 - Hakuna Matata (2004), Timon e Pumbaa sono protagonisti: il film, infatti, segue le avventure che precedono, e in parte si sovrappongono, agli avvenimenti del film originale Il re leone. Qui si scopre che Timon apparteneva ad una colonia di suricati dalla quale venne esiliato perché non in grado e non motivato a dedicare le sue giornate al lavoro come gli altri suricati; abbandonata la colonia, incontra casualmente il facocero Pumbaa, anche lui emarginato dagli altri animali e rimasto isolato a causa dei suoi "problemi" di gas. Nel tentativo di trovare una casa giusta per loro, vagano prima nel Cimitero degli Elefanti, poi nella gola dove vengono coinvolti nella gigantesca carica di gnu in fuga e alla fine si ritroveranno in una grande giungla sul cui limite troveranno Simba, personaggio che gli cambierà completamente la vita.
Nel remake del primo film, distribuito nel 2019, appaiono ugualmente come comprimari di Simba, aiutandolo a distrarsi dal tremendo passato con l'Hakuna Matata, e in seguito ad aiutarlo a salvare il suo regno.
Apparizioni televisive
Una serie animata, intitolata Timon e Pumbaa e composta da 168 episodi in tre stagioni, prodotta dal 1995 al 1999, fu dedicata interamente a Timon e Pumbaa. La serie fa vedere i due mentre viaggiano per il mondo e affrontano ogni sorta di avventura, mostrandosi capaci di parlare e di farsi capire dagli esseri umani. In diversi episodi, vengono rivelati i cognomi dei due personaggi: quello di Timon è Berkowitz mentre quello di Pumbaa è Smith.
Ne Il ritorno del ruggito e nella serie The Lion Guard, entrambi del 2015, Timon e Pumbaa sono personaggi di supporto ai protagonisti della serie e fungono da intermezzo comico nei momenti di tensione.
Il duo appare nel musicalThe Lion King. L'attore che interpreta Timon indossa un costume verde con trucco e parrucca dello stesso colore, per mimetizzarsi con l'ambiente di molte sue scene, e manipola una marionetta in stile bunraku dalle fattezze del suricato. La testa della marionetta è collegata a quella dell'attore con fili invisibili e la bocca è controllata con la mano, mentre le braccia sono gestite attraverso dei bastoncini. I piedi della marionetta sono attaccate a quelle dell'attore permettendole di camminare. Per Pumbaa viene usata una marionetta indossata, di fronte e dietro vi è l'attore che manipola la bocca e la lingua del facocero con le braccia. Le orecchie sono attaccate alle spalle dell'attore, mentre le sue gambe fungono come le zampe anteriori del personaggio. L'attore porta inoltre una parrucca alla moicana per rappresentare la criniera di Pumbaa.[6]
Caratterizzazione
Timon
È un suricato intelligente e scaltro che si definisce il cervello del duo, sebbene non sia ingegnoso come vorrebbe far credere: spesso, infatti, rivendica le idee avute da Pumbaa come sue ed è molto più impulsivo di quest'ultimo. Ha un carattere piuttosto spiritoso, altruista, a volte egoista e spensierato, ma dimostra spesso di avere un cuore buono e farebbe qualsiasi cosa per aiutare i suoi amici. Diversamente dalla maggior parte dei suricati che lavorano costantemente. Timon è un pigro sognatore che si auto-esilierà dal branco, non sopportando lo stile di vita claustrofobico dei suoi simili. Nella serie animata Timon e Pumbaa, si scopre essere anche un po' scorbutico e cinico. A causa della bassa posizione che occupa nella catena alimentare, ha un'indole piuttosto pavida, infatti conta spesso sulla protezione di altri animali più grossi come Pumbaa e Simba, ma nei momenti del bisogno dimostra di essere disposto a fare lo stesso per loro, arrivando anche a rischiare la propria vita nel farlo. Cammina costantemente su due zampe, a differenza dei veri suricati, che possono sollevarsi sulle zampe posteriori ma non camminare sempre in questa posizione. Inizialmente, all'interno della sua colonia di suricati, faceva la sentinella, ma dopo aver fatto un grosso errore comprende di non appartenere a quel branco e decide di auto esiliarsi, per poi incontrare Pumbaa. Non sopporta Nala, soprattutto nel primo film e nello spin-off dedicato a lui e Pumbaa, in quanto è convinto che sia lei la causa della fine del trio "Hakuna Matata", facendo perdere la testa a Simba e diventandone la compagna; inoltre non le perdona di aver cercato di mangiare lui e Pumbaa.
