Il Regno di Georgia (in georgianoსაქართველოს სამეფო?sak'art'velos samep'o) fu una monarchia medievale localizzata approssimativamente sul territorio dell'attuale Georgia.
Il regno unificato mantenne la sua precaria indipendenza dagli imperi bizantino e selgiuchide per tutto l'XI secolo e fiorì durante il regno di Davide il Costruttore (1089–1125), che respinse gli attacchi dei Selgiuchidi e portò a compimento l'unificazione della Georgia riconquistando Tbilisi nel 1122.
Il regno di Tamara la Grande fu l'apogeo della potenza georgiana.
Dal 1194 al 1204 i suoi eserciti respinsero diversi tentativi d'invasione turca da sud-est e sud e intrapresero varie campagne vittoriose contro l'Armenia meridionale strappandola al controllo turco e facendone un protettorato georgiano, tuttavia gli emiri e sultani turchi non furono rimossi dalla loro carica.
La temporanea caduta dell'Impero bizantino, nel 1204, fece della Georgia lo stato cristiano più forte dell'area.
Quello stesso anno, Tamara inviò le sue truppe a occupare il territorio del Lazistan che, nel 1205, divenne l'Impero di Trebisonda, dipendente dalla Georgia; suo cugino, il principe Alessio Comneno, ne fu incoronato imperatore.
Nel 1210, le armate georgiane invasero la Persia settentrionale (moderno Azerbaigian persiano) dove Tamara istituì un protettorato; fu così raggiunta la maggiore espansione territoriale nella storia del regno.
Questo periodo è stato accompagnato da un'intensa attività culturale, in particolare nel campo dell'architettura, della letteratura, della filosofia e della scienza, che permette di considerarlo come l'età aurea della Georgia.
Le invasioni dall'Impero corasmio nel 1225 e dei Mongoli nel 1236 posero fine all'Età dell'oro georgiana, in particolare la lotta contro i Mongoli creò una diarchia, con un ambizioso ramo collaterale della casata dei Bagrationi che acquisì autorità sul Regno d'Imerezia, nella Georgia occidentale.
Molte potenti famiglie armene e georgiane si resero indipendenti grazie al supporto dei mongoli.
I georgiani parteciparono a tutte le principali campagne dell'Ilkhanato
e i figli degli aristocratici prestarono servizio nella kheshig.[3]
Nel 1327, nella Persia mongola, si verificò il più drammatico evento del regno dell'Īl-KhānAbu Sa'id, vale a dire la caduta in disgrazia e l'esecuzione capitale di Chupan. Questi era in relazione di amicizia con il re Giorgio V che prese a pretesto quest'uccisione per ribellarsi contro il già debole Ilkhanato: egli sospese il pagamento del tributo dovuto e cacciò i mongoli dalla Georgia.
Il figlio di Chupan Mahmud, che comandava la guarnigione mongola in Georgia, fu arrestato dai suoi stessi soldati e giustiziato. Di conseguenza, Iqbalshah, figlio di Qutlughshah, fu nominato governatore mongolo della Georgia (Gurjistan);[4]
nel 1334 Abu Sai'd assegnò questa carica a Shaykh Hasan degli Jalayridi.[5]
Frattanto, nel 1328, re Giorgio V fece massacrare tutti i nobili schierati all'opposizione in occasione di grandi festeggiamenti che egli aveva ordinato sul monte Tsivi per celebrare l'anniversario della vittoria sui mongoli. Nel 1329 dispose l'assedio di Kutaisi, capitale del Regno d'Imerezia, riducendo il re locale, Bagrat I il Piccolo, a principe e suo vassallo. Tra il 1330 e il 1331 Giorgio V annesse l'Imerezia e nel 1334 ripristinò la sua autorità sul Principato di Meschezia, virtualmente indipendente e guidato dal cugino Kvarkvare I Jaqeli.
Dopo aver ripristinato l'unità del Regno, Giorgio V si concentrò su progetti di natura culturale, sociale ed economica.
Dopo un periodo di unione e di rinascita sotto Giorgio il Brillante (1299–1302, 1314–1346) otto incursioni del conquistatore turco-mongoloTamerlano, tra il 1386 e il 1403, infersero un duro colpo al regno georgiano.
La sua unità alla fine fu infranta e tra il 1490 e il 1491, la monarchia una volta potente si frammentò in tre regni indipendenti - Cartalia (Georgia centro-orientale), Cachezia (Georgia orientale) e Imerezia (Georgia occidentale) – ciascuno guidato da rami rivali della dinastia Bagrationi e in cinque principati semi-indipendenti - Odishi, (Mingrelia), Guria, Abcasia, Svaneti e Samtskhe – dominati dai loro clan feudali.
^Secondo il principe Vakhushti, il lignaggio di David Soslan può essere fatto risalire fino al principe rifugiato georgiano David, un nipote di Giorgio I di Georgia (1014–1027) e della sua moglie alana Alda.
^(EN) C. P. Atwood, Encyclopedia of Mongolia and the Mongol Empire, p. 197.