Il salone di Apollo è situato al piano nobile della reggia di Versailles, all'interno del Grand appartement du roi e risulta contiguo al Salone di Mercurio e a quello della Guerra.
Dal 1673 al 1682 questa stanza venne utilizzata provvisoriamente come camera da letto del re per poi essere mutata in sala del trono quando la corte si installò definitivamente a Versailles. Qui il re ogni giorno teneva le sue udienze ordinarie, con gli ambasciatori e i funzionari del regno. Nel caso di ambasciate o visite particolarmente importanti, il trono veniva trasferito in fondo alla Galleria degli Specchi che fungeva per quell'occasione da sala del trono.
Il salone di Apollo è stato completamente restaurato nel 2014.
Decorazioni
Il soffitto di de La Fosse
Il Salone di Apollo è dedicato al dio greco Apollo, divinità legata al sole col quale Luigi XIV si identificava. Voluto da Luigi XIV in persona, il soffitto del salone è costituito da un grande dipinto di Charles de La Fosse che rappresenta Apollo sul suo carro trainato da quattro cavalli, accompagnato dalle figure della Francia, della Magnanimità, della Magnificenza e da una processione di figure mitologiche tra cui Flora, Cerere, Bacco e Saturno.
Le lunette del soffitto rappresentano Poro condotto davanti ad Alessandro (nord), Coriolano muove assedio a Roma su richiesta di sua madre (est), Vespasiano fa costruire il Colosseo a Roma (sud), Augusto fa abbattere il porto di Miseno (ovest).
I quattro continenti sono rappresentati ai quattro angoli della stanza.
Poro condotto davanti ad Alessandro, lunetta nord
Coriolano muove assedio a Roma su richiesta di sua madre, lunetta est
Vespasiano fa costruire il Colosseo a Roma, lunetta sud
Augusto fa abbattere il porto di Miseno, lunetta ovest
Il trono d'argento di Luigi XIV
A partire dall'installazione del re a Versailles il 6 maggio 1682, il salone di Apollo venne utilizzato stabilmente come sala del trono. Il trono di Luigi XIV era ornato di sculture e da placche in argento, alto 2,60 metri e posto su di una superficie rialzata coperta da preziosi tappeti persiani a fili d'oro, il tutto sormontato da un baldacchino broccato d'oro. Il trono venne realizzato dall'ebanista della ditta Gobelin, l'italiano Domenico Cucci, con un assemblaggio di figure d'argento provenienti dal Garde-Meuble de la Couronne.
«Un trône d'argent de huit pieds de haut (...) Quatre enfants portant des corbeilles de fleurs soutiennent le siège et le dossier qui sont garnis de velours cramoisi avec une campane d'or en relief. Sur le haut du cintre que forme le dossier, Apollon est en pied, ayant une couronne de laurier sur la tête et tenant sa lyre ; la Justice et la Force sont assises sur les deux tournants.»
(Mercure galant, dicembre 1682)
Nel 1689, il re diede ordine di fondere la propria argenteria per finanziare le spese della Guerra della Grande Alleanza. Al posto del trono d'argento massiccio, Luigi XIV fece realizzare un nuovo trono in stile.
Il camino di questa stanza era sormontato da un famoso ritratto di Luigi XIV in costume reale, con le insegne dell'incoronazione. Il dipinto venne realizzato nel 1701 da Hyacinthe Rigaud al fine di illustrare la naturale grandiosità del re anche in età avanzata. Questo ritratto oggi è conservato al Louvre e nella sala si trova una copia fedele. Di fronte ad esso si trova un ritratto più piccolo di Luigi XVI.
Bibliografia
Blondel, Jean-François (1752-1756). Architecture françoise, ou Recueil des plans, élévations, coupes et profils des églises, maisons royales, palais, hôtels & édifices les plus considérables de Paris. volume 4. Paris: Charles-Antoine Jombert.
Lighthart, Edward (1997). Archétype et symbole dans le style Louis XIV versaillais: réflexions sur l'imago rex et l'imago patriae au début de l'époque moderne. Doctoral thesis.
Verlet, Pierre (1985). Le château de Versailles. Paris: Librairie Arthème Fayard.