Il Punch ha utilizzato per primo la parola "cartoon" per indicare i suoi disegni satirici, in particolare da parte del disegnatore John Leech ad incominciare dal suo "Cartoon No 1" del 1843.[1]
Le copertine dei primi numeri, disegnate da Archibald Henning, riportavano il sottotitolo The London Charivari, con riferimento alla rivista satirica franceseLe Charivari. In seguito questo riferimento venne tolto, e la grafica delle copertine subì numerose altre modifiche nel tempo; la versione divenuta poi classica fu progettata da Richard Doyle nel 1849.
Il Punch divenne molto popolare nei salotti inglesi a causa del suo humour sofisticato e per l'assenza di materiale offensivo, soprattutto se visto in contrapposizione con la stampa satirica del tempo. Il Times utilizzò alcuni estratti dal Punch come riempitivi di colonna, dando pubblicità gratuita alla rivista e, indirettamente, la concessione di un certo grado di rispettabilità, un privilegio di cui non godevano le altre pubblicazione a fumetti.
Con Punch collaborarono moltissimi celebri scrittori, giornalisti e illustratori britannici. La popolarità della rivista raggiunse il suo culmine negli anni quaranta, con circa 175.000 abbonamenti.
Alla metà del Novecento Punch iniziò a perdere la propria presa sul pubblico, e nel 1992 dovette chiudere dopo 150 anni di attività.
All'inizio del 1996, l'imprenditore egizianoMohamed Al-Fayed acquistò i diritti sul nome della rivista e ne finanziò la riapertura. La nuova incarnazione di Punch non ebbe successo, e dovette chiudere nuovamente nel 2002, con una perdita stimata di 16 milioni di sterline.