Mike Surrey, il supervisore dell'animazione di Timon, cercò di incorporare alcuni tratti di Nathan Lane nel personaggio, notando che l'attore disponeva di sopracciglia che puntavano in su quando si esprimeva con la faccia e quindi molto "cartoonesche". Oltre le sopracciglia, Surrey prese nota del modo in cui Lane alzava le spalle e gesticolava con le mani. Lane descrisse il personaggio come un "ragazzino esuberante e allegro" che trova una sistemazione perfetta per lui in Pumbaa, senza però precisare la profondità del loro rapporto. Insinuò scherzosamente che il personaggio fosse ebreo, dicendo "Non lo avete visto baciare la Mezuzah sull'alberello?", e puntando alla sua esclamazione "Carnivores! Oy!" quando Nala lo sveglia. Sul soggetto del presunto ebraismo del personaggio, il regista Roger Allers disse che non ci aveva riflettuto molto, concedendo però che Timon dimostrasse comportamenti tipici di New York, con le sue repliche scattanti e i suoi sguardi furbi, mentre il co-regista Rob Minkoff disse che "se c'è un sottofondo di ciò, non era intenzionale".[4]
Nel remake del 2019, Billy Eichner volle rendere Timon più apertamente gay, ispirandosi al coming out di Nathan Lane e sperando di normalizzare ulteriormente la presenza di personaggi omosessuali nei film per bambini.[7] Il Timon nel remake assume inoltre una postura più quadrupede dell'originale più antropomorfo.[8]
Pumbaa
Pumbaa è un facocero. Il suo nome nel dialetto swahili di Dar es Salaam significa «stupefatto», «spaventato», oppure «scemo», «pazzo» in Zanzibar e Pemba.[9]
È dotato di un carattere buono, gentile e simpatico, e si preoccupa profondamente per i suoi amici. Nonostante dimostri un'ingenuità quasi infantile che può venire spesso interpretata come stupidità, è più intelligente di quanto sembri, infatti ha spesso idee brillanti e intuizioni perspicaci che Timon spesso spaccia, con gran spudoratezza, per sue. Ha sempre un'inarrestabile fame di insetti ed il suo tratto caratteristico sono le flatulenze che emanano un tanfo pestilenziale, capace di mettere fuori combattimento o in fuga chiunque: per questo stesso motivo da giovane era evitato da tutti gli altri animali, cosa che lo costrinse ad un isolamento forzato fino all'incontro fortuito con il futuro amico Timon. Sembra essere molto forte, anche se non come un leone, infatti è riuscito a mettere in fuga Shenzi, Banzai ed Ed da solo. Una cosa che lo fa andare su tutte le furie è il fatto di essere chiamato "maiale": quando si sente apostrofare così si infuria molto e si scaglia con forza contro il colpevole dell'affermazione.
Il supervisore all'animazione di Pumbaa, Tony Bancroft, inizialmente aveva richiesto l'incarico di animare Zazu, avendo già animato il personaggio volatile Iago in Aladdin. Quando gli venne assegnata l'animazione di Pumbaa, Bancroft passò sei mesi facendo ricerche sui facoceri, tentando di rendere il personaggio esteticamente piacevole, siccome i facoceri secondo lui "sono davvero gli esseri più brutti del regno animale". Bancroft si ispirò ai tratti di Ernie Sabella per l'aspetto del personaggio, ponendo enfasi sul suo sorriso. Diede inoltre al facocero una chioma basata su quella di Rod Stewart.[10]
Nel descrivere il personaggio, Bancroft fece riferimento alla scena in cui Pumbaa riflette sulla natura delle stelle, dichiarando che dimostrava che il personaggio "non è stupido, è soltanto un animale innocente guidato da Timon".[10] Sabella, a sua volta, lo descrisse come "molto più intelligente di Timon", solo che nessuno gli dà ascolto.[3] Sabella trasse ispirazione dall'attore Michael V. Gazzo ne Il padrino - Parte II per la voce di Pumbaa.[11]
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