Shadow of Rome
Shadow of Rome (シャドウオブローマ?, Shadō obu Rōma) è un videogioco per Sony PlayStation 2 sviluppato e pubblicato da Capcom nel 2005. È un ibrido tra un videogioco d'azione ed un videogioco stealth ambientato ai tempi dell'impero romano e più precisamente sotto la dinastia giulio-claudia.
Trama
( EN)
«Pre-Christian era Rome. The Empire had grown beyond its means and the rule of the Senate elders had begun to fray at the edges. The people of Rome were exhausted, continually defending her from hostile neighboring states. As the power struggle ensued in the political arena, the quality of Roman life declined. The Empire was racked by chaos. It was then a great man appeared and changed the fate of Rome; Julius Caesar, the most celebrated hero Rome had ever seen. One after another, disturbances were squelched and discontent alleviated under his competent dominion. With the rule of Julius Caesar, all who inhabited Rome waited hopefully for the coming of the Pax Romana, or "Peace of Rome." But it was not to last. Despite her citizens' wishes, Rome was once again sucked into the vortex of violence and destruction.»
( IT)
«Roma, epoca pre-cristiana. L'impero si era espanso più del dovuto e ai suoi confini l'autorità del Senato cominciava a vacillare. Il popolo di Roma era ormai allo stremo, costretta a difendersi dall'incessante ostilità dagli stati confinanti. Con la scena politica lacerata dalla lotta per il potere e la qualità della vita romana in grave declino, l'impero era in preda al caos. Fu allora che comparve un grande uomo che cambiò per sempre il destino di Roma. Giulio Cesare: l'eroe più celebrato della storia di Roma. Uno dopo l'altro, sotto il suo abile governo, i tumulti furono soffocati, e i malcontenti placati. Con il potere nelle mani di Giulio Cesare, tutti gli abitanti di Roma attendevano fiduciosi l'avvento della "Pax romana", la "Pace di Roma"... Ma non era destinata a durare. Nonostante le speranze dei suoi cittadini, Roma fu risucchiata ancora una volta in un vortice di violenza e distruzione.»
Il gioco inizia quando l'esercito romano, sotto il comando del centurione Agrippa, sta combattendo un esercito germanico nelle province nord-orientali. A Roma, intanto, Giulio Cesare viene accoltellato proprio mentre si trova davanti al Senato. Prima di morire, guarda il suo assassino e dice "Et tu, Brute?". Mentre il condottiero dittatore viene cremato nel Foro Romano, Cicerone rivela in pubblico l'assassino: Vipsanio, padre di Agrippa. Mentre questi mantiene la sua innocenza, Cicerone annuncia il successore di Cesare, Antonio. Ascoltando dalla folla, Ottaviano, nipote di Cesare, si rifiuta di credere che Vipsanio, un uomo onesto, sia il colpevole, e progetta di investigare. Nel frattempo, in Germania, Agrippa riceve la notizia della morte di Cesare e ordina ai suoi uomini di tornare a Roma.
Poco dopo il funerale, Ottaviano incontra Pansa, in precedenza la spia più fidata di Cesare, e con il suo aiuto si intrufola nel Senato dove Mecenate, segretario di Antonio, propone che, anziché giustiziare immediatamente Vipsanio, sia organizzato un torneo di gladiatori per tutto l'Impero, il cui vincitore sarà libero di giustiziare il condannato. Antonio approva l'idea, ma impone che Vipsania, moglie di Vipsanio e madre di Agrippa, venga immediatamente giustiziata in pubblico. Agrippa torna a Roma e Ottaviano spiega la situazione. All'esecuzione, presieduta da Decio Bruto, Agrippa tenta di salvare Vipsania, ma durante la fuga la donna viene pugnalata alle spalle da Decius, che sconfigge poi Agrippa in combattimento. Ma prima che Agrippa venga portato via, lui e Ottaviano vengono salvati da una donna gladiatrice su un carro. La donna rivela di chiamarsi Claudia, e racconta loro del torneo dei gladiatori e che suo fratello Sesto gestisce un accampamento di gladiatori al quale Agrippa potrebbe unirsi per iscriversi al torneo e forse anche salvare suo padre. Nel frattempo, Ottaviano rimarrà a Roma e indagherà sull'omicidio.
