Le notizie attorno all'origine della casata sono piuttosto discordanti, e in ogni caso si basano su tradizioni e mai su fatti certi[2]. Una prima ipotesi li fa discendere dai conti Bassi (secondo altri erano i Luxi[3]) di Pisa e, giunti a Venezia nel 905 (o nell'804[3]), furono chiamati Pisani dal luogo di origine[4]. Un'altra teoria, pur accettando una relazione con la città toscana, li mette in relazione con i romaniCalpurni Pisoni[5].
Della famiglia si distinsero col tempo diversi rami, distinti dalla parrocchia di residenza: San Marco, Santo Stefano (il più prestigioso), Santa Maria del Giglio, San Polo, San Vitale, Santa Marina[2].
Dalla metà del XVIII secolo i figli maschi del ramo di santo Stefano di casa Pisani erano chiamati tutti Ermolao o Almorò, in segno di devozione per sant'Ermolao, sepolto nella parrocchia della famiglia, la chiesa di San Simeon Grando a Venezia.
Alla fine dell'800 con Almorò III (1815-1880) si è estinta la linea maschile principale, quella dei Pisani di Santo Stefano.
Pisani dal Banco
Discendono da Bertucci di Niccolò di Domenico. Inizialmente vivevano nella parrocchia di San Basso, presso piazza San Marco, ma con Zuanne di Vettor (1496 - 1528) si trasferirono a San Paternian comprando un palazzo dai Muazzo. Nel 1523 lo stesso acquistò dalla Repubblica il feudo di Bagnolo nel Vicentino, dove venne avviato lo sfruttamento agricolo del territorio[6].
Il primo a distinguersi con l'appellativo "dal Banco" fu Vettor di Zuanne (1504-1576) che nel 1559 aprì un'attività bancaria, poi fallita, assieme a Girolamo Tiepolo[7][8].
Entrata in crisi economica, le finanze della casata furono rinvigorite dal matrimonio tra Girolamo di Vettor (1702 - 1738) e Chiara di Pietro Pisani (1704-1767), sua lontana parente e ultima del ricco ramo "Moretta"[9].
Tuttavia, già qualche generazione dopo anche questo ramo si estinse in quanto all'ultimo rampollo Vettor Daniele di Pietro Vettor (che aveva ottenuto di aggiungere al proprio cognome quello della madre Laura Zusto[10]) sopravvissero soltanto tre figlie: Cornelia (1813 - 1883) sposò il nobile padovano Francesco de Lazara; Beatrice (1815 - 1881) si unì con il banchiere Enrico Dubois de Dunilac; Laura (1817 - 1894), sposò il conte vicentino Girolamo Giusti del Giardino. Due figli maschi, Pietro Vettor Daniele e Leonardo Vettor, erano morti prematuramente senza dare eredi[11].
Nel 1975 l'archivio delle famiglie Pisani "dal Banco" e Pisani "Moretta" venne donato dal conte Leonardo de Lazara-Pisani Zusto (1880-1978) alla biblioteca del museo Correr[11].
^Va precisato che anche altri Pisani non appartenenti a questo ramo ebbero tale appellativo per essere stati coinvolti in attività finanziarie; cfr. Kolb, pp. 238-239
Giuseppe Gullino, I Pisani dal Banco e Moretta. Storia di due famiglie veneziane in età moderna e delle loro vicende patrimoniali tra 1705 e 1836, Roma, Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, 1984.
Carolyn J. Kolb, New Evidence for Villa Pisani at Montagnana, in David Rosand (a cura di), Interpretazioni veneziane. Studi di storia dell'a̓rte in onore di Michelangelo Muraro, Venezia, Arsenale Editrice, 1984.