La pista è stata utilizzata durante le olimpiadi di Cortina del 1956, oltre che come set cinematografico del film Solo per i tuoi occhi del 1981, con Roger Moore nei panni di James Bond.
Dopo le ultime gare disputate nel gennaio 2008, la pista olimpica è stata chiusa. Nel 2023 è stata smantellata completamente con completa bonifica dell'area. Al momento non è prevista una nuova ricostruzione.[2]
Storia
Origini
La pratica del bob a Cortina d'Ampezzo fu introdotta nell'inverno 1905-1906, quando si scendeva con veicoli rudimentali sulla neve caduta sulla strada dolomitica tra Cortina e Pocol.[3] Nel 1911 si cercò di costruire una pista artificiale per il bob lunga qualche centinaio di metri nel centro di Cortina, ma senza successo per mancanza di mezzi.[3] Nel 1923 fu costruita una nuova pista di 1200 metri di lunghezza, a Ronco, frazione di Cortina sulla Strada delle Dolomiti: l'impianto era molto innovativo per l'epoca, in quanto dotato di speciali tubazioni idriche interrate e ricoperte di erba per consentire il congelamento della pista in inverno.
La pista fece il suo debutto internazionale nel 1928 con i Campionati mondiali universitari invernali (evento precursore dell'Universiade invernale, organizzati dalla Federazione internazionale sport universitari), dando alla pista la prima notorietà, aumentando il suo sviluppo.[3]
La pista venne ricostruita nel 1936, per rispondere ai nuovi standard sportivi, così già avvenuto nella pista di Sankt Moritz e a Garmisch-Partenkirchen. In particolare, l'arrivo della pista scese fino alla riva del fiume Boite;[3] in questo modo la lunghezza del tracciato venne estesa a 1500 metri, con 15 curve e un dislivello di 152 metri.[3] La pista fu così in grado di ospitare i suoi primi campionati mondiali di bob nel 1937, con una gara di bob a due.[3][4] Il tracciato ospitò la gara di bob a quattro dei campionati mondiali di bob 1939, in cui morì lo svizzero Reto Capadrutt.[5][6]
Un'altra ristrutturazione della pista avvenne dopo la seconda guerra mondiale: nel 1948 tutte le curve furono ricostruite e la pista allungata a 1700 metri con 16 curve.[3]
Le olimpiadi del 1956
Quando il Comitato Olimpico Internazionale assegnò l'organizzazione dei VII Giochi olimpici invernali a Cortina, il Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) prese in mano tutte le operazioni e i miglioramenti della pista con una spesa di 30.276.032 lire.[3] Dopo le Olimpiadi invernali del 1952 a Oslo, i giudici di pista aggiunsero grandi tabelloni, cronometraggio elettronico e punteggio.[3] La pista utilizzata per le Olimpiadi invernali del 1956 era lunga 1720 metri, con 16 curve e un dislivello di 152 metri.[3] Per le quattro prove disputate, il CONI incassò 6.826.000 lire dalla vendita dei biglietti. Complessivamente vennero effettuate 320 discese cronometrate, inclusi gli allenamenti. Per la prima volta in Italia, l'AGIP provvedette a riscaldare con raggi infrarossi le tribune degli spettatori. Per l'epoca, la pista di Cortina era considerata "una delle più belle finora costruite al mondo, in uno stato di assoluta perfezione tecnica".
