La SMS Fasana è stata una corvetta a propulsione mista vela-vapore della k.u.k. Kriegsmarine in servizio attivo tra il 1871 e il 1897.[3] Ceduta alla Regia Marina dopo la fine della prima guerra mondiale fu demolita in Italia nel 1920.[4]
Storia
La costruzione della corvetta lignea SMS Fasana,[N 1] su progetto dell'ingegnere Josef Romanko,[1] fu ordinata presso lo Stabilimento Tecnico Triestino di Trieste e l'unità fu impostata il 29 dicembre 1869, varata il 1º settembre 1870, completata nel 1871 entrando in servizio effettivo nella k.u.k. Kriegsmarine il 5 luglio dello stesso anno.[4]
Descrizione tecnica
La SMS Fasana era una corvetta di costruzione mista che dislocava 2.461 tonnellate a pieno carico, era lunga 68,26 m fuori tutto, larga 11,70 m, e con un pescaggio di 5,78 m (6,20 m a pieno carico).[4] L'apparato propulsivo si basava su una macchina a 2 cilindri orizzontali STT Fiume[1] e 4 caldaie a 16 focolari che erogavano una potenza massima di 1.590 ihp.[4] Esso muoveva un'elica bipala Griffith del diametro di 4,72 m.[1] La superficie velica, ripartita su tre alberi a vele quadre più bompresso e randa, raggiungeva i 1.733,29 m².[1] La velocità massima raggiungibile era pari a 12 nodi, a 75 giri di macchina.[1] L'armamento iniziale si basava su 2 pezzi singoli da 210 mm, e 4 cannoni da 8 libbre.[2] Esso fu modificato nel 1880 con l'installazione di 4 pezzi Krupp da 150 mm e 3 cannoni Uchatius da 70 mm.[4]
Impiego operativo
La corvetta Fasana entrò in armamento a Pola il 4 luglio 1871,[3] e il giorno dopo, al comando del Linienschiffskapitän Moritz Ritter von Funk, salpò per Trieste e da quel porto, il 18 luglio, partì per Suez dove arrivò il 20 luglio. In seguito la nave proseguì la sua crociera.[N 2] per l'Asia Orientale, Siam, Cina e Giappone toccando i porti di Aden, Singapore, Hong Kong, Shangai, Yokosuka, Nagasaki, Shimonoseki, Yokohama, Manila, Saigon, Batavia, Macao, Chefoo, Canton, Hanoi e sulla via del ritorno Ceylon e Bombay, ritornando a Pola il 24 marzo 1873 dove la corvetta fu posta in riserva il 1º aprile seguente.[2]
Il 18 agosto 1873, con a bordo un nuovo equipaggio, salpò per una nuova crociera nel Mediterraneo occidentale raggiungendo Barcellona, Tarragona, Valencia, Malaga, Gibilterra, e Messina, ancorandosi nella rada di Pola il 14 giugno 1874, ed entrando in cantiere per i necessari lavori di raddobbo il 20 dello stesso mese.[1]
Nel corso del 1878 le usurate caldaie vennero rimpiazzate da nuove.[2]
Il 6 maggio 1879 la Fasana fu inviata a Cattaro in sostegno delle truppe austroungariche, eseguendo poi una crociera nelle isole greche del Mare Egeo per ritornare a Pola l'8 gennaio 1880.[1]
Il 4 ottobre dello stesso anno partì, al comando del Linienschiffskapitän Alphons Ritter von Henriquez, per compiere una crociera nel Nord e Sud America, e nelle Indie occidentali con a bordo i cadetti di Marina, toccando nel viaggio di ritorno la Gran Bretagna e arrivando al porto di Pola il 10 novembre 1881.[2]
Il 1º settembre 1887, al comando del Linienschiffskapitän Emil Edler von Wohlghemuth, salpò per compiere una nuova crociera addestrativa con i cadetti di marina, tra cui l'arciduca Leopoldo, e di studi etnografici e botanici in Asia orientale.[2] La Fasana fece scalo nei porti di Suez, Aden, Karachi, Bombay, Colombo, Madras, Calcutta, Rangoon, Penang, Singapore, Batavia, Hong Kong ed in Giappone, mentre al ritorno toccò Manila, Saigon e Bangkok, dove ospitò in una visita di cortesia il re del Siam Chulalongkorn.[1] Il 2 marzo 1889 rientrò a Pola dopo aver percorso 21.436 miglia, delle quali 12.868 navigando a vela, 7.913 a vapore e 655 a vapore e vela, consumando un totale di 1.738 tonnellate di carbone.[2]
