Rientrato da poco dal suo soggiorno romano a Villa Medici grazie al premio di Roma, Gabriel Ferrier iniziò questo dipinto, che fu tra gli ultimi a soggetto storico dipinti da lui.[2] Questa tela fu esposta al Salone parigino del 1879[3][4] e dopo la fine della mostra fu acquistata dall'istituto di Francia, venendo messa in deposito al castello di Chantilly. Il quadro venne restaurato nel 2015 e venne esposto a Madrid,[5] per poi essere messo in deposito presso il museo d'Orsay.[6]
Descrizione
La scena ritrae un autodafé (che significa "atto di fede" in portoghese), ossia una cerimonia pubblica nella quale l'Inquisizione, in particolare quella spagnola, puniva o condannava a morte la gente ritenuta eretica, spesso tramite il rogo. Tre uomini, due carnefici e un domenicano, circondano una giovane donna a torso nudo e la legano a una pira situata su un basamento di pietra, rialzato rispetto al livello del suolo.[5] Un boia ha in mano una fiaccola con la quale sta per bruciare la pira. La donna spaventata, il cui corpo candido contrasta con le vesti marroni dei carnefici,[5] incontra con il proprio sguardo il religioso con il volto coperto da un cappuccio (anche se quest'ultimo elemento riguardo la figura dei boia è un'invenzione ottocentesca). Il cielo azzurro con qualche nuvola fa da sfondo all'autodafé che sta per avere luogo.