La Sinfonia n. 6 in Re maggiore, Op. 60, B. 112 di Antonín Dvořák fu composta nel 1880. È dedicata ad Hans Richter, che fu il direttore d'orchestra della Orchestra Filarmonica di Vienna. Con una performance di circa 40 minuti, questo di quattro movimenti è stato uno dei primi lavori sinfonici di Dvořák che destò l'attenzione internazionale. Con esso, il compositore intende catturare un po' dello stile nazionale Ceco con una forma che riprende lo stile classico-romantico Tedesco.
Storia
La Sesta Sinfonia fu composta da Dvořák per la Filarmonica di Vienna. Per capire il contesto in cui egli compose questa sinfonia, dovrebbero essere considerati il clima ed il modo in cui a Vienna vennero recepiti i primi lavori di Dvořák.
Nel tardo 1879, Hans Richter diresse la Filarmonica di Vienna in un concerto che includeva la Terza Rapsodia Slava. Per quanto riguarda Dvořák, in una lettera del 23 novembre 1879,
Ero presente alla performance della mia Terza Rapsodia Slava, che è stata molto apprezzata, ed ho dovuto farmi vedere dal pubblico. Ero seduto vicino a Brahms, e Richter mi identificò e mi mostrò al pubblico. Devo dire che ho subito guadagnato la simpatia di tutta l'orchestra e di tutti i lavori che avevano suonato, Richter mi disse che la mia Rapsodia gli era piaciuta più di tutti gli altri. Richter mi baciò sulla fronte e mi disse che era veramente felice di conoscermi...[1]
I musicologi hanno tirato fuori varie conclusioni circa l'importanza che questa lettera ebbe nella gente di Vienna. Lo studente di Dvořák, John Clapham, interpreta questa lettera dicendo che l'audience, alla fine del concerto, esplose in una ovazione, e che a Richter piacque molto quel lavoro.[2]Ancora, secondo David Brodbeck, questa versione implicherebbe che si trattasse di una prova generale (le prove generali della Filarmonica erano aperte ad un pubblico limitato), deducendo che non sarebbe stato altrimenti possibile riconosce Brahms e Dvořák durante la performance.[3]Eduard Hanslick, critico e musicologo presente a Vienna in quel periodo, scrisse: "La Rapsodia è stata accolta con molto rispetto, ma nulla di eccezionale. Mi sarei aspettato un impatto maggiore, vista l'impressione che diede il lavoro nella prova generale."[4] Nonostante l'audience, dopo il concerto, non fu troppo entusiasta, Richter vide in Dvořák un grande compositore, e perciò gli chiese di comporre una sinfonia per l'orchestra.
Egli completò la sinfonia l'anno seguente, nell'Ottobre del 1880, ed andò a Vienna a suonarne un arrangiamento per pianoforte per Richter, che era molto eccitato per questo lavoro.[5]
Dvořák si aspettò che la Filarmonica di Vienna eseguisse la sua sinfonia per la prima volta, nel 1880. Ma Richter ne pospose l'esecuzione ripetutamente, parlando di problemi familiari e di mancanza di tempo per l'orchestra. Dvořák, sospettoso dei sentimenti anti-Cechi a Vienna, cominciò ad innervosirsi. Scoprì più tardi che i membri dell'orchestra obiettarono sulla performance, per due anni di seguito, dei lavori di un compositore relativamente novizio.[6]
Invece, Adolf Cech diresse la prima della Sesta Sinfonia di Dvořák con la Orchestra Filarmonica Ceca, il 25 marzo del 1881, a Praga.[7] Richter condusse, poi, quel pezzo a Londra, nel 1882. Nonostante non la diresse mai a Vienna, egli ancora mostrava un certo interesse verso i lavori di Dvořák. La Filarmonica di Vienna non eseguì questo pezzo fino al 1942.[8]
La Sesta sinfonia era stata inizialmente edita come Sinfonia n. 1 da N. Simrock, editore Tedesco di Dvořák, dato che fu il primo lavoro pubblicato in questo genere. La confusione nella numerazione delle sinfonie di Dvořák proviene da diversi fattori. Dvořák credeva che la sua prima sinfonia fosse andata perduta, e quindi numerò le restanti sinfonie dalla n.1 alla n.8. Simrock continuò ad ordinare le sinfonie per data di pubblicazione, ignorando le prime quattro sinfonie. Perciò, secondo Dvořák, questa era la sua quinta sinfonia, e secondo il suo editore questa era la prima, ma cronologicamente (e dopo che la prima sinfonia fu ritrovata) si sa che questa sia la Sesta Sinfonia. L'ordine delle sinfonie fu inizialmente codificato dallo studente di Dvořák, Otakar Sourek.[10]
La Sinfonia
La sinfonia è stata concepita in quattro movimenti:
Allegro non tanto
Adagio
Scherzo (Furiant), Presto
Finale, Allegro con spirito
Strumentazione
La strumentazione usata per questa sinfonia è la seguente:
^Antonín Dvořák, letter translated in David Brodbeck, “Dvořák's Reception in Liberal Vienna: Language Ordinances, National Property, and the Rhetoric of Deutschtum,” Journal of the American Musicological Society 60, no. 1 (spring 2007): 78.
