Questa voce o sezione sull'argomento militari è ritenuta da controllare.
Motivo: Voce tradotta brutalmente da en.wiki a partire dal 30 luglio 2013 e completamente da rivedere e correggere con la traduzione dei nomi dei personaggi, delle cariche nobiliari etiopi e dei luoghi in lingua italiana, non inglese!!! Come sui libri di storia italiani anche editi recentemente
Il leul Sejum Mangascià era figlio del rasMangascià Giovanni e nipote del Nəgusä Nägäst (negus) Giovanni IV d'Etiopia, del quale il padre era figlio naturale legittimato. Per via della sua discendenza, fu rivale di Menelik II, che alla morte dell'imperatore Giovanni IV era divenuto a sua volta imperatore, scavalcando le pretese del resto dei parenti.[1]
Dal 1910 al 1935 fu shum (governatore) della provincia del Tigrè occidentale. Tradizionalmente i governatori delle province avevano anche il titolo di sefari che equivaleva a quello di generale delle forze armate locali in caso di battaglia.
Dopo la sconfitta etiope rimase nel proprio paese a combattere gli invasori italiani, ma alla fine si arrese. Trascorse gran parte del suo tempo agli arresti domiciliari ad Addis Abeba.
Giocò un ruolo minore nella liberazione dell'Etiopia durante la seconda guerra mondiale. Tecnicamente si trovò schierato con gli italiani quando ebbe inizio la campagna dell'Africa orientale, ma, il 18 aprile 1940 riuscì a riavvicinarsi all'imperatore Hailé Selassié ed a riconciliarsi con lui, cambiando fronte. Riprese la propria posizione di shum nella provincia del Tigrè e l'imperatore lo rese membro del consiglio della corona dal 1945 sino alla sua morte.
Nel 1947 venne nominato shum del Tigrè orientale ed occidentale dopo il tradimento del figlio del ras Gugsa Araya Selassie, il dejazmachHaile Selassie Gugsa, marito della principessa Zenebework Haile Selassie e quindi cognato dell'imperatore Haile Selassie. Sejum Mangascià divenne di conseguenza shum dell'intera provincia del Tigrè, carica che mantenne sino al 1960.[1]
La morte
Nel dicembre del 1960, la guardia imperiale (Kebur Zabangna) prese il potere in Etiopia con un colpo di Stato, mentre l'imperatore era in visita in Brasile. I capi della congiura costrinsero il principe ereditario a leggere un comunicato radio nel quale dichiarava di accettare la corona al posto del padre ed annunciava delle riforme a governo. L'esercito regolare etiope e la chiesa ortodossa etiope si rifiutarono di sottostare al nuovo governo e il capo della chiesa locale, il patriarca Abuna Basilios, lanciò un anatema contro quanti avrebbero cooperato col nuovo regime.
L'imperatore fece intanto ritorno in Etiopia e l'esercito penetrò nel palazzo dove i membri del governo erano tenuti prigionieri dalla guardia imperiale che subito abbandonò le proprie posizioni, non prima di aver ucciso alcuni rappresentanti delle istituzioni e della nobiltà nel gran salone del palazzo, tra i quali si trovava anche Sejum Mangascià.
Sposò la Uoizerò Tewabech, figlia del rasMichele di Wollo e sorella del ligg Iasù, che venne incoronata imperatrice d'Etiopia quando Michele ottenne successivamente il titolo di negus[senza fonte].
Suo figlio, il ras Mangasha Seyum, che ha sposato una delle nipoti dell'imperatore Hailé Selassié, Aida Desta, è l'attuale erede come leul del Tigrè dell'abolita corona etiope.[senza fonte]