Mentre Agrippa si fa strada nel torneo, Ottaviano inizia a seguire il protetto di Cicerone, Marco Bruto. Al campo, Claudia confessa ad Agrippa che lei e Sesto non sono in verità fratello e sorella; lui, infatti, la salvò tempo fa da bambina dopo che suo fratello fu ucciso da un soldato romano, e le diede il nome della di lui sorella deceduta. Nel frattempo, Sesto viene visitato da Iris e Charmian, che vengono con "un ordine diretto dalla nostra signora". Vogliono che Sesto assassini qualcuno, e in cambio la loro padrona aiuterà i suoi piani. Sesto accetta. A Roma, Ottaviano trova Cicerone pugnalato nel suo ufficio per mano di Decio. Il morente Cicerone gli dice che un gruppo di cospiratori è responsabile dell'assassinio di Cesare, che Vipsanio è innocente, e che Marco è un membro del gruppo dei cesaricidi, ma il vero assassino è "un altro Bruto". Mentre Agrippa arriva alla finale del torneo nel Colosseo, Ottaviano si dirige verso Marco, dove trova assassinati diversi senatori, e Marco, sopravvissuto ma sconvolto, gli dice che l'altro Bruto sta uccidendo i membri della cospirazione, rifiutandosi però di rivelare la sua identità.
Al campo dei gladiatori, Claudia rivela ad Agrippa che Sesto è in realtà il figlio di Pompeo, che fu ucciso in battaglia da Cesare, e spiega che Sesto progetta di assassinare Ottaviano (che è rimasto l'unico parente di sangue sopravvissuto di Cesare) in modo da ottenere il sostegno necessario per la sua conquista di Roma. Al campo, Sesto scompare all'improvviso insieme a numerosi gladiatori, e Claudia scopre che Sesto sta lavorando per conto di Iris e Charmian. Nel frattempo, Ottaviano trova un appunto nella calligrafia di Cesare speculando sulla dignità dei possibili successori, e apprende che Antonio non era il suo erede prescelto. Poco dopo, Sesto raggiunge Ottaviano e tenta di ucciderlo, ma l'intervento di Claudia permette la fuga di Ottaviano. Questi vede poi Decio accoltellare Marcus, e dopo che il giovane lo raggiunge, il morente senatore gli rivela che Decio è l'"altro Bruto"; in quel momento, arriva Mecenate che fa subito arrestare Ottaviano.
Nel duello finale del torneo, Agrippa affronta Decio, ma il combattimento viene improvvisamente interrotto da Mecenate che annuncia il ritorno di Cesare. Il senatore spiega che l'uomo ucciso era un'esca usata da Cesare perché egli sapeva della cospirazione, e annuncia che l'omicidio era stato compiuto da Decio, non da Vipsanio. Cesare si rivolge ad Antonio, rivelando che lui era soltanto un falso erede; tempo fa, le stesse Iris e Charmian hanno infatti rivelato la vera scelta di Cesare ad Antonio, che ha ideato la cospirazione in preda alla rabbia. Sconvolto e furioso, Antonio ammette malvolentieri la sua colpevolezza, e in quel momento Mecenate rivela ad Agrippa che Cesare è invero morto, e l'uomo che finge di essere lui è il suo vero erede da lui scelto: Ottaviano. Furioso, Antonio ordina a Decio di uccidere Ottaviano e tutti i presenti, ma Agrippa affronta e uccide Decio. Antonio scende dunque in persona in campo e decide di sfidare Agrippa, ma viene sconfitto e subito arrestato dai suoi soldati. Roma viene però attaccata da Sesto, sostenuto dai soldati fedeli ad Antonio, il quale riesce così fuggire dall'arena grazie al loro aiuto. Agrippa e Claudia si dirigono verso Ostia e affrontano Sesto, e dopo che Agrippa lo sconfigge, questi lo risparmia e lo implora di arrendersi. Antonio attacca però il porto a tradimento, e Sesto si sacrifica per salvare Claudia da una torre che gli crolla addosso. Mentre infuria una battaglia in mare (che potrebbe essere ricollegata a quella di Nauloco) tra i fedeli a Ottaviano e i leali ad Antonio, Agrippa affronta quest'ultimo e lo sconfigge di nuovo e stavolta definitivamente. Prima di gettarsi in mare, Antonio maledice i vincitori, che vivranno tra atroci sofferenze.