Il 21 settembre 1889 salpò nuovamente da Pola al comando del Linienschiffskapitän Rudolf Berghofer per compiere una crociera di addestramento cadetti intorno al mondo, effettuando scali principali a Gibilterra, Bahia, Rio de Janeiro, Montevideo, attraversando lo stretto di Magellano per navigare nell'Oceano Pacifico compiendo soste a Valparaíso, Punta Arenas, Tahiti, Nuova Guinea, Timor, Batavia e Aden, e dopo aver passato il canale di Suez ritornò[N 3] a Pola il 20 dicembre 1890.[1]
Il 1º settembre 1891, al comando del Linienschiffskapitän Friedrich Schweisgut, salpò per una nuova crociera oceanica per l'addestramento dei cadetti simile alla precedente, stavolta effettuando una scalo a San Francisco, dove un marinaio disertò.[2] Il 10 giugno 1892, a 224,9 miglia da Honolulu (Hawaii) il comandante morì[N 4] e fu sostituito nell'incarico dal suo secondo, il Linienschiffsleutnant Josef Nemling. Il 20 agosto si imbarcò a Yokohama il nuovo comandante, il Korvettenkapitän Julius Riper, giunto in Giappone via Stati Uniti d'America.[1]
Il 9 ottobre la Fasana incappò in un tifone al largo dell'isola di Formosa, con visibilità di 100 metri, e rollate di 40°.[1] La corvetta riportò gravi danni al ponte, rimasto 24 ore sommerso, e danni all'apparato propulsivo ed all'armamento velico.[1] Il 5 novembre la Fasana arrivò ad Hong Kong navigando a vela, venendo rimorchiata in cantiere per eseguire urgenti lavori.[2]
Ritornò a Pola il 14 febbraio 1893 dopo aver percorso 35.831 miglia delle quali 27.100 a vela, 8.020 a motore e 711 a vela e motore.[2]
Il 2 settembre dello stesso anno partì da Pola per un nuovo viaggio addestrativo e di interesse scientifico e commerciale in India ed Australia, al comando del Linienschiffskapitän Karl Edler von Adamovic.[1] La corvetta effettuò scali principali a Porto Said, Suez, Aden, Bombay, Colombo, Penang, Singapore, Batavia, Melbourne, Sydney, e nel Borneo rientrando a Pola il 5 marzo 1895, dopo aver trascorso 312 giorni in mare 241 giorni nei porti, percorso 28.871 miglia, delle quali 19.479 a vela.[2]
Il 9 marzo fu inviata in cantiere per le necessarie riparazioni.[3] Nel 1896 le caldaie vennero smontate e trasferite a Trieste, mentre le macchine furono sbarcate.[2]
Il 5 agosto 1897 l'unità venne ridotta a pontone ed il 7 agosto fu radiata per essere utilizzata come nave scuola mine e telegrafisti.[5]
Il 7 luglio 1902 venne ridenominata Gamma[3] ed ormeggiata a Fisella, e nel 1914, dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, fu utilizzata come deposito mine.[5]
Sopravvissuta alla guerra, nel 1920 fu consegnata al Regno d'Italia, e successivamente demolita.[3]
Note
Annotazioni
- ^ In tedesco per i nomi delle navi, "SMS" significa Seiner Majestät Schiff ("Nave di Sua Maestà").
- ^ Scopo di tale lungo viaggio era quello di instaurare rapporti commerciali tra l'Impero austro-ungarico e quei paesi.
- ^ Rientrò a Pola dopo aver percorso 33.838 miglia delle quali 27.707 a vela, consumando 1.110 tonnellate di carbone.
- ^ Fu sepolto nel cimitero cattolico dell'isola.
Fonti
Bibliografia
- (EN) Roger Chesneau e Eugene Kolesni, Conway's All the World's Fighting Ships: 1860–1905, London, Conway Maritime Press, 1979.
- (DE) Karl Gogg, Österreichs Kriegsmarine 1848-1918, Salzburg, Verlag das Bergland-Buch, 1974, ISBN 3-7023-0042-2.
- (EN) René Greger, Austro-Hungarian Warships of World War I, Shepperton, Ian Allan Ltd., 1976, ISBN 0-7110-0623-7.
Voci correlate
Collegamenti esterni