Sassi della Tosa


Sassi Della Tosa
Blu, con una striscia mera orizzontale in alto con nove pallini bianchi presento in fila numerale, con una cesoie argentata e uno stemma corcolare in alto a destra bianco con sovrapposta una croce rossa
StatoGranducato di Toscana
TitoliMarchesi di Carraja in Valmarina
FondatoreBernardo della Tosa
Ultimo sovranoElisabetta Sassi Della Tosa
Attuale capo-
Data di fondazione-
Data di estinzione-
Etniaitaliana

I Sassi Della Tosa sono un ramo della nobile famiglia fiorentina Della Tosa.

Storia

L'origine di tale famiglia risale al 1349 quando tre esponenti della famiglia Della Tosa, Bernardo, Niccolò e Angelo fecero richiesta alle autorità comunali fiorentine di staccarsi dalla famiglia magnatizia di origine e di ricevere un nuovo cognome e stemma gentilizio. Tale procedura rientrava nell'ambito dei "processi di popolarità", che comportavano l'esclusione dalle liste magnatizie dei membri della famiglia su richiesta degli stessi e la concessione dello status di popolano, alla quale seguiva il cambiamento del nome e dello stemma dei richiedenti. Tale meccanismo era stato introdotto con gli Ordinamenti di giustizia e aveva lo scopo di indebolire politicamente il ceto magnatizio e le sue consorterie, cooptando all'interno della cittadinanza fiorentina esponenti di tale ceto che avessero manifestato fedeltà alle istituzioni comunali. Il ramo dei Della Tosa sopra menzionato assunse il cognome Sassi.[1][2] Il summenzionato Bernardo ebbe due figli, Niccolò e Martino. Niccolò fu squittinato nel 1381. Egli ebbe a sua volta quattro figli: Luca (priore della pecunia di parte guelfa nel 1471); Gottifredi (capitano di Parte Guelfa nel 1451 e nel 1471); Averardo (priore della pecunia di parte guelfa nel 1452); Beltramone (priore della pecunia di Parte Guelfa nel 1451, in seguito capitano; divenne supremo magistrato dei priori nel 1456).[3] Martino venne elevato alla dignità di Principe del Sacro Romano Impero da Carlo IV nel 1369.[4] Martino ebbe due figli, Francesco (squittinato nel 1381) e Sasso.[5]

Un esponente successivo di questa famiglia, Francesco Sassi Della Tosa, politico, affarista e banchiere,[6] ottenne il titolo di principe del Sacro Romano Impero nel 1798 da sua altezza imperiale Francesco II d'Asburgo-Lorena.[7] Francesco Sassi della Tosa, già protagonista delle vicende politiche ed economiche del granducato di Toscana, fu inoltre presidente dell'Accademia toscana di scienze e lettere La Colombaria tra il 1800 e il 1806.[8][9] Nella duplice veste di politico e presidente di tale accademia intrattenne anche una corrispondenza con José Nicolás de Azara.[10] Il Sassi della Tosa è inoltre annoverato tra gli associati all'opera "Sistema universale dei principi del diritto marittimo dell'Europa" dell'insigne giurista Domenico Alberto Azuni.[11] Di contro Gino Capponi lo descrisse come "un banchiere fallito, vero Law in miniatura, il quale aveva con i fallaci guadagni e le promesse magnifiche accalappiata mezza Toscana".[12] Uomo di fiducia della regina d'Etruria[13] Francesco Sassi della Tosa venne imprigionato per ordine della autorità napoleoniche per aver partecipato con Gaspare Chifenti ad una cospirazione ordita da Maria Luisa di Borbone-Spagna tesa a restaurare il soppresso regno d'Etruria. Condannato alla fucilazione, venne tuttavia graziato da Napoleone Bonaparte e morì nel 1811 in carcere.[14] La famiglia si è anche imparentata con i Della Rovere grazie al matrimonio di Elisabetta Sassi Della Tosa con il duca Vincenzo Lante Montefeltro della Rovere, VI duca di Bomarzo.[15][16]

Note

  1. ^ (FR) Klapisch-Zuber Christiane. Ruptures de parenté et changements d'identité chez les magnats florentins du XIVe siècle. In: Annales. Economies, sociétés, civilisations. 43ᵉ année, N. 5, 1988. pp. 1205-1240
  2. ^ Lorenzo Cantini, "Saggi istorici d'antichità toscane", Tomo IX, pp. 312-313
  3. ^ Lorenzo Cantini, "Saggi istorici d'antichità toscane", Tomo IX, pp. 319-320
  4. ^ Lorenzo Cantini, "Legislazione Toscana Raccolta e Illustrata dal Dottore Lorenzo Cantini Socio di Varie Accademie, Tomo V, Firenze, 1803, pp. 266-270
  5. ^ "Saggi istorici d'antichità toscane", Tomo IX, pp. 320-321
  6. ^ F. Bertini, "Affari e politica nel primo Ottocento: il banchiere Francesco Sassi della Tosa e il suo sistema di relazioni italo-francesi", in «Rassegna Storica Toscana», XLVI (2000), pp. 107-154
  7. ^ I blasoni delle famiglie toscane conservati nella raccolta Ceramelli-Papiani
  8. ^ Presidenti della Colombaria
  9. ^ "Memorie istoriche della Società Colombaria degl'anni 1800, 1801, 1802 e 1803", p. 21
  10. ^ María Dolores Gimeno Puyol (a cura di); José Nicolás de Azara, "Epistolario (1784-1804)", Castalia - Instituto de Estudios Altoaragoneses, 2010
  11. ^ Sistema universale dei principi del diritto marittimo dell'Europa, p. 326
  12. ^ Marco Tabarrini (a cura di), "Scritti editi e inediti di Gino Capponi", p. 22
  13. ^ (FR) Fabio Bertini, "Grand-duché de Toscane et royaume d’Étrurie: les hauts fonctionnaires entre l’inquiétude sociale et l’incertitude politique", in "L'administration napoléonienne en Europe: Adhésions et résistances", Presses universitaires de Provence, 2017
  14. ^ Gasapre Chifenti - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 24 (1980)
  15. ^ (FR) Almanach de Gotha 1871, p. 150
  16. ^ Maria Gemma Paviolo, "I Testamenti dei Cardinali: Antonio Lante (1737-1817)", p. 17

Bibliografia

  • (FR) Christiane Klapisch-Zuber, https://www.persee.fr/docAsPDF/ahess_0395-2649_1988_num_43_5_283550.pdf[collegamento interrotto] In: Annales. Economies, sociétés, civilisations. 43ᵉ année, N. 5, 1988. pp. 1205–1240
  • Fabio Bertini, "Affari e politica nel primo Ottocento: il banchiere Francesco Sassi della Tosa e il suo sistema di relazioni italo-francesi", in «Rassegna Storica Toscana», XLVI (2000), pp. 107–154
  • Fabio Bertini, "Controllo politico e questioni economiche nel Regno d'Etruria"
  • Lorenzo Cantini, "Storia della nobilissima famiglia Sassi della Tosa", 1798
  • Lorenzo Cantini, "Saggi istorici d'antichità toscane", 1798