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La sindrome di Burr o sindrome da carenza di acidi grassi essenziali è un disturbo polimorfo prodotto dalla carenza di acidi grassi essenziali (AGE) nell'organismo. Nella lingua inglese gli AGE sono conosciuti come EFA (Essential Fatty Acids).
L'uomo e molti animali non sono in grado di sintetizzare questi composti lipidici. Devono quindi essere introdotti nell'organismo con l'alimentazione.[1]
La sindrome di Burr è un eponimo riferito ai due principali scopritori, i coniugi George e Mildred Burr, di alcune importanti funzioni che i grassi essenziali e polinsaturi svolgono per l'organismo.
George Oswald Burr si è laureato nel 1923, alla University of Minnesota, in Biochimica e Chimica organica, con una tesi il cui argomento era The Condensation of Indole Derivatives with Aldehydes with Especial Reference to the Humins of Protein Hydrolysis. Nella stessa università creò in seguito la Divisione di Chimica Fisiologica dove insegnò dal 1940 al 1946.
Nel 1929 George Burr e Mildred Burr, insieme con il loro collega Elmer Miller, condussero un esperimento su cavie da laboratorio (ratti): constatarono che modificando la dieta alimentare degli animali privandoli dei grassi essenziali, questi andavano incontro a morte dopo aver evidenziato una sequela di sintomi, malattie e disturbi funzionali, come cachessia, ridotta rispondenza alle infezioni batteriche e infertilità nei maschi e nelle femmine.[2]
Funzioni degli AGE
Gli acidi grassi essenziali svolgono rilevanti funzioni, sia a livello "strutturale" sia "funzionale" del corpo umano. La loro mancanza può quindi determinare deficit di varia natura.[3]