I veterani disabili, curati presso i vari ospedali di Atene, furono arrestati dai Battaglioni di Sicurezza e consegnati alle forze naziste presenti sul territorio, nelle prigioni di Chaidari e Hatzikosta. Di quei veterani, 238 furono giustiziati.
Dopo la caduta del fronte greco e l'invasione tedesca della Grecia, circa 15.000 invalidi di guerra trovarono rifugio negli ospedali di Atene. I disabili vissero in condizioni difficili, ma si organizzarono per migliorare le condizioni di vita negli ospedali creando comitati ospedalieri per gestire le forniture alimentari e mediche. Parteciparono, inoltre, alle manifestazioni del marzo1943 contro la mobilitazione dei greci per il fronte orientale e del 22 luglio 1943 contro l'espansione della zona di occupazione bulgara. Di conseguenza, i veterani di guerra disabili divennero un obiettivo dei collaborazionisti Battaglioni di Sicurezza[1][2].
Storia
La notte del 30 novembre, i Battaglioni di Sicurezza, sotto la supervisione di Jürgen Stroop, comandante delle Schutzstaffel, circondarono con dei camion ciascuno dei diciannove ospedali di Atene e arrestarono con la forza i disabili, molti dei quali morirono durante il trasporto o nelle prigioni, poiché le loro ferite non rimarginate sanguinavano ancora per via delle percosse subite durante dai nazisti. I veterani disabili, privati delle stampelle e delle protesi di legno, furono ammassati nei camion e portati nei campi di prigionia di Hatzikosta e Chaidari, dove 238 di loro furono giustiziati[1][2].