La Porta del Povino (o Porta di Sotto) era un tempo una delle porte di accesso alla fortezza di Castel Goffredo, per chi proveniva da sud.
Storia e descrizione
All'inizio del Quattrocento, sotto il marchesato di Alessandro Gonzaga, il primo nucleo abitato costruito a ridosso di "Castelvecchio" fu circondato da un secondo ordine di mura.[2] Non è da escludere che Alessandro si sia avvalso della consulenza del famoso architetto militare della corte gonzaghesca di MantovaGiovanni da Padova. Tutto attorno alle mura si estendeva un fossato, originato dal corso dei torrentiFuga e Tartarello,[3] che nel punto più largo era ampio 25 metri e profondo alcuni metri.
L'accesso al borgo era controllato da quattro porte:
Porta Picaloca, a est, all'ingresso dell'attuale via Mantova (unica a oggi rimasta);
Le quattro porte furono in seguito ridotte a due (di Sopra e del Povino) sotto il dominio di Aloisio Gonzaga per ragioni di sicurezza.
La Porta del Povino era collocata a sud, all'incrocio delle attuali via Piave, via IV Novembre e via Botturi.
Era la più massiccia delle quattro. Edificata a tre piani con muri di spessore di quattro metri, comprendeva al suo interno quattro locali adibiti a prigione e alcuni locali utilizzati dal corpo di guardia. Era dotata di porta che ne permetteva il transito, protetta da una saracinesca mobile ed era collegata ad un ponte levatoio che sporgeva sul fossato di difesa, controllato esternamente dal casello della guardia.
All'esterno della porta, il marchese Aloisio Gonzaga fece collocare due lapidi, una ancora oggi visibile sulla Chiesa prepositurale di Sant'Erasmo, che recita: QVIA NOMEN TANTVM IN TERRIS ALOYSIVS; la seconda recitava ALOYSIUS GONZAGA MARCHIO 1520.
A metà del Settecento (tra il 1757 e il 1776) iniziò il progressivo abbattimento delle opere di difesa, iniziando dal rivellino, collocato a difesa della Porta di Sopra. Nei primi decenni dell'Ottocento iniziò per Castel Goffredo una profonda ristrutturazione urbanistica, che interessò anche la Porta del Povino. L'abbattimento fu completato nel 1838, perché dichiarata ingombrante ai fini della circolazione.