Ha un'apertura alare di circa 3 cm. La colorazione delle ali assume una tonalità azzurro-violacea nella pagina superiore ed una pigmentazione grigio-argentea con puntinatura bruna nella pagina inferiore. I bruchi, lunghi meno di 2 cm, sono di colore rosato.[3]
Biologia
Le larve hanno un ciclo vitale interessante: nei primi stadi di vita si nutrono a spese di piante del genere Gentiana (soprattutto Gentiana pneumonanthe e Gentiana asclepiadea); dopo la terza muta vengono raccolte da formiche del genere Myrmica con le quali stabiliscono un rapporto di associazione mutualistica in base al quale le formiche allevano i bruchi assieme alle proprie larve all'interno dei formicai, venendo ricambiate tramite la secrezione da parte del bruco di sostanze zuccherine.[4][5].
Dopo lo svernamento all'interno del formicaio, il bruco di P. alcon si incrisalida e l'adulto sfarfalla tra luglio ed agosto.[6]
Distribuzione e habitat
L'areale di questa specie si estende dall'Europa centrale e meridionale sino alla Siberia e alla Mongolia.[3]
Seppure abbastanza rara, è presente nell'Italia settentrionale ed è attestata nella zona dell'alta pianura e della fascia prealpina della Lombardia occidentale, in particolare all'interno del Parco delle Groane[7]. La si può osservare nelle brughiere e nei prati, soprattutto laddove crescono piante del genere Gentiana, sulla quale è solita deporre le proprie uova durante l'estate.
Tassonomia
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Conservazione
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Note
^(EN) Taxon details: Phengaris alcon, in Fauna Europaea version 2.6.2, Fauna Europaea Web Service, 2013. URL consultato il 23 NOVEMBRE 2015.
^"Flora e piccola fauna protette in Lombardia", a cura della Regione Lombardia, 2010.