Insieme hanno intrapreso un percorso sperimentale che ha portato alla realizzazione di film quali Cronaca di Anna Magdalena Bach, Dalla nube alla resistenza e Rapporti di classe, che li pongono fra gli autori più originali del cinema del XX secolo.[1] Nel 2006 hanno ricevuto un Leone d'oro alla 63ª Mostra cinematografica di Venezia.[2] Cineasti pienamente moderni, hanno contribuito allo sviluppo di un nuovo cinema (assieme alle vicine sperimentazioni di loro contemporanei quali Hans-Jürgen Syberberg e Marguerite Duras) che unisce una nuova estetica, grazie ad un nuovo statuto dell'immagine, della parola e del sonoro, dello spazio, del tempo, dell'attore e dello spettatore, coinvolti in un processo dialettico, ad un forte impegno politico, che presuppone la primarietà della coscienza.[3]
Biografia
Jean-Marie Straub nacque a Metz che all'epoca era ancora in Germania e quindi gli venne insegnata la lingua tedesca. Da ragazzo incominciò a interessarsi di cinema fondando nel 1950 un cineclub a Metz, dove era nato e viveva. Dopo studi presso le università di Strasburgo e di Nancy, si trasferì a Parigi dove, nel 1954, conobbe Danièle Huillet, con la quale instaurò un rapporto sentimentale e professionale che durò tutta la vita.[1][4]
Danièle Huillet era nata invece a Parigi ma crebbe nella campagna dell'Île-de-France, a La Queue-les-Yvelines, trasferendosi a Parigi nel 1948 dove, dopo aver completato gli studi superiori avrebbe voluto iscriversi alla scuola di cinematografia nazionale IDHEC ma all'esame di ammissione si rifiutò di analizzare un film di Yves Allégret, Intrighi di donne, in quanto lo riteneva indegno.[4]
Negli anni novanta rielaborando una precedente regia teatrale realizzarono Antigone (1991) tratto dalla tragedia di Sofocle nella versione di Hölderlin rivista da Brecht e il corto Lothringen! dal romanzo Colette Baudoche di Maurice Barrès (1994), seguito nel 1996 da un film musicale, Dall'alba al mattino, tratto da un'opera di Arnold Schönberg, un'analisi del matrimonio, e, nel 1999 Sicilia!, realizzato dopo aver realizzato uno spettacolo teatrale con attori non professionisti e ispirata all'opera dello scrittore Elio Vittorini.[1]
Hanno vissuto insieme per la maggior parte della loro vita. Non hanno avuto figli. Danièle Huillet morì di cancro a Cholet il 9 ottobre 2006.[7] Dopo essere rimasto vedovo, Jean-Marie Straub continuò a realizzare film.
^Cf. Ursula Böser, The Art of Seeing, the Art of Listening: The Politics of Representation in the Work of Jean-Marie Straub and Daniele Huillet, Peter Lang, Frankfurt am Main 2004.