La Chinese Football Association Super League (in cinese 中国足球协会超级联赛, in pinyinZhōngguó Zúqiú Xiéhuì Chāojí Liánsài), conosciuta come Chinese Super League (中超联赛) o CSL, è la massima serie del campionato cinese di calcio.
Il campionato, governato dalla Federazione calcistica della Cina, è nato nel 1951, anche se è diventato professionistico solo nel 1994.
L'attuale massima divisione è stata istituita nel 2004 grazie ad una modifica del precedente massimo campionato, la Chinese Football Association Jia-A League (da non confondere con la Chinese Football Association Jia League o China League One, che è l'attuale seconda divisione). Come nella maggior parte delle nazioni in cui durante l'inverno la temperatura è particolarmente bassa, la stagione calcistica inizia nel mese di marzo e termina a novembre, svolgendosi, pertanto, in un anno solare.
In rapida crescita tecnica ed economica, il massimo campionato di calcio professionistico della Cina ha incrementato nel 2016 i propri ricavi del 2.567%[2], raggiungendo un budget di 250 milioni di euro soltanto per i diritti televisivi, avendo la società televisiva Ti'ao Power (di proprietà di China Media Capital) comprato i diritti della CSL dal 2016 al 2020 per una cifra complessiva di 1,2 miliardi di euro[3].
La Super League, composta in origine da 12 club, è stata poi allargata fino a 18 squadre per poi tornare a 16 dalla stagione 2023. La squadra più titolata è il Guangzhou, vincitore di 8 campionati.
La Super League cinese è uno dei campionati sportivi professionistici più popolari in Cina, con una media di 17 870 presenze alle partite di campionato nella stagione 2023. La CSL è il settantaquattresimo campionato sportivo professionistico nazionale al mondo e il quinto campionato di calcio professionistico in Asia, dietro J1 League, Saudi Pro League, K League e Gulf Pro League.
A differenza di quanto avviene per molti campionati europei, la stagione calcistica della Super League cinese inizia a febbraio o marzo e finisce a novembre o dicembre, concludendosi, dunque, in un anno solare. In ogni stagione una squadra incontra ciascuna altra squadra per due volte, una volta in casa e una in trasferta, per un totale di 30 giornate e 240 partite di campionato totali.
Alla fine della stagione, le ultime due classificate retrocedono in League One e sono sostituite dalle prime due classificate in League One, che sono promosse in massima serie. Si qualificano alla AFC Champions League della stagione successiva le prime tre classificate e la vincitrice della Coppa di Cina. Se a vincere la Coppa di Cina è una squadra piazzatasi in campionato al primo, al secondo o al terzo posto, a qualificarsi alla AFC Champions League è la quarta classificata in campionato.
Numero di partecipanti
1951-1953: 8 club
1954: 5 club
1955: 11 club
1956: 10 club
1957-1958: 12 club
1960: 23 club
1961: 21 club
1962: 29 club
1963: 26 club
1964: 12 club
1965-1966: 10 club
1972: 32 club
1973: 39 club
1974: 42 club
1976: 36 club
1977: 40 club
1978-1982: 16 club
1983: 17 club
1984-1985: 16 club
1986: 15 club
1987: 8 club
1988: 21 club
1989-1993: 8 club
1994-1997: 12 club
1998-2001: 14 club
2002-2003: 15 club
2004: 12 club
2005: 14 club
2006-2007: 15 club
2008-2021: 16 club
2022: 18 club
2023-presente: 16 club
Partecipazioni per squadra
Sono 38 le squadre che hanno preso parte ai 21 campionati di CSL che sono stati disputati a partire dal 2004 fino alla stagione 2024. Shandong, Shanghai Shenhua, Beijing Guoan e Tianjin Tigers sono le uniche squadre ad essere sempre presenti e, insieme allo Shanghai Port, a non essere mai retrocesse dalla Super League. In grassetto le squadre che partecipano alla stagione 2024 e in corsivo le squadre che non esistono più.
La Chinese National Football League fu fondata nel 1951, con il nome di National Football Conference, e si svolse inizialmente secondo un girone all'italiana con la partecipazione di 8 squadre. Nel 1954 la competizione cambiò nome in National Football League e nel 1956 fu scissa in due divisioni; nel 1957 fu adottato un sistema di promozioni e retrocessioni tra le due divisioni.