Tornati a Roma, Agrippa, Ottaviano e Claudia piangono Sesto. Claudia dice loro che sta lasciando Roma, ma terrà gli occhi aperti sugli avvenimenti futuri. Mentre se ne va, Agrippa le chiede di promettere che tornerà, ma lei non gli risponde. Ottaviano giura di adempiere al sogno di Cesare della Pax Romana, con Agrippa che promette di aiutarlo in ogni modo possibile. Nell'epilogo, Iris e Charmian (attraverso le voci fuori campo) affermano che è ora di dire alla loro signora che hanno "raggiunto la fine dell'inizio".
Modalità di gioco
Il gioco si divide principalmente in due parti ben distinte (tre se consideriamo le corse con le bighe), sia dal personaggio giocabile che dallo stile di gioco. Quella principale, in cui si interpreta Agrippa prima centurione al fronte e poi gladiatore a Roma, è composto unicamente da combattimenti, e lo scopo primario è vincere tutte le arene che vengono presentate in modi più o meno complicati che comunque implicano l'uccisione degli avversari. La seconda parte, in cui si interpreta il giovane Ottaviano amico di Agrippa e nipote di Cesare, è di tipo più marcatamente stealth: Ottaviano è infatti visto come una spia che tenta di risolvere il mistero della morte di Cesare visitando luoghi segreti e proibiti di Roma. Lo scopo principale di questa parte è accumulare più informazioni possibili attraversando percorsi senza mai farsi vedere da guardie o altri eventuali nemici.
Quando si impersona Agrippa è possibile usare diverse armi, quelle a una mano (come spade e mazze) oppure a due mani (come alabarde o magli) e con alcune di esse sarà possibile amputare gli arti o le teste degli avversari e usare gli arti stessi come armi, oppure dividerli letteralmente in due (solo con le armi a due mani) o spappolandogli letteralmente la testa, rendendo il gioco ricco di violenza cruda e azione. Nei panni del giovane Ottaviano, invece, sarà possibile usare vari trucchetti per stendere le guardie o i senatori, rubargli i vestiti e spacciarsi per loro, potendo così accedere senza troppa fatica ad aree proibite ai civili. Sarà inoltre possibile comprare vari oggetti (con le monete che si potranno raccogliere in vari posti) e decorare la propria stanza.
Personaggi
- Agrippa: inizialmente centurione dell'esercito romano, Agrippa diviene un gladiatore per vincere il torneo e salvare la vita del padre Vipsanio, ingiustamente accusato dell'assassinio di Giulio Cesare. Combatte anche spinto dal desiderio di vendicare la madre, assassinata a causa della congiura dei cesaricidi.
- Ottaviano: amico di Agrippa e desideroso di scoprire la verità sulla morte di Cesare, Ottaviano indaga sul suo assassinio nella speranza di far luce sull'identità dell'omicida e dimostrare l'innocenza di Vipsanio, padre di Agrippa. Inizialmente catturato da Mecenate, metterà poi a punto un piano per smascherare il colpevole.
- Antonio: salito al potere dopo la morte di Cesare, Antonio aveva promesso di governare rettamente con dignità. Si scoprirà poi che dietro l'assassinio del vecchio imperatore si cela proprio lui, che quando viene a conoscenza della scelta di Cesare di proclamare Ottaviano suo successore, sentendosi oltraggiato ordisce il complotto. È certamente l'avversario più formidabile del gioco, più forte sia di Decio che di Sesto.
- Claudia: una delle più grandi gladiatrici che Roma abbia mai conosciuto. Si dimostra amichevole con Agrippa salvandogli la vita e lo aiuta nella sua missione di liberazione del padre.
- Sesto: fratello di Claudia, allena Agrippa in vista del torneo dei gladiatori, sottoponendolo a varie prove. Sebbene sembri voler aiutare l'ex generale romano, in realtà Sesto è figlio di Pompeo e alleato di Antonio. Sarà lui infatti a salvare la vita di Antonio durante uno scontro con Agrippa.
