Sardagna è una frazione oltre a essere la circoscrizione amministrativa numero 4 del comune di Trento[2] localizzata su un antico terrazzo glaciale della destra d'Adige.
Il paese è localizzato a 600 m s.l.m. sul versante orientale del monte Bondone su di un piccolo altopiano. Da Sardagna si può inoltre proseguire per il Monte Bondone.
Una caratteristica di questa località è la presenza della cascata di Sardagna, che partendo dalla chiesetta cimiteriale, giunge con un balzo di 174 metri presso la località di san Nicolò di Ravina.
Non è chiara l'etimologia del nome "Sardagna". Una delle ipotesi ad oggi più accreditate fa derivare questo toponimo dal latino volgare che tradotto in italiano sarebbe "terra estirpata dai rovi" ovvero "suolo disboscato".
La prima documentazione scritta riguardante l'abitato si trova nell'urbario vescovile del 1205, dove si legge ville Sardagne, anche se grazie ad un ritrovamento fortuito nel 1867 di alcune lapidi e statuette dedicate al culto romano della divinità Mitra (di origine persiana), si ipotizza che l'area di Sardagna fosse già stata frequentata durante l'epoca romana, almeno come luogo sacro. Sopra tale area, corrispondente all'attuale cimitero, nel XII secolo venne costruita la più antica chiesa della zona, poi ampliata alla fine del XV secolo e affrescata all'interno negli anni trenta del Cinquecento per volere della nobildonna Benedetta Cipolla dei Belenzani.
Nel Cinquecento il paese era meta delle passeggiate dei padri conciliari. Il cardinale Cervini e il segretario del concilio Massarelli, erano ospiti di Lodovico de Balzani canonico della cattedrale, che a Sardagna aveva una residenza estiva, lo testimonia il suo stemma nell'architrave di un portone. Anche un altro canonico della cattedrale aveva la residenza estiva a Sardagna, il conte Gerolamo Bucelleni, il suo stemma si trova sopra la porta della canonica e in un altro edificio, posto in piazza. Il 10 ottobre 1679 ci fu l'erezione a curazia della comunità, da questa data i sacerdoti risiedevano stabilmente a Sardagna.
Nel settembre 1703, durante l'invasione del Trentino nell'ambito della guerra di successione spagnola, passarono da Sardagna le truppe francesi che bombardarono per una settimana la città di Trento. Negli archivi storici della città di Trento si trovano registri di Schützen (Sìzeri) che hanno combattuto contro le truppe francesi. Nel 1724 un incendio distrusse l'archivio della curazia, è per questo motivo che si trovano pochi documenti antecedenti questa data. Il paese andò col tempo ingrandendosi e, nel 1742, fu eretta la nuova chiesa nel centro del paese con funzioni di Chiesa principale dedicata ai SS. Filippo e Giacomo.
L'11 febbraio 1910 Sardagna, oramai diventata Comune tirolese, fu elevata allo status di Parrocchia. Gli abitanti di quel tempo erano 750. Nel 1926, per Regio decreto, il Comune di Sardagna (assieme ad altri 10 comuni limitrofi) fu assorbito dal Comune di Trento. Nel decennio 1970-1980 Sardagna è riconosciuta Circoscrizione: "organismo di decentramento, partecipazione e consultazione popolare".
Lo stemma è una fusione tra l'insegna dell'antica Famiglia Sardagna e l'emblema del vecchio Comune. Uno scudo in cui è rappresentata la rupe rocciosa e la cascata con il campanile dell'antica chiesa del paese, affiancato dall'aquila dello stemma della Famiglia Sardagna. Sopra lo scudo il vecchio timbro comunale in cui la scritta "Comune" è sostituita la scritta "Circoscrizione".
Sardagna è la circoscrizione numero 4 del comune di Trento. Il consiglio circoscrizionale è composto da 9 consiglieri eletti (1 presidente). La sede della circoscrizione è in via Bucelleni 1. Il lavoro del consiglio è sostenuto da commissioni di lavoro formate dai "sardagnoi" che ne fanno esplicita richiesta. Il territorio della circoscrizione si estende per circa 866 ettari sulle pendici orientali del monte Bondone; al 31 dicembre 2009 gli abitanti erano 1100.
Le frazioni che ricadono all'interno della circoscrizione sono: Candriai, Pra della Fava e Vaneze (parziale); tutte località turistiche del monte Bondone localizzate sul suo versante settentrionale, lungo la SP 85. I cittadini di Sardagna godono anche del Diritto di uso civico che grava su alcune particelle fondiarie pubbliche all'interno del territorio circoscrizionale di Sardagna e del Bondone.
Sardagna dista circa 6 km dal capoluogo ed è raggiungibile sia in automobile (10 minuti) che in corriera (15 minuti) imboccando la "SP 85 del Monte Bondone" e superando un dislivello di circa 350 m (quota Trento: 200 m s.l.m., quota Sardagna: 565 m s.l.m.). La corriera parte dalla stazione delle Autocorriere di via Pozzo a Trento e ferma in paese all'incrocio tra la SP85 e via dei Caduti.
Per salire a piedi sino a Sardagna esistono principalmente due vie: la prima da Trento, la seconda dal paese di Ravina. Da Trento è possibile seguire la vecchia strada comunale che dal quartiere di Piedicastello risale il versante della montagna, percorribile in circa 60 minuti, senza troppe difficoltà.
La seconda via è invece lungo il sentiero n. 625 SAT che parte da Ravina (precisamente dal rione Belvedere), e risale da sud il versante roccioso. Anche quest'ultimo sentiero non presenta particolari difficoltà, ma bisogna fare particolare attenzione alle pareti verticali che in pochi tratti costeggiano il sentiero privo di protezione. Da questo versante si risale a Sardagna in meno di 2 ore circa.
Un altro collegamento è la funivia che unisce la città capoluogo del Trentino con il paese. È una funivia a due cabine su fune prodotta dalla Hölzl che copre un dislivello di circa 400 m in 4 minuti: la stazione a valle è posta a quota 200 m s.l.m., mentre la stazione a monte, poco distante dal paese, è a 600 m s.l.m. Da questa quota una terrazza panoramica permette di mirare diverse località: la Città del Concilio, la val d'Adige, il Doss Trento, il Calisio, la Marzola, la Vigolana, l'Altopiano della Vigolana, il Becco di Filadonna, e altre cime che circondano la città.
La gestione dell'impianto (aperto tutti i giorni dalle ore 7.00 alle ore 22.30) è garantita dalla Società "Funivia Trento-Sardagna S.r.l.". Nelle giornate ventose il servizio è sospeso e sostituito dagli autobus della Trentino Trasporti.
Nel piazzale adiacente alla stazione, a monte della funivia, è presente un punto panoramico che dà su tutta la Valle dell'Adige, costituito da una struttura metallica con una gabbia a sbalzo sullo strapiombo; il luogo è comunemente denominato "Busa dei Orsi", in quanto fino a circa metà degli anni '90 vi erano ospitati due orsi. Nei pressi della "Busa" si trova un bistrot\bar a servizio dei turisti.[3]
Nel paese sono attive diverse Associazioni sportive e culturali che animano la vita dei "sardagnoi". Sono:
Alcuni tra i principali toponimi di località nella Circoscrizione di Sardagna in dialetto (in corso di aggiornamento):
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