Sommi Picenardi, antica nobile famiglia di Cremona.
Capostipite fu con Alberico da Sommo, dal 1128.[1]
Nel XII secolo i Sommi erano investiti del feudo nobile e perpetuo di alcune terre di Sommo e di molti altri diritti su altre ventidue terre della diocesi cremonese.[1]
Ottavio Luigi Picenardi (XVIII secolo), marchese di Calvatone, insieme al fratello Giuseppe ultimi della loro famiglia, con donazione del 1816, chiamarono i nipoti Girolamo e Antonio a raccogliere i beni, i diritti e il nome dei Picenardi. Con questo pervenne in casa Sommi la villa di Torre de' Picenardi;[1]
Guido Sommi Picenardi (1892-1949), musicista futurista, giornalista, critico e storico, sposò la principessa Anna Maria "Mananà" Pignatelli Aragona Cortés dei Duchi di Terranova (1894-1960);[5]
L'archivio fu notificato nel 1973 quando era ancora conservato nella villa della famiglia a Olgiate Molgora. L'archivio è conservato presso l'archivio di Stato di Cremona.[6]
Arma
Scudetto di argento partito: a sinistra caricato di una fascia di rosso e a destra da un liocorno anuro (cioè privo di coda) rampante dello stesso su - monte a 3 cime di verde su fascia di argento su rosso accompagnata in alto da - una ruota di oro e in basso da - una palla dello stesso - aquila bicipite di nero coronata di oro su oro - su leone rampante coronato di oro tenente con 3 zampe un ramo di cotogno di verde fruttato di oro su azzurro.[7]
Note
^abcdefghiSommi Picenardi, su Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 20 marzo 2018.