^John Clapham, Antonín Dvořák: Musician and Craftsman (London: Faber & Faber, 1966), 71.
^David Brodbeck, “Dvořák's Reception in Liberal Vienna: Language Ordinances, National Property, and the Rhetoric of Deutschtum,” Journal of the American Musicological Society 60, no. 1 (spring 2007): 79.
^Eduard Hanslick, in Neue Freie Presse, 23 November 1879, translated in David Brodbeck, “Dvořák's Reception in Liberal Vienna,” 79.
^Robert Layton, Dvořák Symphonies and Concertos, (Seattle: University of Washington Press, 1978), 30-31.
^A. Peter Brown, The Second Golden Age of the Viennese Symphony: Brahms, Bruckner, Dvořák, Mahler, and Selected Contemporaries, (Bloomington: Indiana University Press, 2003), 373.
^Antonín Dvořák, Z nového sveta = From the new world : sinfonie (E moll) *císlo 8, opus 95 : pro orkestr / slo*zil, (Praha: Pressfoto, 1972), 1.
Brodbeck, David. “Dvořák's Reception in Liberal Vienna: Language Ordinances, National Property, and the Rhetoric of Deutschtum.” Journal of the American Musicological Society 60, no. 1 (spring 2007): 71-131.
Brown, A. Peter. “The Symphonies of Antonín Dvořák,” in The Second Golden Age of the Viennese Symphony: Brahms, Bruckner, Dvořák, Mahler, and Selected Contemporaries (Bloomington: Indiana University Press, 2003), 314-436.
Burghauser, Jarmil. Antonín Dvořák: Thematic Catalogue. Prague: Artia, 1960.
Clapham, John. Antonín Dvořák: Musician and Craftsman. London: Faber and Faber Ltd., 1966.
— “Dvořák's Relations with Brahms and Hanslick.” The Musical Quarterly 57, no. 2 (Apr., 1971): 241-254.
Dvořák, Antonín. Symphony no. 6, op. 60, in D major. New York: Edition Eulenburg, n.d.
Dvořák, Antonín. Z nového sveta = From the new world : sinfonie (E moll) *císlo 8, opus 95 : pro orkestr/slo*zil. Praha: Pressfoto, 1972.
Dvořák, Otakar. Antonín Dvořák, My Father. Spillville: Czech Historical Research Center, Inc., 1993.
Einstein, Alfred. Music in the Romantic Era. New York: W. W. Norton & Co., 1947.
Fischl, Viktor, ed. Antonín Dvořák: His Achievement. London: Lindsay Drummond, 1943.
Harrison, Julius. “Dvořák's Orchestra and His Symphonic Expression.” In Antonín Dvořák: His Achievement, edited by Viktor Fischl, 256-288. London: Lindsay Drummond, 1943.
Josephson, Nors. “On some apparent Beethoven reminiscences and quotations in Dvořák's sixth symphony.” The Music Review 54, no. 2, 1993: 112-122.
Layton, Robert. Dvořák Symphonies and Concertos. Seattle: University of Washington Press, 1978.
Sawyer, Frank J. and Grieg F. Steward. “The Tendencies of Modern Harmony as Exemplified in the Works of Dvořák and Grieg.” In Proceedings of the Musical Association, 22nd Sess. (1895-1896), 53-88.
Šourek, Otakar. Roberta Finlayson Samsour, trans. The Orchestral Works of Antonín Dvořák. Prague: Artia, c. 1950.
Tovey, Donald Francis. “Dvořák.” In Essays in Musical Analysis, 89-109. London: Oxford University Press, 1935.