In epoca staliniana il monastero di Sant'Eutimio fu trasformato in una prigione e campo di concentramento. Vi furono internate alcune migliaia di prigionieri di guerra, soprattutto italiani e romeni, reduci dalle battaglie sul Don (dicembre '42 – gennaio '43) e delle marce del davaj. La grande maggioranza vi morì nell'inverno del 1943 a causa del freddo, mancanza di cibo e per un’epidemia di tifo esantematico. Le condizioni della prigionia migliorarono negli anni seguenti. In seguito vi furono rinchiusi anche militari ungheresi e, per un periodo, il feldmaresciallo von Paulus con il suo stato maggiore. La maggior parte dei soldati italiani superstiti furono rimpatriati nel 1945, gli ufficiali nel 1946.
il Cremlino di Suzdal'. È la parte più antica della città, fondato nell'ansa del fiume Kamenka. Accoglie al suo interno la Cattedrale della Natività e il Palazzo arcivescovile, eretto a più riprese fra il XV e il XVII secolo.
la Cattedrale della Natività. Eretta fra il 1222 e il 1225 sul luogo di un precedente edificio in legno[1] è l'edificio religioso più antico della città. Venne modificato più volte nel corso dei secoli, e soprattutto nel XVI-XVII secolo. L'interno presenta una ricca decorazione a fresco e una sontuosa iconostasi.
il monastero di Sant'Eutimio. Grande complesso eretto a partire dal 1352. Al suo interno accoglie la Cattedrale della Trasfigurazione', rivestita interamente da affreschi eseguiti da Gurij Nikitin nel 1689.