Debutta a soli 17 anni con Install col quale vince il Premio Bungei 2001[1]. Nel 2003 vince, a pari merito con un'altra giovane scrittrice, Hitomi Kanehara, il prestigioso Premio Akutagawa[2] con un romanzo breve Solo con gli occhi (Keritai senaka). Le sue opere sono state tradotte in italiano, inglese, francese e tedesco.
I suoi personaggi esprimono il vago ribellismo giovanile, parecchio embrionale, in una società come quella giapponese ancora ancorata ai valori tradizionali e che lascia ben poco spazio alle contestazioni a cui in occidente siamo ormai storicamente abituati.
Più che di ribellione si tratta di una sorta di implosione: una crisi vissuta, tutta all'interno, nel rifiuto. Fenomeni tipicamente giapponesi, come gli otaku o gli adolescenti ossessionati dagli idol[3], manifestano nelle pagine di Wataya la loro intimistica problematicità. Siamo ben lontani dai più estrosi e talvolta surreali personaggi di Banana Yoshimoto segno che questa generazione post crisi economica mostra sintomi di disagio più criptici.