Negli anni '80 la Federazione calcistica della Cina aprì alla sponsorizzazione di varie imprese, che investirono dei capitali consistenti nel calcio. La lega inaugurò la propria epoca semi-professionistica nel 1987, quando, sponsorizzata da Goldlion Group, fu articolata per la prima volta secondo partite di andata e ritorno, con 8 partecipanti: oltre al Liaoning, vincitore del campionato nel 1985 e esentato dal campionato del 1986 perché impegnato nel Campionato d'Asia per club 1986, vi parteciparono le prime 7 classificate nel campionato del 1986. Il campionato assunse il nome di National Football League Division 1 Group A e poco dopo di Jia-A League, mentre gli altri 8 club della Division 1 e i primi 4 classificati in Division 2 presero parte alla Chinese Jia-B League. I due gruppi si fusero nel 1988, ma tornarono nuovamente divisi nel 1989.
Nel 1994, nell'ambito della riforma sportiva attuata in Cina, la Jia-A League divenne la massima serie professionistica del paese. L'adozione del professionismo giovò inizialmente alla Jia-A League, ma alla fine degli anni '90 numerose furono le critiche mosse nei confronti della mancanza di continuità nei regolamenti federali e dello scarso sviluppo del calcio cinese, mentre casi di combine e corruzione minavano la credibilità dell'intero movimento.[4] Il caos che caratterizzava la Jia-A League spinse numerosi sponsor e investitori ad abbandonare i club e l'impegno nel campionato nazionale. La federcalcio cinese decise, così, di riformare il sistema calcistico della Cina, istituendo di lì a poco la Chinese Super League, aprendosi al calciomercato libero e dando stabilità normativa ed economica alla competizione nel tentativo di rafforzare il professionismo, sul modello dei campionati calcistici europei.
Il 13 gennaio 2001 Yan Shiduo, vicepresidente federale, discusse dell'introduzione di un nuovo sistema professionistico nel calcio cinese.[5] Nel 2002 la Federazione calcistica della Cina istituì la Chinese Super League (CSL), la cui prima edizione si tenne nel 2004.
Fondazione
Rispetto alla Jia-A League, la CSL impose criteri molto più stringenti per i club partecipanti al massimo campionato nazionale, sia in termini di professionismo, sia in termini di amministrazione, trasparenza finanziaria e garanzie di sviluppo del settore giovanile. Il primo documento che enucleava i requisiti richiesti ai club per la partecipazione alla massima serie fu diffuso nel 2002 e in seguito fu più volte riveduto e corretto. Nel 2004 fu introdotto un sistema basato sul possesso del titolo sportivo. Oltre al campionato professionistico nazionale, la CSL istituì anche un campionato riserve e varie divisioni del campionato giovanile (Under-19, Under-17, Under-15, Under-14 e Under-13).
Esordi della Super League
Nel 2004 si tenne la prima edizione della Super League cinese, con la partecipazione di 12 squadre. La stagione d'esordio fu segnata da controversie ereditate dalla Jia-A League, dove dal 1999 si erano succeduti vari scandali di corruzione e combine.[6] La perdita di interesse verso il calcio cinese fu, alla fine degli anni '90, resa evidente dalla scarsa affluenza di pubblico negli stadi e da gravi perdite finanziarie.
Il piano iniziale della federazione prevedeva una retrocessione dalla massima serie e due promozioni dalla serie cadetta, al fine di portare a 14 il numero delle squadre partecipanti al campionato entro il 2006. Per due anni, però, le retrocessioni furono abolite. Nel 2005 si passò dunque a 14 squadre, dopo le promozioni di Wuhan Huanghelou e Zhuhai Zhongbang dalla League One. Nel 2006 il massimo campionato cinese avrebbe dovuto espandersi a 16 squadre con le promozioni di Xiamen Lanshi e Changchun Yatai, ma il ritiro del Sichuan Guancheng fece scendere a 15 il numero di compagini partecipanti al campionato che iniziò l'11 marzo. Anche nel 2007 le squadre rimasero 15, dato Shanghai United e Shanghai Shenhua si fusero in una sola squadra, che conservò il nome di Shanghai Shenhua.
Epoca delle 16 squadre
Nel 2008 il massimo campionato cinese iniziò per la prima volta con 16 club ma il Wuhan protestò per le punizioni federali ricevute dopo la sfida contro il Beijing Guo'an e si ritirò dal campionato, che continuò con 15 squadre. Dal 2009 il torneo si svolge con la partecipazione di 16 compagini, con due retrocessioni in League One e due promozioni da quest'ultima divisione.
