Nel 1835 si trasferisce a Bologna dove espone a varie mostre e trova un mecenate, Virgilio Davia.[1]
Realizza varie statue per le chiese cittadine e vari monumenti funebri di gusto purista nella Certosa di Bologna, tra cui il monumento Valdem del 1842, considerato tra le opere di maggior pregio del cimitero monumentale.[1]
Negli anni bolognesi conserva varie commissioni a Modena, tra cui statue per le chiese e vari busti e opere minori, e a Reggio Emilia, dove realizza le statue del Teatro Valli.[1]
Note
^abcd Antonella Mampieri, Piccioli Prudenzio, su Storia e Memoria di Bologna. URL consultato il 26 ottobre 2023.
Bibliografia
Augusto Romagnoli (a cura di), La storia delle arti del disegno studiata nei monumenti che si conservano in Bologna e nei suburbi, Bologna, Tipografia Gamberini e Parmeggiani, 1888
Giovanna Pesci (a cura di), La Certosa di Bologna: immortalità della memoria, Bologna, Editrice Compositori, 1998, ISBN978-88-7794-123-7.
Atti della Pontificia Accademia di belle arti in Bologna per le premiazioni ne' due bienni 1836-37 e 1838-39, Tip. governativa alla Volpe, 1841, p. 28 (Google Libri)
Antonella Mampieri, Piccioli Prudenzio, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna.
Prudenzio Piccioli, su PatER - Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna.
Spilamberto aneddoti & personaggi, su Spilamberto on line. URL consultato il 27 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2021). (fonte utilizzata)