La Repubblica di Ararat, guidata dal comitato centrale del partito Xoybûn, dichiarò l'indipendenza il 28 ottobre 1927 (o secondo altre fonti nel 1928[8][13][14]) durante un'ondata di ribellione tra i curdi nel sud-est della Turchia. Come capo dell'esercito fu nominato Ihsan Nuri e Ibrahim Heski fu incaricato per il governo civile.
Al primo incontro di Xoybûn, Ihsan Nuri Pasha fu dichiarato comandante militare della Ribellione dell'Ararat.[15] Ibrahim Heski fu nominato capo dell'amministrazione civile.[16] Nell'ottobre 1927, Kurd Ava o Kurdava, un villaggio vicino al monte Ararat, fu designato come capitale provvisoria del Kurdistan. Lo Xoybûn fece appello alle Grandi Potenze e alla Società delle Nazioni e inviò anche messaggi ad altri curdi in Iraq e Siria per chiedere una cooperazione.[17] Tuttavia sotto la pressione della Turchia, l'Impero britannico e la Francia imposero restrizioni alle attività dei membri dello Xoybûn.
La bandiera è apparsa per la prima volta durante il movimento per l'indipendenza curdadall'Impero ottomano e ricorda una versione precedente creata dall'organizzazione Xoybûn (Khoyboon), attiva nella ribellione dell'Ararat del 1930, e sventolata dalla Repubblica di Ararat durante il periodo 1927-1931.
^Martin Strohmeier, Crucial images in the presentation of a Kurdish national identity: heroes and patriots, traitors and foes, Brill, 2003, ISBN 978-90-04-12584-1, s. 97.
^Christopher Houston, Kurdistan: crafting of national selves, Indiana University Press, 2008, ISBN 0-253-22050-5, s. 52.
^(EN) Harriet Allsopp, The Kurds of Syria: Political Parties and Identity in the Middle East, London, I.B. Tauris, 2014, p. 55, ISBN9781780765631.
^(FR) Özcan Yilmaz, La formation de la nation kurde en Turquie, Graduate Institute Publications, 2015, p. 77, ISBN978-2-940503-17-9.
^Kemal Kirişci,Gareth M. Winrow, The Kurdish Question and Turkey: An Example of a Trans-state Ethnic Conflict, Routledge, 1997, ISBN 978-0-7146-4746-3, p. 101.