- Mecenate: filantropo e sostenitore delle arti a Roma, Mecenate arresta Ottaviano durante le indagini di quest'ultimo, salvo poi aiutarlo e far sì che venga riconosciuto come degno successore al trono dai senatori e dal popolo.
- Decio: generale romano coinvolto anch'egli nella congiura per uccidere Cesare. Uccide la madre di Agrippa e per questo si sconterà più volte con lui, andando, infine, incontro alla morte.
- Giulio Cesare: considerato il primo imperatore di Roma, viene assassinato mentre si reca a una riunione del Senato. In seguito si scoprirà che al centro della congiura che l'ha ucciso c'è Antonio e che uno dei congiurati è suo figlio Bruto.
Armi
Armi primarie
Si tratta delle armi principali che si usano con una mano; alcune di esse sono potenti mentre altre sono molto taglienti e agili. Le armi primarie usabili nel gioco sono:
- Gladio: la classica arma dell'esercito romano, veloce e facile da maneggiare, efficace contro i nemici se usata alla perfezione, non è in grado di tagliare gli arti delle persone ma comunque provoca gravi danni. Equipaggiando quest'arma con uno scudo diventa più efficace. Oltre al gladio normale c'è anche un altro gladio, chiamato gladio potente, che ha le stesse funzioni del gladio normale ma provoca danni maggiori.
- Scimitarra: un'arma simile al gladio, ma poco più grande, con la punta ricurva e soprattutto più devastante. Come il gladio è veloce e facile da manovrare ma con la differenza che, se un attacco è caricato al massimo, può amputare gli arti dei nemici; però, se usata contro avversari ben protetti può risultare fragile e depotenziata. Anche quest'arma è molto efficace se equipaggiata con uno scudo. Oltre alla scimitarra normale c'è anche la scimitarra potente, con le stesse caratteristiche della prima, ma molto più tagliente e potente.
- Mazza: un'arma lenta ma efficace se, caricata al massimo, si colpisce gli avversari. Si tratta di un'arma contundente con la punta grande e pesante, ma comunque si può equipaggiare con uno scudo per renderla più efficace, se usata contro i nemici deboli o storditi e in grado di spappolargli letteralmente la testa. La versione più potente di quest'arma è la mazza grande, con una potenza maggiore ma più lenta.
- Mazza chiodata: un'arma molto efficace, si tratta di una palla spinata attaccata ad una catena molto simile ad un mazzafrusto, molto efficace nei combattimenti non troppo ravvicinati e sui nemici storditi o deboli, che è in grado di spappolargli la testa, se caricato un attacco al massimo. Può colpire in tutte le direzioni ed è molto efficace equipaggiata con uno scudo. La versione più potente di quest'arma è La catena da guerra che, a differenza della mazza chiodata, ha la punta spinosa infuocata e quindi è molto più potente.
Armi secondarie
Si tratta di armi a una mano da usare come equipaggiamento per le armi primarie, rendendole più efficaci. Esse sono:
- Scudi: sicuramente perfetti per equipaggiare le armi primarie, rendendo più forte attacco e difesa; inoltre, durante la parata, ogni attacco contro di Agrippa è inutile (a parte le mosse spacca-elmo). Oltre a difendersi con gli scudi, è anche possibile attaccare in combinazione con le armi primarie per eseguire delle combo devastanti. Vi sono tanti tipi di scudi: nelle battaglie tra gladiatori si usano solo lo scudo Parma e lo scudo Spinato, il più potente, mentre nelle parti non da gladiatore ci sono altri tipi di scudi.
- Daga: è un'arma molto piccola e, anche se non è potente, è molto veloce e se usata in combinazione con le armi primarie, può rendersi molto efficace. Se ci si trova dietro un nemico stordito, è anche possibile sgozzarlo con la daga.
- Torcia: come equipaggiamento non è molto efficace, però può stordire i nemici se usata contro di loro. Se inoltre i nemici sono cosparsi d'olio quest'arma è molto efficace per incendiarli.
- Fionda: è un'arma a medio raggio, è può lanciare le pietre per stordire gli avversari. Vi sono anche le versioni avanzate, chiamate fionde ad olio, dove è possibile lanciarne su un nemico per cospargerlo d'olio. È molto lenta a lanciare, ma rimane molto efficace se si colpisce gli avversari con essa.
