Nasce nella prefettura di Yamanashi ma dopo il diploma si trasferisce a Tōkyō. Si mantiene intraprendendo vari lavori. Si dedica in particolare alla musica, suonando la chitarra, che rimarrà una costante in tutta la sua vita influenzando anche la produzione letteraria. A causa delle cagionevoli condizioni di salute riesce ad evitare l'arruolamento durante la guerra.
Scrisse la sua prima opera nel 1956, quando aveva 42 anni, vincendo un premio per i nuovi talenti promosso dalla rivista "Chũō kōron" con il racconto Narayama bushikō (楢山節考) (le canzoni di Narayama). L'anno dopo il racconto Tōhoku no zummutachi (Gli Zummu del Tohoku).
Nel 1960 scrisse (風流夢譚) il cui tema era il sistema di governo imperiale.
Opere
Le ballate di Narayama (Narayama bushikō, 楢山節考, 1956), trad. [dal giapponese] di Giorgio Amitrano, Collana Piccola Biblioteca n.805, Milano, Adelphi, 2024, ISBN 978-88-459-3897-9.
Le canzoni di Narayama, trad. [dalla versione francese del 1959, per Gallimard] di Bianca Garufi, Collana I coralli n.133, Torino, Einaudi, 1961; Collana Nuovi Coralli n.254, Einaudi, 1980.
La ballata di Narayama (Narayama bushiko) (1983), regia e sceneggiatura di Shōhei Imamura. Con Ken Ogata, Sumiko Sakamoto, Ronpei Hidari, Takeo Aki, Seiji Kurasaki, Junko Tokada. Palma d'Oro al Festival di Cannes 1983.