Dopo avere esordito con il romanzoLa sfida (1957), ha fondato la rivista Tel Quel, (1960). Con il romanzo Le parc ha vinto nel 1961 il premio Médicis. Ha passato gran parte della sua vita a Parigi, con lunghi soggiorni a Venezia.
Nel 1983, a seguito della chiusura di Tel Quel ha fondato la rivista «L'Infini». Nel corso degli anni settanta si è orientato verso uno sperimentalismo sempre più avanzato in campo linguistico e psicoanalitico. Ha pubblicato Leggi (1972), H (1972), e Paradiso (1980), opere che si distinguono per complessità e arditezza tecnica. In Paradiso mescola frammenti derivanti dalle più disparate forme di comunicazione, dalla pubblicità alle filastrocche, nella ricerca di libertà espressive più alte. Ha scritto: "Perché Paradiso? Perché anche se fossi all'inferno sarebbe questa la mia maniera d'essere. Perché ho l'impressione di essere capitato per caso dentro l'immenso umorismo del non essere. Che ancora prova la necessità inaudita di essere detto".
Del 1983 è Donne, con cui scandalizzò gli ambienti culturali francesi, e che segnò una svolta nella sua scrittura e nelle sue posizioni politiche: è un romanzo erotico-filosofico, un trattato romanzesco sull'evoluzione della specie femminile alle soglie del XXI secolo. Nel 1992 l'Académie française gli conferisce il Grand Prix de littérature Paul Morand[1]
Sollers è stato dagli anni '80 tra i dominatori della scena letteraria francese nell'ultimo trentennio del XX secolo. Provocatore, rivoluzionario nel pensiero, partito dall'hegelismo è stato accusato di essersi perfino avvicinato a un papismocontroriformista dopo una conversione al cattolicesimo che lo portò al ripudio delle ideologie del Sessantotto.
Alcuni testi sono fondamentali per esplicarne l'ideologia e il pensiero. Ne La guerre du goût (1994) Sollers ricorda ironicamente di esser stato sempre bollato con etichette contraddittorie, come «classico, modernista, maoista, insignificante, pagliaccio, impostore, schizofrenico, paranoico, infantile, nullo, libertino, papista, voltairiano...»[6]
Egli si considera soprattutto un nemico delle mode culturali e delle cricche accademiche, ed è stato descritto come capace di esaltare allo stesso tempo il marchese de Sade e l'enciclica Veritatis splendor di papa Giovanni Paolo II. Legato a un concetto rigoroso dell'indipendenza e dell'autonomia dell'arte da ogni forma di potere, sciolse appunto «Tel Quel» appena avvertì i sintomi di nascita di una "scuola sollersiana".
Nel 2006 pubblicò Une vie divine. Al narratore, un professore di filosofia, è affidato il compito di scoprire una filosofia mondana che non escluderebbe però la dimensione religiosa dell'umanità. Attraverso la sua ricerca e le discussioni con le due donne della sua vita (una intellettuale e l'altra frivola) scopre che un solo pensatore è stato abbastanza forte per fondare un progetto di filosofia del mondo: Nietzsche. In questo romanzo, Philippe Sollers cerca quindi di lottare contro il nichilismo contemporaneo della letteratura che vede come bloccata nella disgrazia e nella malinconia, alla quale egli contrappone promesse di vita e di felicità. Romanzo politico e filosofico, Une vie divine è uno scritto tra il serio e il faceto sulla possibilità di essere felici, presentantosi anche come uno scontro tra le filosofie di Nietzsche e Schopenhauer. Sollers vede anche sé stesso e i suoi romanzi come una continuazione di quelli del XVIII secolo, ad esempio dei libri dei philosophes come Diderot e Voltaire; la sua rottura con la tradizione non è onnicomprensiva.
