«Caboclo Roceiro, das plaga do Norte Que vive sem sorte, sem terra e sem lar, tua desdita é tristonho que canto, Se escuto o meu pranto me ponho a chorar..... Tu és meu amigo, tu és meu irmão.»
(IT)
«Caboclo Roceiro del territorio del Nord che vivi senza fortuna, senza terra e senza punto di riferimento, la tua disdetta è una tristezza che io canto, se ascolto il mio pianto mi metto a piangere..... Tu sei mio amico, tu sei mio fratello.»
(Patativa do Assaré, Caboclo Roceiro)
Biografia
Nato ad Assaré il 5 marzo 1909, era secondogenito di una famiglia poverissima, che viveva di agricoltura di sussistenza. Restato cieco da un occhio in tenera età a causa di una malattia.[2] Rimasto orfano di padre, cominciò il lavoro nelle campagne per essere sostegno della famiglia.
Frequentò le suole primarie locali solo per alcuni mesi[3]. Verso i vent'anni cominciò a cantare nelle feste di piazza, e fu da qui che ricevette il soprannome di Patativa (Catamenia homochroa), un uccellino che vive in queste zone del Paese.
Fu nel 1956 che ad una festa popolare, conobbe José Arraes de Alencar che divenne il suo mentore per la pubblicazione del suo primo libro Inspiração Nordestina, che ebbe più ristampe negli anni a seguire.
Nel 1970 fu pubblicata Patativa do Assaré: novos poemas comentados e nel 1978Cante lá que eu canto cá. Ispinho e Fulô e Aqui tem coisa, furono pubblicati nel 1988 e 1994.
Fu sposato con Belinha, ed ebbe nove figli.
La complessità e la vastità della tradizione orale della sua opera, con il passare degli anni e l'avvento dei nuovi mezzi di comunicazione di massa, perse molto valore, poiché si basava sul ritmo, l'improvvisazione, l'impostazione della voce e una memoria ferrea.
^Copia archiviata, su letras.terra.com.br. URL consultato il 25 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2011). Triste Partida Patativa de Assaré