La costruzione della corvetta lignea SMS Dandolo,[N 1] progettata dall'Ispettore delle Costruzioni Navali Axel Ljungstedt, fu ordinata presso l'Arsenale di Venezia,[3] e l'unità fu impostata il 26 settembre 1854, varata il 7 agosto 1857,[3] ed entrò in servizio nella k.u.k. Kriegsmarine il 9 agosto 1859.[1] Essa era dotata di tre alberi a vele quadre più bompresso e randa, ed armata con 4 cannoni singoli in ferro canna liscia da 60 libbre, 17 pezzi cannoni in ferro a canna liscia da 30 libbre, e 1 singolo pezzo in ferro canna liscia da 48 libbre.[1]
Descrizione tecnica
La SMS Conte Silvestro Dandolo[3] era una pirocorvetta di costruzione mista, che dislocava 1724,77 tonnellate, era lunga 56,05 m al galleggiamento, larga 12,16 m, e con un pescaggio di 5,53 m.[1] L'apparato propulsivo si basava su una macchina a 2 cilindri orizzontali Strudthoff e 2 caldaie a 12 fuochi che erogavano una potenza massima di 230CV.[1] Esso muoveva un'elica bipala Griffith.[1] La superficie velica, ripartita su tre alberi, raggiungeva i 1.400 m².[1] La velocità massima raggiungibile era pari a 8 nodi, che divennero 9,02 a partire dal 1874.[1] L'armamento nel 1859 si basava su 4 cannoni singoli da 66 libbre, 17 da 30 libbre, e 1 da 48 libbre. Esso fu modificato nel 1866 (16 cannoni da 30 libbre, 4 da 60 libbre, 2 pezzi da sbarco da 24 libbre, 2 pezzi a canna liscia 4 libbre), 1871 (14 cannoni a canna liscia da 24 libbre, 1 cannone da 3 libbre) e 1877 (12 cannoni a retrocarica Wahrendorf con canna rigata calibro 150 mm, 2 pezzi a retrocarica a canna rigata da 70 mm.[1] L'equipaggio era di 274 tra ufficiali, sottufficiali e marinai.[1]
Impiego operativo
Durante la maggior parte della sua iniziale carriera operativa effettuò crociere nel Mare Adriatico, con missioni a Corfù, Messina, Gibilterra, Algeciras, Ceuta, e Malaga.[1]
Il 15 agosto 1863, mentre stava partendo per il Brasile, vi fu un grave guasto alla macchina motrice a causa della rottura di una caldaia, e la crociera fu annullata.[1] Tra il 13 settembre e il 23 novembre 1863 fu messa in cantiere al Pireo, ad Atene, per le opportune riparazioni.[1]
Prestò servizio in Mediterraneo fino al 9 gennaio 1865 quando, uscita dal cantiere navale dopo una revisione, partì per il Messico, arrivando a Vera Cruz il 28 maggio dello stesso anno.[2]
Dopo due anni di viaggi in Sud America[2] rientrò in Patria, arrivando nel porto di Pola l'8 giugno 1867.[1] Dopo alcuni lavori in cantiere la nave fu posta in disarmo.[1]
Il 17 giugno 1869 la Dandolo venne assegnata all'Accademia della Marina, e con a bordo i Cadetti effettuò viaggi di istruzione nel Mediterraneo.[1]
Nel 1870 effettuò un altro viaggio nell'America del sud, toccando il Brasile, l'Argentina e l'Uruguay, per poi riattraversare l'Oceano Atlantico risalendo la costa dell'Africa fino a Gibilterra, e rientrando a Pola il 27 dicembre dello stesso anno per entrare in cantiere.[1]
L'11 gennaio 1871 la nave venne posta in disarmo, e il 13 settembre entrò in cantiere per i lavori di raddobbo, uscendone il 7 ottobre per essere posta in posizione di riserva.
Rientrò in servizio attivo nella squadra navale il 4 novembre.[1] Il 17 febbraio 1872 la Dandolo salpò da Pola per effettuare una crociera con i Cadetti dell'Accademia Navale con scali a Messina, Gibilterra, Londra, Texel, Den Helder, e Leith, e ritornando a Muggia il 14 dicembre.[2]
Durante i successivi tre anni[N 2] la nave operò nel Mediterraneo, rimanendovi sino al 17 gennaio 1875 quando, partita da Gibilterra, raggiunse Fort-de-France (Martinica) il 22 febbraio, con scali nei Caraibi, e ritornando a Pola il 1º agosto.[1]
Dopo aver effettuato ulteriori crociere nel Nord e e nel Sud America,[2] il 1º gennaio 1879 venne assegnata in servizio presso la Scuola di artiglieria.[2]
Il 26 novembre 1880 fu posta in disarmo,[2] e trasformata in chiatta, e nel luglio 1881 fu smontata l'unità motrice e vennero sbarcate le caldaie.[1]
Il 2 luglio 1882 la Dandolo venne trasformata in nave caserma e guardiaporto, posta di stanza a Pola. Il 10 giugno 1886 fu adibita a ospedale per i malati di colera.[1]
Nel 1887 fu utilizzata come magazzino per le mine e siluri, ancorata nel porto di Sebenico.[1]
Dopo un periodo di utilizzo come alloggio per gli allievi della Scuola Navale di Sebenico, il 13 settembre 1900[2] fu definitivamente radiata, e avviata alla demolizione, che avvenne nel 1901.[1]
Note
Annotazioni
^In tedesco per i nomi delle navi, "SMS" significa Seiner Majestät Schiff ("Nave di Sua Maestà").
^Il 19 giugno 1873 vennero sostituite le caldaie oramai molto usurate, e ciò portò ad un aumento della velocità di 1,2 nodi.