Philippe Sollers si è sposato il 2 agosto 1967 con Julia Kristeva, psicoanalista, scrittrice e semiologa, di origine bulgara. La coppia ha avuto un figlio, nato nel 1975.[7]
Contemporaneamente, per più di cinquant'anni, mantenne anche un legame con la scrittrice belga Dominique Rolin (1913-2012),[8] con la quale scambiò un'ampia corrispondenza conservata presso la Biblioteca Reale del Belgio in una raccolta speciale. Nel 2013 ha pubblicato Portraits de femmes, un libro in cui parla tanto di sua madre, di Julia Kristeva, di Dominique Rolin, di prostitute e personaggi storici. Nel 2017 Gallimard ha pubblicato il primo volume della sua corrispondenza con Dominique Rolin, integrato da un secondo volume nel 2019.[9]
L'écriture et l'expérience des limites, Paris: Éditions du Seuil, 1968 ISBN 2-02-000599-9 (trad. La scrittura e l'esperienza dei limiti)
Entretiens de Francis Ponge avec Philippe Sollers, Paris: Gallimard, 1970
Sur le materialisme, Paris: Éditions du Seuil, 1974
trad. Sul materialismo, prefazione di Pier Aldo Rovatti, Milano: Feltrinelli, 1973
(a cura di) Vers une révolution culturelle, Paris: Éditions générale, 1973 (dal colloquio tenuto a Cerisy-la-Salle dal 29 giugno al 9 luglio 1972)
Bataille: verso una rivoluzione culturale, trad. di Marina Bianchi, Bari: Dedalo, 1974
Artaud: verso una rivoluzione culturale, Bari: Dedalo, 1974
Délivrance (con Maurice Clavel), interviste raccolte da Jacques Paugam dalla trasmissione televisiva "Parti pris" su France-Culture, Paris: Éditions du Seuil, 1977 ISBN 2-02-004576-1
Entretien avec Jean-Louis de Rambures in Comment travaillent les écrivains, Paris, 1978
Vision à New York: entretiens avec David Hayman, Paris: Grasset, 1981; prefazione di Philippe Forest, Paris: Folio Gallimard, 1998 ISBN 2-07-040510-9
trad. Iosanna Arturi e Silvana Eccher dall'Eco, Visione a New York: conversazioni con David Hayman, Milano: Spirali, 1981
Alain Kirili, Paris: Galerie Adrien Maeght, 1984
Théorie des Exceptions, Paris: Gallimard, 1985
Louis Cane, catalogue raisonné sculptures, Paris: Galerie Beaubourg, 1986
Voir écrire: essai, in conversazione con Christian de Portzamparc, prefazione di Hélène Bleskine, Paris: Calmann-Levy, 2003 ISBN 2-7021-3251-0
Dictionnaire amoureux de Venise, con disegni di Alain Bouldouyre, Paris: Plon, 2004 ISBN 2-259-19719-1 (trad. Dizionario per gli amanti di Venezia)
Illuminations: à travers les textes sacres, Paris: Laffont, 2003 ISBN 2-221-09746-7
Le Saint-Ane, Paris: éd. Verdier, 2004
Poker, intervista con i redattori di "Ligne de risque", Paris: Gallimard, 2005
Logique de la fiction et autres textes, prefazione di Philippe Forest, Nantes: Éditions Cécile Defaut, 2006 ISBN 2-35018-027-1
Fleurs, Paris: Harmann, 2006
L'évangile de Nietzsche: entretiens avec Vicent Roy, Paris: Le cherche midi, 2006 ISBN 2-7491-0825-X, trad. Guido Lagomarsino, Il vangelo di Nietzsche: conversazioni con Vincent Roy, prefazione di Attilio Scarpellini, Milano: O Barra O, 2008 ISBN 978-88-87510-37-9cfr.
«« Les Éditions Gallimard ont la grande tristesse de faire part du décès de Philippe Sollers, né Philippe Joyaux, survenu le 5 mai 2023 », a annoncé l'éditeur»