La patchanka è caratterizzato da una commistione di colori, suoni, stili, lingue, musiche e tradizioni diverse[2]. Ciò perché i Mano Negra, ispirandosi ai Clash di Sandinista![2], mescolarono correnti musicali diversissime tra loro come punk, ska, reggae, rock, flamenco, funk, salsa, rap e calypso.
Oltre ad essere una fusione di diversi generi[10] e tradizioni musicali, una sua caratteristica è quella di mescolare anche diverse lingue nei testi dei brani [1]. E' contraddistinta da un eclettismomulticulturale.[3]
Il mix stilistico che caratterizza la patchanka può risultare a volte caotico ma in genere è pieno di energia.[11]
Storia
Il termine è una translitterazione dello spagnolo pachanga, che denotava uno stile di musica latina popolare negli anni '50;[12][13][14]è stato ribattezzato dal gruppo francese Mano Negra[1][2], che lo utilizzò nel 1988 per il titolo del suo album di debutto, e può essere tradotto con "confusione", "caos", "miscuglio". Deriva da patchanga, un termine peggiorativo spagnolo usato per indicare musica da balera di cattivo gusto.[15]
^abMariaelena Tucci, L'urgenza letteraria del rap italiano: aspetti intrinseci ed estrinseci, ATeM Nr. 2 (2017) [1].
^Anna Proto Pisani, «Sara Kapelj, Testi in movimento. Teorie della migrazione nel panorama musicale alternativo italiano contemporaneo», Italies, 15 | 2011, 514-520 [2].