Di seguito le statistiche relative alla pandemia di COVID-19 in Italia, in corso tra il 2020 e il 2023.
Casi attivi per settimana
27 gennaio - 19 luglio 2020
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20 luglio 2020 - 11 luglio 2021
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12 luglio 2021 - presente
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Nuovi casi, guarigioni e decessi per settimana
27 gennaio - 19 luglio 2020
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20 luglio 2020 - 11 luglio 2021
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12 luglio 2021 - presente
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Ricoveri
27 gennaio - 19 luglio 2020
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20 luglio 2020 - 11 luglio 2021
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12 luglio 2021 - presente
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Ingressi in terapia intensiva
3 dicembre 2020 - 11 luglio 2021
Il dato sui nuovi ingressi in terapia intensiva, reso noto dal Dipartimento della protezione civile, è disponibile a partire da giovedì 3 dicembre 2020. I dati iniziali non includono alcune Regioni.
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12 luglio 2021 - presente
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Tamponi e casi testati
27 gennaio -19 luglio 2020
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N.B. Risultano 1.052.577 casi testati prima del 24 aprile 2020.
20 luglio 2020 - 11 luglio 2021
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12 luglio 2021 - presente
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Dati sui casi diagnosticati
Casi ripartiti per regione
Regione
Casi (%)
Lombardia
3 697 105 (16%)
Veneto
2 362 441 (10.22%)
Campania
2 266 927 (9.81%)
Lazio
2 126 739 (9.2%)
Emilia-Romagna
1 922 905 (8.32%)
Sicilia
1 670 636 (7.23%)
Piemonte
1 548 868 (6.7%)
Puglia
1 500 800 (6.49%)
Toscana
1 442 452 (6.24%)
Marche
642 293 (2.78%)
Liguria
592 878 (2.57%)
Abruzzo
576 768 (2.5%)
Calabria
571 636 (2.47%)
Friuli-Venezia Giulia
513 256 (2.22%)
Trentino-Alto Adige
500 366 (2.16%)
Sardegna
459 769 (1.99%)
Umbria
392 220 (1.7%)
Basilicata
186 996 (0.81%)
Molise
92 488 (0.4%)
Valle d'Aosta
46 470 (0.2%)
Aggiornato al 17 ottobre 2022
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Distribuzione per sesso dei casi totali diagnosticati al 26 gennaio 2022
██ Maschi (48,6%)
██ Femmine (51,4%)
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Distribuzione dell'origine dei casi diagnosticati dal 27 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022 (1.701.009 casi)
██ Autoctoni (81%)
██ Estero (0,1%)
██ Regione diversa da quella di notifica (0,2%)
██ Non noto (18,9%)
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Distribuzione per età dei casi diagnosticati al 26 gennaio 2022
██ 0-9 (7,9%)
██ 10-19 (12,5%)
██ 20-29 (13,6%)
██ 30-39 (13,7%)
██ 40-49 (16,4%)
██ 50-59 (15,7%)
██ 60-69 (9,1%)
██ 70-79 (6%)
██ 80-89 (3,9%)
██ ≥90 (1,2%)
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Gravità clinica dei casi attivi al 16 giugno 2021 (campione di 237.846 casi)
██ Asintomatici (53,6%)
██ Pauci-sintomatici (17%)
██ Sintomi lievi (20,8%)
██ Condizioni severe (6%)
██ Condizioni critiche (2,8%)
Dati sui decessi
L'ISTAT e l'ISS, in uno studio del luglio 2020, hanno evidenziato come gran parte dei morti durante la prima ondata pandemica sia morta a causa della COVID-19 e non per altre patologie pregresse, come comunemente creduto.[1]
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Decessi ripartiti per regione
regione
decessi (%)
Lombardia
25317 (33.61%)
Piemonte
7979 (10.59%)
Emilia-Romagna
7887 (10.47%)
Veneto
6763 (8.98%)
Lazio
3840 (5.1%)
Toscana
3730 (4.95%)
Liguria
2912 (3.87%)
Campania
2911 (3.86%)
Puglia
2516 (3.34%)
Sicilia
2494 (3.31%)
Trentino-Alto Adige
1712 (2.27%)
Friuli-Venezia Giulia
1707 (2.27%)
Marche
1607 (2.13%)
Abruzzo
1231 (1.63%)
Sardegna
764 (1.01%)
Umbria
631 (0.84%)
Calabria
488 (0.65%)
Valle d'Aosta
386 (0.51%)
Basilicata
262 (0.35%)
Molise
195 (0.26%)
aggiornamento al 3 gennaio 2021
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Decessi divisi per sesso al 10 gennaio 2022 (138.099 decessi)
██ Maschi (56,4%)
██ Femmine (43,6%)
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Numero di patologie preesistenti nei pazienti deceduti (al 10 gennaio 2022)
██ zero (2,9%)
██ una (11,3%)
██ due (17,9%)
██ tre o più (67,8%)
Sintomi più comuni nei pazienti deceduti
sintomi
%
dispnea
73%
febbre
67%
tosse
32%
diarrea
6%
emottisi
1%
aggiornamento al 4 maggio 2021
Complicanze più comuni nei pazienti deceduti
complicanze
%
insufficienza respiratoria
93.3%
danno renale acuto
25.4%
sovrainfezione
21%
danno miocardico acuto
10.4%
aggiornamento al 10 gennaio 2022
Tempi mediani di ricovero (in giorni) nei pazienti deceduti
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Persone vaccinate
31 gennaio - 26 dicembre 2021
N.B.: Il grafico si riferisce a coloro che hanno completato il ciclo vaccinale primario (due dosi o monodose).
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2 gennaio 2022 - presente
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Dosi somministrate per settimana
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Note:
Il dato sui tamponi effettuati, e di conseguenza sui nuovi positivi, include esclusivamente quelli processati con test molecolare fino al 14 gennaio 2021; dal 15 gennaio 2021 vengono inclusi anche i tamponi effettuati con test antigenico rapido.[2]
Secondo una ricerca dell'Istituto Nazionale dei Tumori e dell'Università di Siena, sono stati individuati anticorpi contro il COVID-19 in alcuni campioni di sangue prelevati già a settembre 2019, prima che venissero rilevati i primi casi ufficiali nel febbraio 2020. Tracce del virus sono state riscontrate anche nelle acque reflue di Milano e Torino raccolte prima del dicembre 2019 e analizzate dall'Istituto superiore di sanità.[3]
Secondo gli esperti, il numero effettivo dei positivi al COVID-19 in Italia durante la prima ondata potrebbe essere anche sei volte superiore ai dati ufficiali (un milione e mezzo ad agosto 2020); ciò è stato dimostrato grazie a un'indagine di sieroprevalenza sul SARS-CoV-2 realizzata dal Ministero della salute e dall’ISTAT,[4] ed è confermato anche dal fatto che la percentuale fra tamponi effettuati e positivi rilevati era di gran lunga superiore a quella della seconda ondata.[5]
Sempre secondo l'ISTAT, il numero ufficiale dei decessi per COVID-19 durante la prima ondata, e in particolare nei mesi di marzo e aprile, risulterebbe sottostimato, in quanto diversi pazienti sono morti in casa o in strutture assistenziali senza la verifica di un tampone, e soprattutto al Nord Italia si è registrato un incremento di decessi superiore alla media degli anni precedenti.[6]