Questo coccodrillo aveva un aspetto molto simile a quello dell'odierno gaviale del Gange (Gavialis gangeticus) pur non essendo strettamente imparentato. Lo steneosauro fa parte di quel gruppo di coccodrilli noti come talattosuchi (Thalattosuchia), il cui nome significa "coccodrilli di mare". Le abitudini di questi animali, infatti, dovevano essere strettamente marine: il corpo allungato, la coda lunga e le zampe corte di Steneosaurus fanno supporre un habitat prettamente marino, anche se questo animale doveva essere in grado di ritornare sulla terraferma. Il cranio allungato, dotato di mandibole strettissime e fornite di denti aguzzi, era perfetto nella caccia a prede guizzanti come i pesci.
Taxonomia
Lo Steneosaurus era un tempo un genere di cestino per diverse specie di teleosauridi, comprese quelle del Toarciano e del tardo Giurassico. Tuttavia, recenti lavori hanno indicato che Steneosaurus è parafiletico rispetto a Machimosaurus e Lemmysuchus e Steneosaurus è stato limitato alla specie tipo S. rostromajor.[1][2][3]
Note
^Johnson, Michela M.; Young, Mark T.; Brusatte, Stephen L. (2019). «Re-description of two contemporaneous mesorostrine teleosauroids (Crocodylomorpha: Thalattosuchia) from the Bathonian of England and insights into the early evolution of Machimosaurini». Zoological Journal of the Linnean Society. in press. doi:10.1093/zoolinnean/zlz037.
^Johnson, Michella (2019). «The taxonomy, systematics and ecomorphological diversity of Teleosauroidea (Crocodylomorpha, Thalattosuchia), and the evaluation of the genus Steneosaurus.». Unpublished Ph.D thesis, University of Edinburgh, UK.
^Johnson, M. M.; Young, M. R.; Brusatte, S. L. (2020). "Emptying the wastebasket: a historical and taxonomic revision of the Jurassic crocodylomorph Steneosaurus". Zoological Journal of the Linnean Society (zlaa027). doi:10.1093/zoolinnean/zlaa027.