- Arco: come la fionda, l'arco è un'arma da usare a distanza, con la differenza che si può usare a lungo raggio e centrare i nemici in pieno. Oltre all'arco normale è presente anche l'arco di fuoco, il quale può lanciare frecce infuocate che, oltre ad essere più potenti, incendiano nemici cosparsi d'olio.
- Barili: non sono armi da equipaggiamento ma comunque servono per lanciarli contro gli avversari. Ci sono anche i barili pieni d'olio che, lanciati contro i nemici, possono cospargerli d'olio, rendendoli quindi incendiabili. Si prendono a due mani e non è possibile parare quando lo si hanno in mano.
- Rocce: come i barili, non sono armi da equipaggiamento ma si può prenderle con due mani e lanciarle sui nemici che, se colpiti, rimarranno disarmati e storditi. Le rocce possono essere usate anche come munizioni per la catapulta.
Armi a due mani
Le armi a due mani sono le armi più potenti del gioco, con una forza devastante. Le armi secondarie sono:
- Alabarda: una delle armi più potenti del gioco. Si tratta di un'enorme ascia con il manico più lungo. È molto pesante da manovrare e quindi le difese non sono molto alte, ma se colpendo un nemico con quest'arma è in grado non solo di spazzarlo via e di amputargli le braccia, ma è anche in grado di tagliarlo a metà se in fin di vita o stordito. Con essa è possibile eseguire delle combo secondarie devastanti ed ha un raggio d'azione molto ampio. È presente anche la versione più potente dell'alabarda, e cioè l'alabarda grande, molto più potente, più grande e più tagliente.
- Maglio: un'altra arma pesante, di poco più devastante dell'alabarda. Si tratta di un lungo bastone con un enorme palla spinosa sulla punta; è molto pesante, quindi gli attacchi sono lenti, ma se colpito un nemico con essa, è in grado di provocargli gravissimi danni e se usato contro un nemico stordito o in fin di vita, è in grado di spaccargli la testa. Se usato l'attacco secondario è possibile, invece, spezzare le braccia o il collo dei nemici. Anche quest'arma ha un raggio d'azione molto ampio. La sua versione più potente e il maglio grande, con la palla spinosa molto più grande e con una potenza maggiore.
- Lancia: si tratta di un enorme bastone con la punta appuntita. Molto efficace per gli attacchi sia ravvicinati che da lontano, è l'arma a due mani più leggera e veloce da usare. Se usata per infilzare un nemico, è possibile sollevarlo e gettarlo all'indietro. La versione più potente della lancia è la lancia di Apollo con ben tre lame nella punta e con una lunghezza e potenza maggiore.
- Magnus: l'arma più potente e devastante di tutto il gioco. Si tratta di un enorme e temibile spadone lungo e pesante come un uomo con una potenza a dir poco inimmaginabile. Non lascia alcuno scampo al nemico, in quanto è possibile infatti amputargli braccia e testa, tagliarlo in due con un colpo ben assestato, efficace per rompere elmi e armature dei nemici, ed anche eseguire varie combo letteralmente devastanti. Antonio nei suoi due incontri in cui affronterà Agrippa userà due versioni potenziate di quest'arma, una spada completamente dorata, tripuntuta con l'immagine di una Dea vicino all'estremità e, nella battaglia finale, una molto più grande e rettangolare, quest'ultima inoltre è indistruttibile.
Armi delle bighe
Durante le corse con le bighe al Circo Massimo è possibile ottenere armi dagli schiavi nella pista. Possono essere usate per uccidere gli altri corridori.
- Ascia: l'arma in dotazione a tutti i corridori, essa è un'arma di media gittata e potenza, disponibile dall'inizio della corsa.
- Tridente: una lunga lancia con tre punte che può essere rubata da uno schiavo, come arma ha una lunga gittata, ma infligge pochi danni.
- Frusta: una frusta in cuoio estremamente dura, si tratta dell'arma più potente nelle corse, ma anche quella con minor gittata.
