Di madre bretone e di padre d'origine alsaziana passò l'infanzia in Bretagna, terra alla quale rimase particolarmente legato. Successivamente è stato studente presso un collegio di gesuiti di Amiens per proseguire i suoi studi in un liceo parigino dove, militante antifascista, si impegna attivamente nella resistenza ma a soli 20 anni viene arrestato dalla Gestapo e condotto in Germania dove proverà per un anno e mezzo l'orrore del campo di concentramento di Mauthausen-Gusen da cui uscirà comunque vivo ma completamente devastato, come racconterà in alcuni suoi libri.
Dopo la liberazione viaggiò molto: Egitto, Guyana francese, Brasile, poi di nuovo in Africa ma l'incontro in India con Sri Aurobindo e "Mère", il cui messaggio centrale era "l'uomo è un essere di transizione", fu decisivo a dare un senso al seguito della sua vicenda esistenziale.
L'ashram fondato da Sri Aurobindo, che era una sorta di laboratorio umano evolutivo, accoglie anche Satprem. Nel 1950 muore Sri Aurobindo e la guida dell'ashram passa a Mère, definita da Sri Aurobindo "laboratorio vivente". Nel 1957 Mère gli diede il nome spirituale "Satprem" che significa "colui che ama veramente". Nel 1968 è ancora accanto a Mère quale suo discepolo più fidato all'inaugurazione di Auroville.
Nel 1973 muore anche Mère la quale spinse Satprem a pubblicare l'Agenda di Mère, un'opera in 13 volumi che raccoglie le registrazioni e gli appunti presi delle parole pronunciate da Mère dal 1953 al 1973. Mère, che fin da piccola ha ricevuto un'educazione scientifico-materialistica, per poi passare attraverso l'occultismo in età adulta, compagna spirituale dell'autore di La sintesi dello Yoga, definiva la sua esperienza "yoga delle cellule" e Satprem dal canto suo più che scrittore si definiva "un piccolo uomo che nel corpo e nelle cellule continua l'esperienza di Mère". Altri si riferiscono a questo filone di pensiero come "purna yoga" o "yoga integrale".
Alla morte di Mère, Satprem entra in conflitto con i nuovi dirigenti dell'ashram e decide così all'età di cinquantanove anni di ritirarsi dalla vita pubblica in un luogo "segreto" dell'India (sui Nilgiri Hills) per ricercare un "grande passaggio" evolutivo verso ciò che seguirà l'uomo.