Nel 2010 uno scandalo di corruzione e partite truccate scosse il massimo campionato cinese, con gli arresti degli ex vicepresidenti federali Xie Yalong, Nan Yong e Yang Yimin.[7] Il 22 febbraio dello stesso anno il Guangzhou Yiyao fu declassato in League One per decisione della federazione per aver combinato delle partite nel campionato di Super League del 2006 e il Chengdu Blades per combine attuate nel campionato di League One del 2007.[8]
Nel 2011 le misure anticorruzione messe in atto dalla Federazione calcistica della Cina ebbero effetto sul ritorno in auge del campionato: l'affluenza negli stadi salì considerevolmente e squadre come Guangzhou Evergrande e Shanghai Shenhua iniziarono ad investire copiosamente nell'acquisto di calciatori stranieri, aumentando la competitività della manifestazione. Negli anni a venire, scelsero di giocare in Cina, attratti dai grandi guadagni economici, numerosi calciatori di rilievo come Didier Drogba, Nicolas Anelka, Seydou Keita, Fábio Rochemback, Frédéric Kanouté, Yakubu e Lucas Barrios. Il campionato attrasse anche allenatori stranieri come il giapponese Takeshi Okada, l'argentino Sergio Batista e l'italiano Marcello Lippi.
Nel 2012 il Guangzhou Evergrande divenne la prima squadra cinese capace di vincere il campionato per due volte consecutive.
Nel 2019 il comitato arbitrale della federcalcio cinese annunciò l'introduzione di un sistema arbitrale professionistico, con l'ingresso di due direttori di gara stranieri (Mark Clattenburg e Milorad Mažić), responsabili dell'allenamento e della preparazione degli arbitri locali, e di tre arbitri cinesi professionistici.
L'edizione 2020 della Super League fu condizionata dalla pandemia di COVID-19, tanto che il suo inizio fu posticipato al 25 luglio. Le 16 squadre furono divise in due gruppi e le partite si disputarono a Suzhou e Dalian. In via eccezionale, al termine delle due fasi a gironi, fu introdotta una fase finale a eliminazione diretta per l'assegnazione del titolo
Politica di tesseramento di calciatori stranieri
Dal 2017 la Super League cinese limita a tre il numero di calciatori stranieri ammessi per squadra, incluso un calciatore asiatico non cinese. Dispone inoltre l'obbligo di convocare in squadra, per ogni partita, due calciatori under-23, di cui uno da schierare obbligatoriamente nella formazione titolare[9]. Lo scopo di queste misure è promuovere il calcio locale, conformarsi alle regole internazionali per le competizioni per club dettate dall'Asian Football Confederation e limitare gli "investimenti irrazionali"[9].
In precedenza il limite era di cinque stranieri, incluso un calciatore asiatico non cinese. Ogni squadra poteva far scendere in campo al massimo quattro calciatori stranieri per ogni partita.
A metà della stagione 2012 si decise di estendere a due altri calciatori stranieri il limite per le squadre impegnate in AFC Champions League, portando così a sette il numero di stranieri ammessi in squadra per queste compagini. La misura fu revocata nella stagione 2013.
Dalla stagione 2020 il numero di giocatori stranieri (esclusi i portieri) che i club possono iscrivere nel corso della stagione è aumentato da sei a sette e anche il numero di giocatori stranieri ammessi in ciascuna squadra CSL in un dato momento è aumentato da quattro a cinque. Un massimo di cinque giocatori stranieri possono essere registrati per ogni partita, con un massimo di quattro che possono essere schierati in qualsiasi momento durante la partita. Inoltre non ci sono limiti nella registrazione dei giocatori naturalizzati e non ci sono limiti nel mettere in campo giocatori naturalizzati di origine cinese. Tuttavia, solo un giocatore naturalizzato di discendenza non cinese può essere schierato come giocatore nativo, mentre gli altri giocatori naturalizzati di discendenza non cinese schierati saranno conteggiati come giocatori stranieri. Ogni club può registrare un giocatore di Hong Kong, Macao o Taiwan di origine cinese (esclusi i portieri), a condizione che sia stato registrato come calciatore professionista in una di queste tre federazioni per la prima volta nella sua carriera, come giocatore nativo. Di seguito la tabella con tutti i calciatori stranieri di ogni squadra nella stagione 2021 (in grassetto i trasferimenti di metà stagione):
La classifica perpetua (o classifica all-time) è una speciale classifica che raggruppa i risultati complessivi di tutte le squadre che hanno disputato almeno una stagione in CSL a partire dalla sua istituzione nel 2004. Questa graduatoria ha un valore esclusivamente statistico, ma può essere utile per confrontare la prestazione delle diverse squadre che hanno disputato la CSL in periodi differenti.
In questa versione della classifica perpetua sono riportati i punti effettivamente assegnati, tre punti per ogni vittoria oltre, ovviamente, a un punto per ogni pareggio e nessun punto per ogni sconfitta.
Classifica
Statistiche aggiornate alla fine della stagione 2024.