Continua il nome latino Spartacus, a sua volta dal greco Σπάρτακος (Spartakos)[3]; secondo alcune fonti, sarebbe tratto dal termine σπάρτον (spárton, "corda", "gomena", "fune di sparto")[2][3][4], col possibile significato di "cordaio", "fabbricante di corde"[3]. Altre fonti interpretano direttamente il latino spartacus come un etnonimo, col significato di "proveniente da Sparta"[5][6].
Il nome è assai noto per essere stato portato da Spartaco, il gladiatore di origine tracia che diede il via ad un'insurrezione a Roma nel I secolo[2][3][4][5][6], alla cui storia s'ispirano diverse opere. La sua diffusione in Italia è dovuta proprio a questa figura: si tratta in primo luogo di una ripresa recente, di stampo rivoluzionario, libertario e socialista, di chi vedeva in Spartaco un simbolo della lotta all'oppressione; in secondo luogo, il suo uso è anche di matrice letteraria (si pensi allo Spartaco di Giovagnoli del 1874 e all'omonima tragedia di Nievo, esordita nel 1919) e cinematografica, specie dalla fine degli anni 1960 grazie al film di Stanley KubrickSpartacus[3][4]; è attestato per metà dei casi tra la Toscana e il Lazio, e per il resto sparso su tutto il territorio nazionale[3][4].