Oggetti
Durante le battaglie è possibile anche usare degli oggetti che hanno diversi effetti:
- Cibo: con esso è possibile ricaricare la propria barra di energia quando ne avete persa in combattimento. Mentre Agrippa mangia, rimane vulnerabile, e basta un colpo del nemico per togliere di mano il cibo ad Agrippa. Tre sono i diversi tipi di cibo: il pane ricarica la salute di 5 unità, il formaggio la ricarica di 7 unità, e la carne la ricarica di 8 unità.
- Elmi: ottimi strumenti di difesa, in quanto ogni colpo che infliggeranno ad Agrippa ridurranno i danni al minimo. Ci sono molti elmi differenti, ognuno con il suo livello di difesa.
- Rose: spesso, quando Agrippa incita la folla, può ottenere in cambio una rosa, che non si può di certo usare come arma, ma se si rimanda al pubblico è possibile ottenere armi potenti dal pubblico stesso.
Critica e accoglienza
Il gioco ha ricevuto un'accoglienza generalmente positiva.
Gamesurf ha dato a Shadow of Rome un voto pari a 7.5/10, lodando la difficoltà ben calibrata, le ottime ambientazioni e l'alternanza fra sezioni di azione e sezioni stealth. Uniche pecche sono state l'intelligenza artificiale dei nemici non sempre all'altezza e la mancanza di innovazioni nei due generi da cui attinge.[14]
Everyeye.it, da parte sua, chiude la propria recensione con un 7.5/10, sottolineando come il gioco presenti dei difetti che limitano la perfezione del titolo. Le ambientazioni sono splendide, ma la linearità del gameplay ne impedisce un'esplorazione adeguata, i personaggi sono sviluppati molto bene, ma hanno poche azioni a disposizione e non possono esprimersi a dovere. In sostanza il prodotto è in grado di offrire una buona esperienza ludica "per poi, al termine, svanire nella catasta delle possibilità inespresse".[15]
La rivista Play Generation lo classificò come il quarto titolo con l'avventura più antica tra quelli disponibili su PlayStation 2[16].
Note
- ^ Shadow of Rome, su metacritic.com, Metacritic. URL consultato il 7 agosto 2014.
- ^ Edge staff, Shadow of Rome, in Edge, n. 145, gennaio 2005, p. 82.
- ^ EGM staff, Shadow of Rome, in Electronic Gaming Monthly, n. 189, marzo 2005, p. 119.
- ^ Kristan Reed, Shadow of Rome Review, su eurogamer.net, Eurogamer, 2 febbraio 2005. URL consultato il 7 agosto 2014.
- ^ シャドウオブローマ, in Famitsū, vol. 848, 18 marzo 2005.
- ^ Lisa Mason, Shadow of Rome, in Game Informer, n. 142, febbraio 2005, p. 116. URL consultato il 12 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2005).
- ^ (EN) Joe Dodson, Shadow of Rome Review, su gamerevolution.com, Game Revolution, 10 febbraio 2005. URL consultato il 7 agosto 2014.
- ^ Major Mike, Shadow of Rome Review for PS2 on GamePro.com, in GamePro, febbraio 2005, p. 74. URL consultato il 12 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2005).
- ^ Bryn Williams, Shadow of Rome Review, su ps2.gamespy.com, GameSpy, 7 febbraio 2005. URL consultato il 7 agosto 2014.
- ^ Louis Bedigian, Shadow of Rome - PS2 - Review, su gamezone.com, GameZone, 7 febbraio 2005. URL consultato il 12 febbraio 2016 (archiviato il 4 ottobre 2008).
- ^ Shadow of Rome, in Official U.S. PlayStation Magazine, febbraio 2005, p. 85. URL consultato il 12 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2016).
- ^ Heather Newman, 'Shadow of Rome', in Detroit Free Press, 13 marzo 2005. URL consultato il 12 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2005).
- ^ John McNamara, Shadow of Rome, in The Times, 12 febbraio 2005. URL consultato il 12 febbraio 2016 (archiviato il 16 maggio 2009).
- ^ Antonio Norfo, Recensione Shadow of Rome, in Gamesurf.it. URL consultato il 29 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2012).
- ^ Redazione, Shadow of Rome - Recensione, in Everyeye.it, 11 febbraio 2005. URL consultato il 29 maggio 2013.
- ^ L'avventura + antica, in Play Generation, n. 67, Edizioni Master, giugno 2011, p. 95, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
Collegamenti esterni
|
|