Lo Shàolín-sì (少林寺, Tempio di Shàolín, giapponeseShōrin-ji, coreano 소림사 Sorimsa), anche conosciuto come Monastero Shàolín, è un importante tempio nella storia del buddhismo cinese. È riconosciuto come il luogo di nascita del Buddhismo Chán e la culla dello Shaolinquan. Si trova nell'attuale regione dell'Henan ed è situato sul versante settentrionale del monte Sōngshān (嵩山), quindi nei pressi dell'antica capitale Luoyang. Il nome richiama la sua posizione nell'antico bosco (林 lín) del monte Shaoshi, nelle montagne Shongshan. Il monte Song ha occupato una posizione priminente fra le montagne sacre della Cina, già dal I secolo a.C., quando fu proclamato uno dei Cinque Picchi Sacri (五岳 wǔyuè).[1] Si trova a 48 km a sud di Luoyang, l'antica capitale della Dinastia dei Wei del Nord (386–534), e 72 km a sud di Zhengzhou, la moderna capitale della provincia dello Henan.[2]
Come primo abate Shàolín, Batuo si dedicò alla traduzione di scritture buddiste e a predicare le dottrine a centinaia dei suoi seguaci. Secondo la leggenda, Bodhidharma, il ventottesimo patriarca del Buddhismo Mahāyāna, arrivò al tempio Shàolín nel 527. Passò nove anni a meditare in una grotta del picco Wuru e diede vita alla tradizione Chan al tempio Shàolín. Da allora, Bodhidharma fu onorato come il patriarca del Buddismo Chán.[3]
Lo storico complesso architettonico del Tempio, notevole per le sue profonde connotazioni culturali e la sua grande bellezza, è stato inserito all'interno della lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Oltre ai suoi contributi nello sviluppo del Buddismo in Cina e al suo valore storico, culturale e artistico, il tempio è famoso per la sua tradizione di arti marziali.[2] I monaci Shàolín si sono dedicati alla ricerca, alla creazione e al continuo sviluppo e perfezionamento dello Shaolinquan.
I pilastri principali della cultura Shàolín sono il Buddismo Chán (禅 Chán), le arti marziali (武 wǔ), l'arte Buddhista (艺 yì), e la medicina tradizionale cinese (医 yī). Questo patrimonio culturale, ancora parte integrante della vita quotidiana del tempio, rappresenta la civiltà Cinese. Un gran numero di celebrità, figure politiche e monaci si recano al tempio per visite, pellegrinaggi e scambi culturali. Inoltre, grazie al lavoro di centri culturali e discepoli esteri, la cultura Shàolín si è diffusa nel mondo come simbolo della cultura Cinese.
Storia
Secondo lo Xùgāosēngzhuàn (續高僧傳, T.D. 2060.50.425a-707a) redatto da Dàoxuān (道宣, 596-667) tale monastero fu fondato dall'imperatore della Dinastia Wei settentrionale, Xiàowén (孝文, conosciuto anche come Yuánhóng, 元宏, regno: 471-99) nel 496 sotto il niánhào Tàihé (太和), dopo che aveva fatto spostare la capitale a Luoyang. Questo imperatore venerava la figura, non si sa se storica o leggendaria, di un monaco indiano di nome Fotuo (o anche Bátuóluó, 跋陀羅, ma non va confuso con il monaco indiano e traduttore di testi dal sanscrito al cinese, Buddhabhadra) che aveva trasmesso il Dharma al monaco cinese Sēngchóu (僧稠, 480-560) proprio sul monte Sōngshān.
Il tempio di Shàolín è legato anche alla figura di Bodhidharma (483-540), ritenuto il fondatore del Buddhismo Chán. Ma gli studiosi considerano leggendarie queste indicazioni delle fonti tradizionali. Secondo Bernard Faure, quando il discepolo di Hóngrěn (弘忍, 601-674)[4], Fǎrù (法如, 638-689), si stabilì nel 686 nel tempio di Shàolín vi diffuse le dottrine della scuola Dámózōng (nome originario del Buddhismo Chán) e venne a crearsi un sintesi sui personaggi di Bodhidharma, Fotuo e Sēngchóu, probabile origine della leggendaria presenza di Bodhidharma in questo tempio[5].
Accertata storicamente è stata invece la presenza, in questo tempio, del monaco indiano e traduttore di testi dal sanscrito al cinese Bodhiruci (?-527).
In tempi più recenti, il tempio di Shàolín venne collegato alla pratica delle arti marziali. Il tempio è stato un importante punto di contatto tra la pratica meditativa buddhista e le nascenti arti marziali, per le quali i monaci divennero molto famosi in tutta la Cina. Secondo molti maestri la prima vera e propria arte marziale orientale fu quella praticata nel monastero, denominata shaolin-quan, la cui forma originale è andata perduta ma è stata ricostruita sulla base degli stili derivati.
Attualmente i monaci sono molto noti per la loro abilità nelle arti marziali.[6]
Cultura popolare
Il Shaolin appare in numerose opere letterarie e artistiche storiche e contemporanee della Cina, inclusi La banda dei brocchi e le opere di Jin Yong. Nei romanzi di Jin Yong, il Tempio Shaolin e la setta Wudang sono spesso rappresentati come le più importanti fazioni di arti marziali.
Nell'animazione del 1961 Havoc in Heaven, il tempio in cui si trasforma Sun Wukong è modellato sulla porta principale del Tempio Shaolin.
^Hóngrěn è ritenuto, secondo i lignaggio del Buddhismo Chán il quinto patriarca di questa scuola, dopo Bodhidharma, Huìkě ( 慧可, 487-593), Sēngcàn (僧璨, ?-606) e Dàoxìn (道信, 580 - 651).
^«It seems that later, in Faru's circle, an amalgam was made of the legends of Fotuo, Sengchou, and Bodhidharma. This may be the reason why Bodhidharma became associated with the Shaolin Monastery.» Bernard Faure. Bodhidharma, in Encyclopedia of Religion, Second Edition, New York, Thomson Gale and Macmillan Reference, 2005, pagg. 994.