La pista di Cortina giocò un ruolo chiave nel migliorare la sicurezza del bob, quando il bobbista della Germania dell'Ovest Toni Pensperger morì durante la gara di bob a quattro dei campionati mondiali del 1966:[7] a causa della tragedia, la gara venne annullata, mentre alla squadra tedesca venne assegnata d'ufficio la medaglia d'oro. A seguito di ciò la Federazione Internazionale di Bob e Skeleton (FIBT) pretese notevoli modifiche alla pista, per migliorarne la sicurezza: Cortina dovette così rinunciare alle gare internazionali per una quindicina di anni. Dopo i richiesti adeguamenti, la pista tornò ad ospitare nuovamente i campionati mondiali di bob del 1981, ma nella seconda manche della gara di bob a quattro dell'8 febbraio trovò la morte lo statunitense James Morgan, deceduto a causa di una violenta compressione del collo contro la parete destra che delimitava la pista a pochi metri dalla linea del traguardo: per tale motivo la pista è stata in seguito accorciata fino alla sua attuale configurazione.[8] La settimana successiva iniziarono sulla pista ampezzana le riprese di una scena del film Solo per i tuoi occhi, parte della saga di James Bond, nel corso delle quali lo stuntman Paolo Rigon rimase ucciso lungo la pista.[9][10]
Nel 2004 la pista fu intitolata al bobbista italiano Eugenio Monti, scomparso l'anno precedente.[11]
Chiusura
Nel 2007 venne assegnata a Cortina dAmpezzo l'organizzazione dei campionati mondiali di bob del 2011, ma in seguito a sopravvenuti problemi finanziari la città ampezzana dovette rinunciare alla manifestazione, poi riassegnata a Königssee.[12]. Sempre nel giugno 2007, la pista avrebbe dovuto essere omologata anche per lo skeleton (l'ultima gara era stata disputata nel 1992), ma ciò non avvenne e la località ampezzana fu esclusa dal circuito della Coppa del Mondo di skeleton 2008.[13]
Nel 2008 l'amministrazione comunale decise di chiudere l'impianto, per i costi di gestione considerati troppo elevati,[15][16] rinunciando così all'organizzazione dei mondiali 2011 già assegnati.
Presso il centro sportivo "Antonella De Rigo", che si trova in località Fiames, è attivo un pistino di spinta di bob e skeleton intitolato a Renzo Alverà. Il pistino è dotato di un binario su cui è possibile effettuare gli allenamenti anche nel periodo estivo.[17]
Demolizione e mancata ricostruzione per le olimpiadi del 2026
Il costo minimo per il ripristino della pista abbandonata fu inizialmente stimato in circa 14 milioni di euro,[19] mentre nel dossier di candidatura ufficiale di Milano-Cortina d'Ampezzo il costo indicato è di 100 milioni di euro, cifra simile a quella spesa per la pista di Cesana Pariol (110 milioni di euro).
Dopo aver inizialmente previsto una spesa di 40-50 milioni di euro, la Regione Veneto ha stanziato un finanziamento di 85 milioni di euro per realizzare i luoghi olimpici.[20] Era altresì prevista una spesa annuale di 400.000 euro per la gestione della struttura, aperta 4 mesi all'anno, da appianare tramite la costituzione di fondo di 8 milioni di euro.[21] A causa dell'aumento dei costi dei materiali da costruzione, nel febbraio 2023 Luca Zaia annunciò che il costo per il rifacimento della pista sarebbe stato tra i 100 e 120 milioni di euro.[22] In preparazione alla costruzione della nuova pista, la vecchia pista ormai chiusa è stata smantellata completamente e l'area è stata bonificata con conclusione dei lavori nel settembre 2023. Dopo l'apertura del bando di gara per l'affidamento dei lavori per la pista nuova, nessuna azienda si è presentata con un'offerta entro il termine dei 31 luglio;[23] anche in seguito allo slittamento del termine al 30 settembre non è stato possibile reperire alcuna azienda interessata a svolgere i lavori, sia per motivi economici sia per la difficoltà per il completamento dell'opera prima dell'inizio delle Olimpiadi.[24]
Caratteristiche
La pista utilizzata per i Giochi olimpici invernali del 1956 era lunga 1.700 metri, con 16 curve e un dislivello di 152 metri.[3] Le curve 3 e 5 non avevano nome.
Il Gruppo del Cristallo si trova a nord-est di Cortina. In questa curva James Bond salta fuori dalla pista per sfuggire al nemico Kreigler.
16.
Arrivo
Dopo la tragedia dei Campionati mondiali di bob 1981, la pista è stata accorciata a 1350 metri di lunghezza, con 13 curve, un dislivello di 120,45 metri, un grandiente di pendenza massimo del 15,9% e medio del 9,3%.[25][26]
^(EN) Barbara Tyrell Kelly, An Olympic romance, in Adirondack Daily Enterprise. URL consultato il 28 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2007).
^Viessman World Cup Resumes in Cortina, su fibt.com, 9 gennaio 2008. URL consultato il 2 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2012).
^Profilo del tracciato, su Dolomiti.org. URL consultato il 26 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2007).
^ Alessandra Segafreddo, Potrebbe riaprire la pista di bob di Cortina, in Corriere delle Alpi, 7 novembre 2016. URL consultato il 27 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2019).
FIBT track profile, su fibt.pixabit.de. URL consultato il 26 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2011). - Track diagram shown is the track prior to its reconfiguration in 1981 though video image shown is for track in its current configuration.