Nel 1756 entrò nella Compagnia di Gesù, compiendo gli studi di teologia a Nagyszombat. Nominato prefetto del collegio Teresianum di Vienna, dopo la soppressione dell'ordine (1773) si dedicò alla filosofia.
Dal 1777 ricoprì la carica di vice-direttore della biblioteca universitaria di Buda. Nel 1780 divenne professore di antichità nell'ateneo di Buda. Nel 1794 fu scelto a dirigere la biblioteca universitaria. Dal 1802 ricoprì le cariche d'abate di Termova e di canonico di Granvaradino.
Le sue opere in lingua latina e tedesca sono considerate i primi studi scientifici d'antiquaria in Ungheria. Particolarmente apprezzati sono i suoi saggi di numismatica e medaglistica.
Il vescovo di Szombathely, Szily, gli commissionò una storia generale di Savaria-Szombathely, pubblicata a Pest nel 1791 in nove volumi col titolo di "Antiquitatum et historiae Sabariensis ab origine usque ad praesens tempus".
Condusse nel paese i primi sistematici scavi archeologici, con i quali scoprì le rovine di Aquincum. [1]
Morì a Granvaradino nel 1818.
Opere
De ruderibus Laconici Caldariique Romani... Budae, 1778.
Commentarius geographicus In Romanorum iter per Pannoniae... Budae, 1780.
Antiquitatum et historiae Sabariensis ab origine usque ad praesens tempus. Pestini, 1791 (9 voll).
Notitia Hungaricae rei numariae... Budae, 1801.
Catalogus numorum Hungariae ac Transilvaniae Instituti Nationali Széchenyiani I–III. Pestini, 1810.
Note
^Magyar Életrajzi Lexikon [Dizionario biografico ungherese], Budapest, vol. II, p. 599