Nato a Salle, in Abruzzo, attorno al 1272 fece il suo ingresso nella congregazione dei Celestini dell'ordine benedettino, divenendo uno dei più fedeli discepoli del fondatore, Pietro del Morrone.
Aveva appena terminato il noviziato quando, nel 1294, Pietro venne eletto papa assumendo il nome di Celestino V. Assieme ai confratelli Tommaso di Ocre e Francesco Ronci da Atri, a Roberto venne offerta la dignità cardinalizia, ma lui preferì restare nel suo monastero di Santo Spirito a Majella (questa decisione venne esaltata anche nel De vita solitaria di Petrarca): per questo nell'arte Roberto da Salle è solitamente rappresentato con la berretta rossa ai piedi.
Nel 1327 venne eletto Procuratore Generale della Congregazione: restaurò, visitò e fondò parecchi monasteri (a Caramanico, Lama dei Peligni, Atessa e quello della Civitella, a Chieti).
Si spense a Morrone del Sannio nel 1341.
Culto
Nel 1342 la sua salma venne traslata nella Badia di Santo Spirito a Sulmona: dopo la soppressione dell'ordine (1807) le sue reliquie vennero traslate a Salle, presso il castello medievale, nella cappella omonima.
Con il terremoto della Majella del 1933 Salle vecchia, che sorgeva accanto al castello, viene gravemente danneggiata, così come il castello; allora, quando si decide la ricostruzione da zero del nuovo centro di Salle, a valle, le reliquie vengono definitivamente trasferite nella nuova parrocchia del Santissimo Salvatore.