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Questa famiglia si distinse nelle guerre contro i Turchi, in particolare con Benedetto Soranzo, che durante la battaglia di Lepanto del 1571 ebbe il comando della galeraCristo Risuscitato, posizionata nel corno (l'ala destra) sotto il comando di Andrea Doria. Durante la battaglia l'equipaggio era stato completamente sterminato dagli Ottomani, mentre lui fu ferito gravemente da tre colpi d'ascia. Decise, quindi, l'estremo sacrificio e diede alle fiamme la sua galera, facendola esplodere, e con lei gli occupanti.
I Soranzo di San Trovaso erano imparentati con i Correr di San Marcuola. Il ramo si estinse nel 1771 nel monaco cassinense Gregorio, nato Giulio.
I Soranzo di San Gregorio avevano molti edifici presso la fondamenta omonima e li conservarono fino alla caduta della Repubblica di Venezia. Qui già nel 1292 il Codice del Piovego diceva esserci una Fornace. Più tardi in questa fondamenta vennero costruite varie altre fornaci.
Il motto della famiglia è Aut capio, aut quiesco ("o conquisto, o riposo").[1]
Doge
Giovanni Soranzo (Venezia, 1245 ca. – Venezia, 1328), politico, diplomatico e ammiraglio, doge dal 1312 alla morte.