Congedato, fu l'ideatore ed il fondatore dell'Associazione Arditi d'Italia; negli anni a venire ne sarebbe stato anche il presidente. Fu tra i fondatori dei Fasci di combattimento nel novembre 1919, e per essi fu candidato a Milano nello stesso anno[3]. Abile nel disegno, ideò il manifesto elettorale per quelle votazioni[4] Pochi giorni dopo le elezioni fu tratto in arresto[5] con imputazioni di attentato alla sicurezza dello stato e banda armata. Nel gennaio successivo fu accusato di porto abusivo d'armi.
Entrato nel comitato centrale fascista, membro della direzione del Partito Nazionale Fascista, fu nominato segretario dei fasci di combattimento di Milano e detenne quella carica sino al 1921, quando, mentre usciva il suo libro Fiamma nera, fu inviato a Genova a governare l'organizzazione dei fasci locali e nel 1922 quelli di Trapani. È al comando delle forze fasciste siciliane al congresso del PNF il 24 ottobre a Napoli, pochi giorni prima della Marcia su Roma. Vice-segretario generale del Partito Nazionale Fascista dal 1922 al 1923. Nel 1923 fu inviato a Rieti come alto commissario politico del fascismo.
Fu Alto Commissario del fascismo, Console generale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e lugotenente generale per meriti speciali.
Nel frattempo era diventato direttore del giornale L'Ardito ed ebbe collaborazioni con Roma futurista. Su L'Ardito disegnò anche diverse vignette satiriche di qualche eco politica.
Nel 1924 scrisse Superando il gorgo, e nel 1925 fu dato alle stampe[7] il suo libro Oltre il muro e la fossa, di argomento politico. Nello stesso anno fu nominato Vicepresidente della Cassa nazionale infortuni, carica che avrebbe mantenuto sino al 1933.
Viene chiamato nel 1926 alla presidenza della Commissione per la riorganizzazione della Cinematografia.
«Con tenacia e coraggio esemplari alla testa di pochi animosi, sotto inaudito bombardamento, assunse volontariamente il delicato e pericoloso incarico di rifornire di munizioni la linea che già ne scarseggiava, ravvivandone così la difesa e contribuendo così al buon successo delle operazioni. Selz, 25 aprile 1916.[9]» — Decreto Luogotenenziale 1 aprile 1919
«Comandante di una compagnia inquadrata, la condusse all'assalto di una forte posizione, trascinando i dipendenti con la parola e con l'esempio e rimanendo ferito presso i reticolati nemici. Monte Zebio, , 27 giugno 1916.» — Decreto Luogotenenziale 30 maggio 1919
«Per virtù di esempio e di parola, per ben tre volte, in aspro combattimento, trascinò la compagnia contro forte trinceramento. Al terzo assalto cadde gravemente ferito presso i reticolati nemici, sì da rimanere invalido di guerra. Monte Zebio, 27 giugno 1916.»
«Nella grande guerra fu combattente valoroso ed entusiasta; due medaglie di bronzo al valor militare; due volte ferito. Le feconde attività ininterrottamente svolte nel campo politico hanno messo in rilievo le sue ottime qualità di organizzatore ed animatore. Già Sottosegretario di Stato. Deputato al Parlamento per tre Legislature.»
Pubblicazioni
Fiamma nera, L'ardito, Milano, 1921.
Il Dado Gittato : Commento Spirituale di una Crociera Rivoluzionaria, Soc. AN. Eitrice La Voce, Firenze, 1923.
^La precedente motivazione così recitava: Con tenacia e ardimento singolari, alla testa di pochi uomini, si espose volontariamente al fuoco nemico, per rifornire di munizioni un reparto seriemente impegnato. Selz, 25 aprile 1916.