Il reperto fu trovato, insieme ad altri vasi di produzione locale e attici a figure nere, negli anni sessanta presso il sito archeologico di Sabucina, in Sicilia.
Sabucina è un villaggio di tipo capannicolo del Bronzo Tardo coevo alla cultura di Castelluccio,[2] che si trova sulla omonima collina posta a 660 ms.l.m..
Collina su cui si susseguirono insediamenti a partire dall'età del bronzo (XX-XVI secolo a.C.) fino al periodo romano, questo sito archeologico è stato il primo scoperto in Sicilia risalente a quest'epoca.[3]
Il villaggio originario ha sicuramente origini pregreche: fu, infatti, costruito dai Sicani, i quali sfruttarono la strategica posizione del monte che domina l'intera vallata del Salso.
Si tratta di un modello di tempietto in terracotta, di autore indigeno risale al VI secolo a.C., facente parte di un sacello arcaico. Esso è sostenuto da un piedistallo a calice a base anulare e presenta decorazioni acroteriali equestri, che secondo studiosi rappresenterebbero i due dioscuri.
In dettaglio esso presenta un pronao erroneamente ritenuto in antis[6][7] in realtà è una riproduzione di un tempio prostilo (prostylos) (vedi schema a dx); con un tetto spiovente sormontato dalle due figure di cavalieri e un basso timpano ornato da antefisse di due maschere di tipo gorgonico.
Il prezioso manufatto è espressione di una abilità artistica locale che risulta influenzata da modelli di tipo greco più raffinati provenienti dalla colonia di geloi.[8]
Il reperto, infatti, artisticamente mostra dei limiti nel non saper cogliere, ad esempio, il senso dell'equilibrio delle proporzioni della cultura greca più autentica;[9] esso è, comunque, l'esempio di una fusione culturale tra la cultura locale e quella della costa di tipo ellenico.[10]
Nel museo archeologico di Caltanissetta è esposta anche una riproduzione del sacello per non vedenti che è possibile toccare.
Questo sacello è simile ai modellini votivi fittili a pianta rettangolare dei tempi: di Hera ad Argo della fine VIII sec.a.C. conservato ad Atene al Museo archeologico nazionale.[11][12] e del tempio di Hera Akraia nella piccola insenatura del golfo di Corinto all'estremità della penisola di Perachora, anch'esso conservato al Museo archeologico nazionale di Atene.
Copia per non vedenti del sacello di Sabucina
Foto storica del sacello di Sabucina
Sacello votivo in ceramica dell'antica Grecia proveniente dal Santuario di Hera ad Argo, 700-675 a.C., Museo archeologico nazionale di Atene, n. 15471.
Sacello di piccola casa votiva in argilla proveniente dal santuario di Hera Akraia a Perachora. Circa 750 a.C. Museo Archeologico Nazionale di Atene, n. 16684.