La sonata per pianoforte n. 2 in fa maggiore, K. 280, fu scritta da Wolfgang Amadeus Mozart alla fine del 1774 e appartiene ad un ciclo di sei sonate per pianoforte (dalla K. 279 alla K. 284).
Il 2 novembre 1777 il compositore la eseguì nella casa di Christian Cannabich a Mannheim.
L'opera appare fortemente influenzata dalla Sonata per pianoforte in fa maggiore di Haydn, che era stata pubblicata nel 1773 e che Mozart potrebbe aver conosciuto durante il suo soggiorno a Vienna[1] fra il luglio e il settembre di tale anno[2]. Come la sonata di Haydn, anche quella di Mozart dispone di un movimento centrale in fa minore in ritmo di siciliana indicato come Adagio[3].
Il primo movimento, Allegro assai, in forma sonata, è alquanto virtuosistico e presenta un tema principale composto da vari motivi contrastanti; il secondo tema è in terzine ed è caratterizzato da alcuni cromatismi[3].
Il secondo movimento, Adagio, è particolarmente espressivo e precorre le più importanti composizioni in tonalità minore del Mozart maturo nelle sue espressioni di dolore e di angoscia[3].
Il movimento finale, Presto, in contrasto con la cupezza del precedente Adagio, ha carattere sereno e scherzoso[3].
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